Con il pirotecnico finale di Abu Dhabi va in archivio una stagione che in pista ha, invece, riservato ben pochi fuochi artificiali, almeno per quanto riguarda la posizione di vertice. Infatti, anche al Yas Marina è arrivata puntuale la 19.ma vittoria stagionale, su 22 gran premi, di Max Verstappen che firma anche il significativo record di oltre 1000 giri condotti in testa!
di Vincenzo Bajardi ed Eugenio Mosca
Anche in questo ultimo round stagionale, infatti, non sono mancati gli spunti di interesse, ma sempre a partire dalla seconda posizione in poi che, come amava sottolineare Enzo Ferrari, è la prima degli sconfitti. Citazioni a parte, date le premesse della vigilia durante le quali, dopo qualche difficoltà evidenziata a Las Vegas, il Campione del Mondo e la sua Red Bull avevano rimesso le ali, il motivo di maggiore interesse era relativo alla sfida tra Mercedes e Ferrari per la piazza d’onore nella Classifica Costruttori. Che al di là del prestigio, giova ricordare, vale un bel gruzzolo. Ebbene, da ieri sera Toto Wolff e soci possono lustrare le punte della Stella con qualche milioncino in più di euro.
Non è infatti bastato a Charles Leclerc l’ennesimo podio, oltre ad una manovra da “ragioniere disperato” nel penultimo giro, per far saltare al Cavallino l’ostacolo Mercedes, che grazie ad una bella prestazione di Russell, oltre alla penalità di 5” inflitta a Perez, ha agguantato il terzo gradino del podio ed i punti necessari per mantenere il team stellato davanti per l’esiguo margine di tre lunghezze. Al monegasco rimane almeno la parziale soddisfazione di avere pareggiato i conti nella graduatoria Piloti con il leone Alonso. Ma a voler rigirare il coltello nella piaga, potremmo sottolineare che ancora una volta la controversa decisione della direzione gara, nello specifico la penalizzazione a Perez, non ha certo giovato alla causa della Rossa. Così come l’altrettanto controversa tattica di gara che ha condannato Sainz nelle retrovie, non approfittando di una giornata piuttosto opaca di Hamilton, solo ottavo. Ma si sa: con i se e con i ma…
Perciò, dalle parti di Maranello bisognerà rimboccarsi le maniche per presentarsi con velleità più concrete, e prestazioni non più altalenanti, nel 2024. Lo stesso dovranno fare anche dalle parti di Brakley e Woking, perché anche Mercedes e McLaren, che rimane la scuderia ad aver fatto il salto in avanti più grande nella stagione, hanno viaggiato a corrente alternata. Agli “arancioni” rimane la soddisfazione di avere superato l’Aston Martin, che nel finale di Abu Dhabi ha mostrato timidi segnali di ripresa dopo la pesante flessione degli scorsi gran premi.
Anche in casa Alpine e Alpha Tauri dovranno rimboccarsi le maniche per bene, se vorranno ambire a giocare in modo costante almeno un ruolo di quotati outsider. Mentre Sauber, che termina definitivamente il matrimonio col Biscione decisamente avaro di soddisfazioni, Haas e Williams dovranno fare gli straordinari per cercare di risalire la china.
Ora, dopo gli ultimi rombi di domani con i team che manderanno in pista una monoposto per i piloti titolari, anche per eseguire alcuni test in vista della prossima stagione, e l’altra per le giovani promesse, il circus della Formula 1 va ufficialmente in vacanza. Ma nelle sedi delle varie squadre, c’è da scommetterci, che l’attività rimane sempre in fermento, così come il mercato piloti con diversi volanti, anche di una certa importanza, ancora da definire.
CLASSIFICA PILOTI - Verstappen 575, Perez 285, Hamilton 234, Leclerc e Alonso 206, Norris 205, Sainz 200, Russell 175, Piastri 97, Stroll 74, Gasly 62, Ocon 58, Albon 27, Tsunoda 17, Bottas 10, Hulkenberg 9, Ricciardo e Zhou 6, Magnussen 3, Lawson 2, Sargeant 1.
CLASSIFICA COSTRUTTORI - Red Bull 860, Mercedes 409, Ferrari 406, McLaren 302, Aston Martin 280, Alpine 120, Williams 28, Alphatauri 25, Alfa Romeo 16, Haas 9.
(Foto by Pirelli)