di Vincenzo Bajardi – foto by Pirelli
Un Gran Premio ricco di suspense come da tempo non se ne vedeva. Da dove iniziare? Praticamente dalla fine. Da quando, a tre giri dalla fine, Verstappen finisce contro il muro quando era vicinissimo al suo tris di vittorie nel Mondiale. Un gran botto, a 320 kmh a causa di un problema al pneumatico sinistro sul rettilineo del traguardo, così com’era successo poco prima a Stroll. Come il canadese, anche il pilota Red Bull non subisce danni fisici, tanto da sfogarsi con dei gran calci contro il pneumatico “colpevole”, grazie ai passi da gigante fatti in tema sicurezza sulle scocche delle attuali Formula 1.
Dopo la bandiera rossa si ripartiva dalla griglia, per gli ultimi due giri, con Perz al palo. Hamilton tentava il colpo mancino ma nel tentativo di superare il messicano finiva dritto retrocedendo fino ad un mortificante quindicesimo posto. Un errore pesante per il sette volte campione del mondo. Nel dopo corsa l’inglese chiarisce che la causa sta “nell’aver involontariamente toccato un interruttore che agisce sul sistema frenante”. Rimane il fatto che l’inglese resta a bocca asciutta di punti pesanti con i quali avrebbe potuto “restituire” il sorpasso a Verstappen. Un evento che, insieme alla giornata a dir poco nera di Bottas, mandava su tutte le furie Toto Wolff.
Così, Perez si involava sicuro verso la bandiera a scacchi aggiudicandosi, con pieno merito, il GP dell'Azerbaigian, sua seconda vittoria in carriera. "Sono dispiaciuto per Max, sarebbe stato un sogno fare una doppietta" il suo commento. Dietro di lui un ritrovato Vettel, a 1”385 con l'Aston Martin, dopo essere partito dall’undicesima casella sulla griglia di partenza, davanti ad un altrettanto grande Gasly (Alphatauri) a 2"762 che ha rischiato il tutto per tutto per salire sul podio lasciando a bocca asciutta il ferrarista Leclerc.
Un podio davvero inedito, con un Vettel giustamente raggiante per essere ritornato protagonista: "Inizio difficile per noi - ha commentato il tedesco- ma è stata una gran gara, abbiamo gestito le gomme al top e ho provato l'overcut”. Complimenti che dobbiamo al pilota tedesco, al quale in passato non abbiamo lesinato critiche. Ora starà a lui confermare il “ritorno” definitivo. Così come un po’ più di luce l’ha vista un altro “vecchietto”, Fernando Alonso, tornato a lottare con la grinta dei giorni migliori.
Soffermiamoci sui giri finali: al 40° Verstappen ha 4" su Perez, quindi Hamilton che firma il miglior giro mentre Bottas naviga “disperso” in 14esima posizione. Entrambe le Ferrari sono in top ten: Leclerc sesto e Sainz nono. A cinque giri dalla fine Verstappen ha 4"5 sul compagno di squadra Perez e 5"8 su Hamilton, quindi Vettel, Gasly e Leclerc. Poi l'inatteso out di Verstappen finito contro a muro a tre giri dal termine che decretava lo stop della gara con bandiera rossa.
Quindi la partenza del gran premio sprint, con Hamilton che faceva harakiri completando la disfatta Mercedes rimasta a bocca asciutta di punti iridati. E le scaramucce tra l’ottimo Gasly e il ferrarista Leclerc, che purtroppo non è riuscito ad onorare la fantastica pole con un podio. Per lui solo la parziale consolazione dei primi giri condotti al comando. Prossimo appuntamento, il 20 giugno in Francia a Le Castellet.