Il Gran Premio del Canada, in programma a Montreal nel fine settimana sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve, torna in calendario dopo due anni.

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Il tracciato sull’Isola di Notre-Dame ha alcuni elementi in comune con Baku, come il focus su trazione e frenata e una superficie stradale che evolve rapidamente, ma presenta velocità più basse e temperature più fresche. Inoltre, il meteo è stato spesso il protagonista nel Gran Premio del Canada: la gara del 2011 detiene il record della più lunga nella storia della Formula 1, a causa di sei periodi di safety car e una lunga interruzione che ha bloccato l’evento per diverse ore. Non è mai facile prevedere le condizioni e c’è anche una ragionevole possibilità di pioggia.

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In funzione delle caratteristiche del tracciato e di tutte queste possibili variabili, Pirelli ha scelto di portare in Canada le mescole più morbide della gamma, già utilizzate nelle ultime due gare in calendario, Monaco e Azerbaijan: C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft.

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Peraltro, i team dovranno fare i conti con tutta una serie di incognite, oltre al meteo la mancanza di dati attendibili visto che rispetto a tre anni fa monoposto e pneumatici sono completamente differenti. Il tutto su una pista che viene usata raramente, cosa che determinerà un livello di evoluzione molto alto. Un altro aspetto interessante che potrebbe influenzare le strategie riguarda il tempo di percorrenza della pit lane durante il pit stop: meno di 20 secondi, tra i più bassi dell’intero mondiale.

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