Uno dei più grandi piloti della storia automobilistica sportiva, Walter Rohrl, taglia oggi il suo 75° traguardo. Non a caso abbiamo parlato di sport automobilistico in generale, perché il pilota di Ratisbona non si è “limitato” a vincere due titoli iridati rally, ma nella sua carriera è stato capace di vincere anche gare il pista, nelle serie Trans Am e Imsa oltre che nel campionato Tedesco Turismo, fino a salire sul tetto del mondo con l’indimenticabile vittoria nella cronoscalata del Pikes Peak.

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Nato a Ratisbona nel 1947, Walter Röhrl fu uno sportivo a tutto tondo fin da bambino, praticando diversi sport: calcio, canottaggio, sci e ciclismo, di cui è tutora grande appassionato e praticante, per arrivare infine al grande amore, il motorsport. Il giovane bavarese si indirizzò sui rally, anche se come abbiamo detto in seguito avrà modo di mostrare il suo telento anche in pista. Nel 1973 Rohrl iniziò con la Opel GTE e, con Jochen Berger come copilota, un anno dopo conquistò il Campionato Europeo Rally al volante di una Opel Ascona Gr. A ufficiale. Un anno dopo, sempre con la Ascona Rohrl ottiene la sua prima vittoria iridata nel Rally dell’Acropoli.

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Nel 1977 il pilota tedesco passa alla Fiat, pilotando la 131 Abarth con la quale, insieme a quello che sarà il suo fido navigatore Christian Geistdörfer,  nel 1980 mette a segno il primo dei suoi quattro successi nel Rally di Monte-Carlo, conquistando a fine stagione il suo primo titolo mondiale.

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Nel 1982 torna tra le fila Opel, mettendo a segno con la Opel Ascona 400 il suo secondo successo al “Monte” e laureandosi a fine stagione Campione Mondiale Rally per la seconda volta.

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L’anno successivo si ripeterà al Monte-Carlo, ma al volante di una Lancia 037, per completare il favoloso poker l’anno successivo al volante dell’avveniristica Audi Quattro A2.

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Il sodalizio con la casa dei quattro anelli lo porterà ad intraprendere anche nuove avventure, in pista dove riuscirà a cogliere successi in IMSA e DTM e, nel 1987, nella mitica cronoscalata del Pikes Peak.

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Il campione tedesco è poi diventato testimonial e collaudatore Porsche, per la quale ha svolto un ruolo importante nello sviluppo delle supercar 959, Carrera GT e 918 Spyder.

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Per ringraziato della sua fedeltà, e celebrare il 40° anniversario della stagione di rally 1981, l’anno scorso il dipartimento Porsche Heritage and Museum ha voluto fare una bella sorpresa a Röhrl restaurando completamente la 924 Carrera GTS Rallye, nella livrea “Monnet” oro e nera, con cui il pilota di Ratisbona, insieme al fido  Geistdörfer, aveva ottenuto quattro vittorie assolute nel Campionato di rally tedesco del 1981.

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La passione per le auto del campione tedesco è testimoniata dalla cura che riserva alla sua collezione privata di veicoli, che tra le altre annovera anche una special Porsche 356/930 che un appassionato ha realizzato appositamente per lui. Infatti ecco il suo desiderio più ricorrente: "Vorrei tirare fuori le mie vecchie auto un po' più spesso e andare a trovare gli amici".

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