Dalle nozze tra Fca e Psa nasce Stellantis, il quarto costruttore mondiale d'auto.

di Vincenzo Bajardi

Nozze Fca (Fiat Chrysler Automobiles) e Psa (Peugeot, Citroen, Opel e DS) fra confetti e coriandoli virtuali grazie alle assemblee degli azionisti che hanno approvato l'operazione di fusione fra le due case automobilistiche. Giornata storica definita dal presidente John Elkann e dal numero uno operativo Carlos Tavares. Dal punto di vista tecnico la fusione partirà il 16 gennaio e gli azionisti di Fca si vedranno riconoscere un dividendo straordinario di 1,84 euro per azione, per un totale di 2,9 miliardi di euro.

Disco verde dunque a Stellantis che si annuncia come il quarto costruttore al mondo in termine di veicoli venduti (8,7 milioni, 400 mila dipendenti e oltre 180 milioni di fatturato. Giornata storica per Fca (Fiat Chrysler Automobiles) e per Psa (Peugeot, Citroen, Opel e DS): diventano il quarto costruttore mondiale di auto con 8,7 milioni di modelli venduti, 400 mila dipendenti e oltre 180 miliardi di euro di fatturato. Dietro soltanto a Volkswagen e Toyota, entrambe sui 10 milioni di unità, e all'alleanza strategica tra Renault, Nissan e Mitsubishi, “ferma” a poco più di 9 milioni di unità. Ma davanti a General Motors e Ford, ma anche Hyundai-Kia e Honda. Il titolo Stellantis sarà negoziato a New York, Milano e Parigi dal 18 gennaio.

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Dal sobrio "Fabbrica Italiana Automobili" del 1899 al roboante nome di origine latina Stellantis che sta a significare illuminato dalle stelle. "Punteremo ad avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio, che ridefinirà la mobilità - ha spiegato John Elkann, presidente di Fca ma anche di Stellantis (il Ceo sarà Carlos Tavares di Psa) - e sono certo che sarà un momento simile a quello che i nostri padri fondatori hanno affrontato in quegli anni pioneristici". Il 40% delle sinergie Stellantis saranno ottenute dalla convergenza di piattaforme e motori con un vasto portafoglio di marchi iconoci come Jeep, Peugeot, Fiat, Opel, Ram, Citroen e Maserati. Quasi tutti i marchi delle due aziende circolano da ben 75 anni e alcuni vantano una anzianità di 120 anni. La sede operativa sarà in Olanda e primo azionista di Stellantis sarà Exor (la cosidetta “casaforte” della famiglia Agnelli) con il 14,4% seguito dalla famiglia Peugeot (7,2%), lo Stato francese (6,2%) e i cinesi di Dongfeng (5,5%).

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Stellantis affonderà le sue radici in due continenti, Europa ed Usa e Brasile, ma saranno diverse le criticità all'orizzonte. Ad iniziare dal gestire 14 marchi, per proseguire con i piani di rilancio per Fiat (esposto ad una carenza di nuove tecnologie come le piattaforme elettrificate e ad una offerta di modelli obsoleti), per DS, Alfa Romeo e Maserati ma anche di Lancia sempre più rimpicciolita, e tenendo anche conto che in Europa si dovrà convivere con regole sempre più severe sulle emissioni. Inoltre Psa non è da meno dopo il fallimento della politica di internalizzazione del Gruppo francese ancora troppo legato al Vecchio Continente. Fca, va ricordato, che ottiene i maggiori profitti in America in particolare con i marchi Jeep e Ram.

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Quali le auto attuali di Fca? Per quanto riguarda Fiat, i modelli attualmente in produzione sono Panda, 500, anche cabriolet, 500 L, 500 X, Tipo e l'elettrica Nuova 500. Alfa Romeo ha in gamma Giulia, Stelvio e Giulietta. La Ypsilon è l'unica vettura Lancia. Abarth commercializza la 595 anche cabriolet. Maserati offre il coupè Ghibli, il Suv Levante e la berlina Quattroporte. Jeep vende in Europa, Renegade, Compass, Cherokee, Grand Cherokee e Wrangler. Negli Usa viene venduto anche il pick up Gladiator. Sempre negli Usa, Chrysler produce Pacifica, 300 e Voyager. Dodge realizza Challenger, Charger e Durango. Il marchio Ram riguarda i pick up 1500, 2500, 3500 ed ancora il furgone ProMaster City. Sempre negli Usa e in Canada, Fiat vende la 124 Spider. Fiat Professional in Europa commercializza Ducato, Talento e Fiorino oltre alle versioni commerciali di Panda e 500L. In Sud America, Fiat vende Argo, Uno, Grand Siena, Cronos, Strada e Toro.

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Peugeot ha in portafoglio le berline 108, 208, 308 e 508, i Suv 2008, 3008 e 5008 ed ancora Rifter e Traveller, i modell 208, 2008, Expert e Traveller anche in versione elettrica. Citroen produce le berline C1, C3, C4 e C4 Cactus, i Suv C3 Aircross e C5 Aircross, le monovolume C4 Spacetourer e Grand C4, poi Berlingo e diversi commerciali, quindi le elettriche E-C4, E-Spacetourer ed il furgone E-Jumpy. Opel vende Corsa, Astra, Insignia, Crossland X e Grandland X oltre ad un ventaglio di mezzi commerciali. Il brand DS vende DS3 Crossback anche elettrico e DS 7 Crossback.

Quest'anno Stellantis lancerà Opel Mokka, Citroen C4, Opel Crossland, Peugeot 3008 e 5008. In primavera arriveranno la supercar Maserati MC20, la DS 9, la nuova Jeep Grand Cherokee, il restyling di Levante e la Peugeot 508 Sport. In estate, poi, Citrone C3 Aircross, l'ibrida plug-in DS4 e le Alfa Giulia GTa e Gtam. In autunno Alfa Tonale e Maserati Grecale, Opel Astra e in dicembre la Peugeot 308.

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Dalla fine degli Anni '80 Fiat ha sempre cercato una ciambella di salvataggio per rimediare alle proprie gambe d'argilla: fu dapprima Ghidella ad avviare le trattative per l'integrazione fra Fiat e Ford. Poi negli Anni Novanta toccò a Romiti, che insieme a Giovanni Agnelli e al fratello Umberto a giocare la carta della diversificazione nella finanza e nei servizi defocalizzando di fatto Torino dall'auto. Anche perchè in Germania Daimler, Volkswagen e Bmw avviavano sostanziosi investimenti e in Giappone Toyota saliva sul podio più alto sui mercato asiatici. Ma arrivarono puntuali all'ombra della Mole Antonelliana errori strategici per Fiat: a cominciare dalla cessione a Bosch del common rail per il diesel, per non parlare poi dell'opzione tedesca voluta da Paolo Fresco nel '98 e bocciata dall'Avvocato. Nel 2004 arrivava Marchionne che portava a termine con successo l'operazione Chrysler ma purtroppo scompariva prematuramente.

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Adesso il mondo sindacale considera la fusione di Fiat con Psa una chance, una interessante opportunità per le fabbriche italiane e per la messa in sicurezza dell'occupazione (500 elettrica a Mirafiori, dove la forza lavoro è di 7.000 addetti, la produzione della Jeep a Melfi, il SUV Alfa Romeo Tonale a Pomigliano, il nuovo Grecale Maserati a Cassino come pure Giulia e Stelvio. La partita si giocherà sui veicoli elettrici e sulla lotta al riscaldamento globale. Entro l'autunno conosceremo nei dettagli il piano industriale di Stellantis. Quali potrebbero essere i punti deboli di Stellantis? Ne vede quattro Ferdinand Dudenhoffer, fondatore del Car di Duisburg-Essen, nella sua intervista rilasciata a Repubblica: “è debole nei mercati cinesi e asiatici, non è forte nell'auto elettrica, nella guida autonoma e debole nei mercati premium". Si è appreso che Mike Manley, l'attuale Ceo di Fca, rivestirà il ruolo di head of Americas.

Nota a margine: il 2020 dell'auto in Italia è stato un tonfo con una contrazione del 27,93% pari a 1.381.496, un livello da anni '70.

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