SE VUOI FA’ L’AMERICANO…
Abbiamo provato il nuovo Cadillac XT4 nella versione più brillante e accessoriata, “Sport” 2.0 turbo benzina da 230 CV. Il SUV ha mostrato di avere tutte le carte in regola per giocarsela nel competitivo segmento europeo: oltre alla forte personalità, eleganza e ricche dotazioni già di serie, a prezzi interessanti, ci ha sorpreso per brillantezza e doti dinamiche.
Di Eugenio Mosca – Foto di Dario Pellizzoni.
Non è certo la prima volta che un marchio automobilistico americano varca l’Atlantico contrattaccando le “offensive” dei Gruppi del vecchio continente, oltre a giapponesi e coreani. Ma a differenza di quanto è avvenuto in passato, soprattutto nel sempre più combattuto segmento dei SUV, questa volta Cadillac non si presenta con il “solito” veicolo di taglia XXL tipicamente americana, ma con un prodotto che calza a pennello per la clientela europea pur senza rinunciare al proprio stile.
Cadillac XT4 infatti si presenta come un SUV a metà strada tra compatto e medio, con uno stile decisamente personale, ampio spazio a bordo e per i bagagli, finiture interne di pregio e ricche dotazioni di serie. Infatti il SUV a stelle e strisce, distribuito in Italia dal Gruppo Cavauto, viene proposto in tre allestimenti: Luxury (disponibile solo con la motorizazione 2.0 turbo benzina), con una dotazione già ricca tanto da non poter parlare di versione base, Premium Luxury e Sport, con prezzi che vanno da 42.000 a 51.600 euro (IVA inclusa), ma possono salire anche fino ai 57.300 euro della versione Sport 2.0 turbo benzina con ulteriori dotazioni da noi provata. Da segnalare, inoltre, l’interessante possibilità del noleggio aziendale a lungo termine. Un mix tra dotazioni, come vedremo più avanti, e prezzi che consentono al Cadillac XT4 di giocarsela alla grande con i vari SUV premium europei: in ordine sparso AudiQ5, Mercedes GLC, BMW X3, Volvo XC60, Alfa Romeo Stelvio, Jaguar F-Pace. Soprattutto per chi cerca un’alternativa interessante rispetto ai SUV piuttosto tradizionali appena elencati oppure abbastanza uniformati come i giapponesi o coreani. E dopo averlo provato, in allestimento Sport, ci sentiamo di aggiungere anche dinamica e divertimento di guida tra gli argomenti a favore dell’XT4. Unico neo, a volerla dire tutta e guardando avanti, la mancanza in gamma di una motorizzazione elettrificata.
Entrambe le due motorizzazioni offerte sono termiche. Al 2.0 turbodiesel da 170 CV a 3.500 giri/min con 381 Nm da 1.500 a 2.750 giri/min, per un’accelerazione 0-100 in 10.4 secondi e una velocità massima di 200 km/h a fronte di consumi di 5.8 lt/100 km ed emissioni di 167 g/km di CO2 (dati dichiarati nel ciclo WLTP), si è aggiunto un 2.0 turbo benzina da 230 CV a 5.000 giri/min e 350 Nm da 1.500 a 4.000 giri/min, per un’accelerazione 0-100 km/h in 8,3 secondi e una velocità massima di 210 km/h a fronte di consumi 9.3 lt/100 Km e 213 g/Km di CO2. Entrambi i motori sono abbinati a un cambio automatico a doppia frizione a 9 rapporti con tecnologia Electronic Precisione Shift e comandi anche al volante nel momento i cui si voglia guidare in modalità manuale. La trazione è sempre integrale AWD, con la possibilità di disaccoppiare le ruote posteriori. Il guidatore può scegliere anche tra differenti modalità di guida: Normal e Sport, con variazione oltre che della risposta di motore e cambio della differente taratura delle sospensioni dotate di sistema Active Sport Suspension a controllo continuo dello smorzamento grazie a sensori elettronici, oltre che Off-Road.
Tra gli elementi a favore di Cadillac XT4 certamente la forte personalità. Il frontale aggressivo, rimarcato dai grandi fari a boomerang e la calandra nera lucida (sulla versione Sport della nostra prova), unito ai possenti cerchi in lega da 20” e alla linea di cintura alta conferiscono un insieme di compattezza, reso comunque dinamico dallo spoiler posteriore che fa quasi scivolare la linea del tetto. Le dimensioni (poco meno di 4,6 mt di lunghezza e 1,9 di larghezza) si trovano a metà strada tra un SUV compatto e uno medio, perciò consentono di viaggiare in tutta tranquillità sulle nostre strade, anche quelle più sacrificate scelte da noi in riva al lago di Como, così come non creano problemi di parcheggio, con la manovra agevolata dalla videocamera posteriore.
A bordo non è esagerato dire che ci si trova in un salotto viaggiante. Grazie a sedili comodi e di ampie dimensioni, dotati anche della funzione massaggio e riscaldamento/ventilazione, così come si può riscaldare il volante (sia sedili che volante si possono preriscaldare in remoto), e rivestimenti in morbida pelle con disegno elegante e finiture curate, mentre le plastiche, di buona qualità, sono relegate nelle parti basse. Insomma, un ambiente che si fa certamente apprezzare durante i viaggi, magari anche coccolati da sottofondo musicale diffuso dall’impianto “premium” Bose. I comandi sono ben distribuiti e le varie funzioni possono essere comandate sia dal classico manopolone posto sul tunnel centrale sia dallo schermo touch da 8” posizionato al centro della plancia, interfaccia del sistema di infotainment Cadillac User Experience che include la navigazione con mappe in 3D e compatibilità con Apple CarPaly e Android Auto, oltre che dai comandi al volante. Tra le dotazioni a richiesta anche l’head-up display regolabile in altezza.
Lo spazio è abbondante sia nella zona anteriore che posteriore, dove peraltro l’accesso è agevole grazie al taglio posteriore delle portiere, così come nel bagagliaio di 637 lt, tutti fruibili grazie alle superfici piane, che possono crescere fino a 1.385 lt abbattendo i sedili posteriori.
Da sempre la sicurezza è una dei cavalli di battaglia di Cadillac. Perciò è davvero lunga la lista dei sistemi ADAS di assistenza alla guida, tra i quali spiccano: riconoscimento segnaletica stradale, avviso superamento limite e mantenimento carreggiata, riconoscimento pedoni, frenata assistita con segnalazione di pericolo, fari anteriori a Led intelligenti (abbaglainti che si attivano e disattivano automaticamente), retrocamera posteriore ad alta risoluzione e dispositivo di controllo area retromarcia con visualizzazione angolo cieco e pedoni, specchio retrovisore con telecamera surround-vision, automatic park assist, fino al sedile guidatore con sistema Safety Alert (in caso di pericolo il sedile vibra nella direzione dalla quale proviene il pericolo stesso).
A bordo si ha subito la sensazione di dominio della scena tipica della seduta alta, che offre una perfetta visuale di quanto avviene intorno a noi. Grazie alle regolazioni, elettriche, di sedile e volante ci si può cucire addosso la posizione di guida desiderata, percependo una piacevole sensazione di comodità e perfetta ergonomia, anche con un discreto contenimento come potremo provare successivamente. Il volante non troppo ampio di diametro ci trasmette l’idea di sportività, oltre che garantire una buona impugnatura e visibilità della strumentazione. L’inizio della nostra prova, con attraversamento della città di Monza, ci permette di verificare subito come si “integra” l’XT4 nel traffico. In modalità normal la guida procede fluida, grazie anche alla perfetta azione del cambio a nove rapporti, con gli ingombri che consentono di muoversi tranquillamente nel “gruppo”. Quindi siamo passati ad un tratto di strada a percorrenza veloce, che non avevamo dubbi fosse il suo pane data l’ovvia vocazione di grande viaggiatore. Qui l’XT4 non ha tradito le aspettative, regalandoci però anche la prima sorpresa: la brillantezza del 2.0 turbo da 230 Cv, che nonostante la stazza che si deve trascinare (oltre 2 tonnellate) ha mostrato un’ottima brillantezza sia nello spunto sia in ripresa ai regimi, e velocità, intermedi. L’altra bella, e sicuramente, più grande sorpresa l’abbiamo avuta una volta raggiunte le strade ricche di curve in prossimità e sulla costa del Lago di Como dove, passati in modalità “Sport”, l’XT4 ci ha sorpreso per le doti dinamiche. Nulla a che vedere con il mezzo dondolone che ci aspettavamo. La taratura, e il controllo continuo delle regolazioni, dell’assetto l’abbiamo davvero apprezzata: rigida al punto giusto, quanto basta per divertirsi tra le curve, grazie anche allo sterzo preciso e sensibile e alla conferma della brillantezza del motore ben coadiuvato dal cambio a nove rapporti, ma allo stesso tempo capace di copiare bene il fondo e assorbire le asperità dell’asfalto. Unico neo, a voler essere pignoli, il feeling con il pedale del freno nel caso di frenata di emergenza. Nella guida normale no problem, con il pedale consistente come piace al sottoscritto, ma in caso di frenata brusca arrivando in velocità, come ci è capitato di testare, manca il “grip” immediato e la prima impressione è quella di una mancanza di rallentamento, che invece si ottiene insistendo sul pedale. Insomma, basta farci il piede.