Esattamente 70 anni fa, il 26 maggio 1950, la prima Porsche fresca di produzione venne ritirata dal nuovo proprietario presso lo stabilimento di Zuffenhausen.

Una tradizione ancora oggi molto in voga tra i clienti Porsche, perché poter vedere dal vivo la propria auto per la prima volta è sempre una grande emozione e poterlo fare direttamente presso lo stabilimento è un modo per essere ancora più vicini al marchio. Tanto che nel 2019 sono state ben 2.500 le consegne nello stabilimento principale Porsche a Zuffenhausen, dove i clienti vengono invitati a visitare il museo e lo stabilimento per vedere come viene prodotta la 911 e dove quest’anno quasi a onorare la ricorrenza è stata consegnata la prima Tycan, e quasi 3.000 in quello di Lipsia. La storia del ritiro in fabbrica ebbe inizio in un campo da cui si vedeva bene lo stabilimento n. 1, quando Ottomar Domnik ritirò la sua nuova Porsche 356 con carrozzeria color argento “Fish Silver” contrassegnata dal numero d’ordine 5001 (dal quale l’intestazione della concessionaria Volkswagen era stata cancellata e sostituita con Porsche Sport). Per lo specialista in neurologia si realizzava un sogno: essere il primo ad acquistare una Porsche in Germania. Un sogno cullato da tempo, tanto che il medico tedesco si era recato presso lo stabilimento quasi ogni giorno per seguire la costruzione della sua macchina. Prima della breve cerimonia, alla quale aveva fatto una breve comparsa lo stesso Ferry Porsche, Domnick si era seduto nella sua nuova Porsche 356 a fianco di Herbert Linge, uno dei primi meccanici assunti al ritorno di Porsche da Gmund (in Austria) a fine 1949, che si era offerto di fare con lui un giro di collaudo. Allora Domnick aveva 43 anni, casualmente la stessa età di Florian Bohme quando lo scorso febbraio ha ritirato a Zuffenhausen la prima Porsche 100% elettrica.