La seconda generazione della M3, lanciata nel 1993, portò con sé diverse novità, distinguendosi nettamente rispetto alla serie precedente sia dal punto di vista tecnico che stilistico. In pratica, più che un’evoluzione una vera e propria rivoluzione. Realizzata sulla base delle Serie 3 E36 Coupé, la nuova M3 era decisamente più sobria ed elegante, senza ostentare parafanghi bombati e ala posteriore per rimarcare il proprio DNA sportivo, comunque evidenziato da cerchi in lega dedicati da 17”, specchietti retrovisori a goccia, paraurti anteriore con prese d’aria per i freni mentre quello posteriore è caratterizzato dall’uscita del doppio scarico e minigonne laterali in tinta.

“Il GT”, come viene comunemente chiamato, è senza dubbio tra i modelli che ha fatto battere più forte il “cuore sportivo Alfa Romeo” dei tanti appassionati del Biscione. Per la sinuosità delle sue linee, che evocano immediatamente il DNA sportivo, abbinate a telaio e meccanica decisamente all’avanguardia per l’epoca, per un micidiale mix che ha fatto incetta di successi sportivi nel decennio a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70. Ma anche per il fatto di essere declinato in numerose versioni, da quelle di accesso fino alle top di gamma, in grado di soddisfare la richiesta di un’ampia platea di potenziali appassionati clienti.

Per le baby bombe della Stella, Mercedes-AMG A35 e A45, Supersprint ha realizzato delle linee di scarico che liberano dal “bavaglio” il generoso quattro cilindri 2.0 turbo tedesco regalando alle “hot hatch” tedesche maggiori prestazioni e un sound più coinvolgente.

La BMW E30 320 iS assicura agli appassionati prestazioni quasi simili alla più blasonata E30 M3, a costi decisamente inferiori. Peraltro, a livello collezionistico, può addirittura vantare una maggiore esclusività numerica, perché prodotta in numeri decisamente più limitati per il mercato italiano e portoghese per bypassare le tassazioni legate alla cilindrata. A seguito della grande esperienza maturata nello sviluppo di scarichi speciali per la E30 M3, il cui propulsore fa parte della stessa famiglia, Supersprint ha realizzato due tipologie di scarico anche per la 320 iS: sportivo e racing, disponibili ancora oggi in versione originale con tanto di attestazione di storicità.

La BMW M3 E30 2.3 oltre ad essere la capostipite della dinastia M3 ha segnato una svolta stilistica e tecnica per la casa bavarese ma, più in generale, per il segmento delle berline ad alte prestazioni. Il suo stile, ostentato senza riserve, e le sue performance hanno immediatamente calamitato le attenzioni di appassionati e addetti ai lavori, facendola diventare in breve una reginetta delle strade e delle competizioni. Per lei, così come per le altre esponenti di BMW Motorsport Classics, Supersprint ha realizzato due linee speciali di scarico, stradale e racing, che migliorano performance e sound.

Le Maserati GranTurismo Trofeo, Modena e Gran Cabrio, sono certamente tra le auto sportive di ultima generazione più affascinanti e complete, grazie all’eleganza tipica del design italiano e alle prestazioni in grado di regalare intense emozioni nella guida.

Tra i fratelli Michelin e André Citroen c’è sempre stato, prima di tutto, un rapporto di amicizia personale di lunga data. Il legame tra Bibendum e il Double Chevron è andato consolidandosi nel corso degli anni anche a livello industriale, in particolare ai tempi della DS che era equipaggiata solo con pneumatici Michelin. In questo servizio vediamo gli avveniristici, per l’epoca, e certamente particolari sistemi e prototipi per i test di sviluppo degli pneumatici.

Dai cultori del marchio e appassionati l’Alfa Romeo 75 è considerata l’ultima “vera berlina Alfa Romeo”, grazie anche al tradizionale schema tecnico, con quelle caratteristiche di guidabilità associate alla brillantezza dei motori del Biscione.

Presente in Formula 1 dal 1975 e con oltre 500 Gran Premi vinti con i propri sistemi frenanti, il gruppo Brembo ha realizzato nuove soluzioni personalizzate per ciascuna scuderia e fornirà la gran parte delle monoposto sulla griglia di partenza tra materiale idraulico (pinze, pompe e unità by-wire) e componenti di attrito (dischi e pastiglie in carbonio).

La Bugatti Bolide è un purosangue senza compromessi che combina le incredibili prestazioni del motore W16 (1.850 CV su 1.240 kg: 0,67 kg/CV) alle tecnologie di alleggerimento e ad una aerodinamica estrema (1.800 kg a 320 km/h). Progettata per offrire una guida incomparabile, la Bugatti Bolide richiedeva un sistema frenante adeguato alle massime prestazioni; perciò, Brembo ha creato in esclusiva per questa vettura il più grande sistema frenante carbonio-carbonio mai prodotto dall’azienda bergamasca.

Supersprint ha realizzato un impianto di scarico speciale per la Sierra RS Cosworth che oltre ad una considerevole diminuzione del peso, grazie all’acciaio inox speciale che consente l’utilizzo di minori spessori, assicura un deciso miglioramento delle performance, favorito dal flusso più diretto, e un sound più coinvolgente. Inoltre, in collaborazione con KAA Racing, i tecnici mantovani hanno sviluppato anche un terminale racing “libero” ancora più leggero e performante. Sul mercato nazionale i prodotti Supersprint sono distribuiti in esclusiva da RPM Racing Parts di Lainate.

Nel 2005 l’infinita storia della Porsche 911 inizia un nuovo capitolo, con la serie 997 che va a sostituire la precedente 996 destinata a restare una delle meno amate dai cultori del Marchio. Con il design firmato da Grant Larson si torna ai fari classici, tondi invece che oblunghi, oltre a rinnovare paraurti e interni. Sul fronte tecnico, invece non si torna indietro sul raffreddamento ad acqua dei motori, a partire dai 6 cilindri boxer aspirati 3.6 da 325 CV della Carrera standard e 3.8 da 355 CV della Carrera S. Per le Porsche 997 Carrera S e 4S, due autentiche icone degli anni 2000 e attualmente tra le più desiderate Youngtimer, Supersprint mette a disposizione degli appassionati un impianto di scarico, nelle versioni sportivo e race, realizzato all’epoca in varie opzioni.

Dopo mesi di test effettuati presso i propri centri di ricerca in tutta Europa, Stellantis ha concluso che 24 famiglie di motori di veicoli europei del proprio Gruppo venduti a partire dal 2014, pari a 28 milioni di veicoli in circolazione, sono pronte per l’utilizzo di eFuel “drop-in” avanzati, senza necessità di alcuna modifica al gruppo propulsore. I test sono stati condotti utilizzando eFuel sostitutivi forniti da Aramco, una delle principali aziende al mondo nel settore dell’energia integrata e della chimica.

Nel 1973, in anticipo sui tempi, Opel introdusse le cinture di sicurezza di serie su tutta la gamma, tre anni prima che diventassero obbligatorie. Ma già da inizio 1968, Opel Kadett, Admiral e Diplomat erano disponibili con cinture di sicurezza anteriori. E nel 1986 la Omega fu la prima vettura con cinture regolabili in altezza di serie. Prendendo spunto dal cammino percorso dalla casa di Russulsheim in materia di sicurezza, ripercorriamo le fasi di sviluppo di questo importantissimo accessorio, per arrivare al più recente step sul quale si sta lavorando: il "sistema frenante antibloccaggio della cinghia".

I tecnici Supersprint hanno realizzato per la Ferrari F12 Berlinetta uno speciale impianto di scarico, con nuovi catalizzatori e silenziatori oltre alla doppia soluzione centrale H e X Pipe, che oltre ad incrementare le prestazioni e ottimizzare il sound (link video) contribuisce ad abbassare in modo considerevole le temperature di esercizio del motore, a vantaggio di resa e durata.

Alla vigilia del secondo round del WEC, che aprirà la stagione europea nel fine settimana con la 6 Ore di Portimao, dove la Ferrari cercherà la rivincita sulle Toyota, conosciamo uno dei componenti principali della Hypercar del Cavallino. Il volante di una moderna vettura da corsa, infatti, è un concentrato di soluzioni e tecnologie all’avanguardia e rappresenta la principale interfaccia tra i piloti della 499P e la propria Hypercar. Uno strumento che permette di gestire la potenza del powertrain ibrido, di comunicare con il garage, di modificare le impostazioni di guida adattandole alle condizioni mutevoli dell’asfalto o all’usura degli pneumatici.

Presentata a metà 2016, la BMW M2 ha subito fatto battere forte il cuore agli appassionati della guida sportiva. Grazie ad un look mozzafiato, indubbiamente, ma soprattutto per le prestazioni davvero da super sportiva, per cavalleria (370 CV e 465 Nm nella versione iniziale) e per guidabilità. Un mix che consente alla coupé bavarese di regalare grande divertimento su strada e in pista, come abbiamo avuto modo di verificare direttamente anche noi di Motorstyle sui circuiti di Imola e Monza, e dintorni.

Brembo conferma la sua leadership nel campionato del mondo di Formula 1 che parte per la stagione 2023 dal GP del Bahrain in programma nel fine settimana.

Di Eugenio Mosca – Foto di Dario Pellizzoni

Da sempre l’impianto di scarico è uno degli elementi in grado di incrementare le prestazioni di una vettura, sia da competizione sia stradale, per la quale un aspetto da non sottovalutare è pure il sound. Lo era certamente in misura maggiore nell’epoca in cui l’elettronica non era ancora comparsa sulle automobili ma lo è ancora oggi che l’elettronica riveste una parte preponderante nella gestione del funzionamento ottimale di un motore. E allora vediamo come viene concepito, sviluppato, anche in funzione di quanto appena detto, e realizzato un impianto di scarico speciale.

In occasione di uno dei gran premi più duri per l’impianto frenante delle Formula 1, quello del Messico sul circuito intitolato ai fratelli Rodriguez, Brembo ha voluto ripercorrere l’evoluzione di uno dei componenti chiave dell’impianto frenante: il disco in carbonio, che ha contribuito ad assicurare un enorme salto di qualità a livello di performance e affidabilità nelle categorie top dell’automobilismo.

A pochi giorni dal battesimo della pista, programmato per fine luglio sul circuito di Varano dè Melegari, BMW illustra il percorso che ha portato alla definizione del motore P66/3 che equipaggerà il prototipo M Hybrid V8 LMDh su telaio Dallara, attesa all’esordio a Daytona 2023 dove inizierà il programma IMSA GTP, svelandone le immagini al banco prova e le caratteristiche.

FIA e Formula E hanno anticipato il futuro del motorsport completamente elettrico ad alte prestazioni presentando allo Yacht Club di Monaco la terza generazione della monoposto di Formula E che debutterà nella prossima stagione, la numero 9, del ABB FIA Formula E World Championship.

In occasione del Gran Premio di Austria che si svolge sul Red Bull Ring i tecnici Brembo, azienda che fornisce i propri impianti frenanti alla maggior parte degli schieramenti, propongono un interessante parallelo sullo stesso tracciato tra le due categorie regine del motorsport a due e quattro ruote: MotoGP e Formula 1.

Una monoposto di Formula 1 è il risultato di migliaia di ore di studio, di innumerevoli calcoli al computer, simulazioni e test, nonché di diverse sessioni in galleria del vento, necessarie per ottimizzare sino al più piccolo componente. In questo senso i sistemi frenanti non fanno eccezione e Brembo sottopone a durissimi e sofisticatissimi test e simulazioni tutti i componenti dei sistemi frenanti forniti alle scuderie di Formula 1.

A poche ore dall’inizio del primo gran premio della stagione 2021, quello del Bahrain sulla pista di Sakhir, Brembo illustra la tecnologia che mette a disposizione di gran parte dei team di Formula 1 per questa stagione e getta anche lo sguardo al 2022, quando l’adozione delle ruote da 18 pollici porterà delle variazioni nella dinamica delle monoposto ed anche nelle dimensioni e tecnologia degli impianti frenanti.

Il sistema Pirelly Cyber Tyre, che debutta sulla McLaren Artura, inaugura il dialogo tra pneumatici e automobile. Uno sguardo al futuro, quando le auto per muoversi in sicurezza dovranno poter sentire le condizioni della strada.

Con questo capitolo completiamo il racconto sulla preparazione della Giulia GT Gr. 5. E’ l’ultimo ma non certo per ordine di importanza, perché potremmo dire che senza corrente un’automobile resterebbe inanimata. Non solo, perché su un’auto da corsa l’impianto elettrico deve garantire il perfetto funzionamento di diversi accessori e limitare eventuali problemi, così com’è importante il corretto posizionamento di un’adeguata strumentazione per aiutare il lavoro del pilota.

Una nota pubblicità recitava che la potenza è nulla senza controllo. Ed è indubbiamente vero. Perciò l’assetto, ovviamente insieme agli pneumatici, riveste un ruolo determinante nel pacchetto di un’auto da corsa, perché fungendo da tramite tra il corpo vettura e l’asfalto è incaricato di trasmettere a terra la potenza disponibile, garantendo la migliore stabilità e frenata in modo tale che il pilota possa sfruttare al massimo il potenziale a sua disposizione.

Per sfruttare al meglio le performance del motore è necessario poter contare su una trasmissione ottimizzata in ogni sua componente. Dai rapporti adeguati alle caratteristiche del motore, alla possibilità di effettuare una cambiata rapida con il minore calo di giri possibile fino a un differenziale autobloccante in grado di assicurare la migliore trazione. Il tutto limitando le naturali dispersioni di potenza nell’attrito tra i vari organi. I tecnici della Squadra Corse Club Alfisti Romani hanno potuto godere di una certa libertà grazie al regolamento Gr. 5 ma hanno dovuto prendere in considerazione altre problematiche per definire la migliore soluzione, facendo realizzare da uno specialista siciliano un cambio ravvicinato a innesti frontali e al tecnico e pilota cremonese Franco Monguzzi un differenziale con le sue particolari regolazioni

La galleria del vento è determinante per verificare le scelte tecniche e stilistiche adottate per una vettura in fase progettuale e apportare eventuali modifiche. Questo, seppur con finalità differenti, sia per le auto stradali che da corsa. Vediamo com’è fatta la galleria del vento Seat e come si opera.

Pensiamo di poter dire che, in fondo, ogni restauro racchiude una storia di passione. Soprattutto nel caso specifico, quando ad eseguirlo è prima di tutto un vero appassionato, che va oltre le logiche di tanti professionisti del settore che ragionano prima di tutto in termini commerciali. Ma nel caso della storia che stiamo ripercorrendo a capitoli, quella di “Speranza”, crediamo di non esagerare definendolo quasi un miracolo. Non solo perché questa vettura data per “spacciata” è stata riportata alla vita, ma perché questa Alfa Romeo GT 1600 si è trasformata in una vettura da corsa, con la massima preparazione in Gr. 5. Nella scorsa “puntata” abbiamo illustrato la preparazione del motore, in questa passiamo alla scocca.

Ripercorriamo la preparazione, in versione Gr. 2, del motore della Giulia GT della nostra storia, eseguito da Leonardo Mattia con la collaborazione di un tecnico ex Alfa Romeo ed i consigli di alcuni specialisti nella preparazione dei motori del Biscione. L’obbiettivo fissato per questa prima fase è stato raggiunto.

Grazie ad un gruppo di appassionati, una Giulia GT ridotta praticamente ad un rudere torna a vivere e si trasforma in una splendida vettura da corsa che debutterà a breve nell’Alfa Revival Cup sulla pista di casa: Vallelunga. Quella che sembrava una pazza idea, infatti, sta per diventare realtà grazie a Leonardo Mattia, un appassionato romano figlio d’arte che nel garage-officina casalingo con l’aiuto di alcuni amici ha realizzato il bolide Gr. 5, e a Marco Vita, presidente del Club Alfisti Romani, che ha appoggiato l’operazione. A pilotare la vettura l’ex pilota Autodelta e plurititolato tricolore ed europeo Gian Luigi Picchi, con il quale noi di Motorstyle, nella persona di chi scrive, avremo il privilegio di dividere l’abitacolo.

Alla vigilia della 24 Ore di Le Mans, alla quale ha partecipato per il 31° anno equipaggiando gran parte delle vetture in tutte le categorie, Brembo ha comunicato una serie di dati molto interessanti riguardo gli impianti frenanti, che ci consentono di fare un confronto tra quelli utilizzati dalle Formula 1 nei gran premi e sui prototipi e GTE nella maratona francese.

Anche quest’anno le Formula 1 saranno diverse da quelle della scorsa stagione. Vediamo nel dettaglio quali sono le differenze determinate da nuove regole tecniche. Molte le novità anche a livello di abbinamento pilota e squadra, con la bella conferma del ritorno in F. 1 a tempo pieno di un pilota italiano: Antonio Giovinazzi al volante dell’Alfa Romeo Racing.