A rendere ancora un po’ più triste questa primavera, scandita da limitazioni personali, preoccupazioni varie e dal silenzio dei motori, ci è piombata come un fulmine a ciel sereno la notizia della scomparsa di Giorgio Nada
Non posso dire di avere avuto stretti rapporti con il Sig. Nada, ma quando viene a mancare una brava persona non può che esserci dispiacere. In diverse occasioni avevo avuto modo di parlare con Giorgio Nada e subito la prima impressione fu di una brava persona e di un vero appassionato. Perciò l’intesa non poteva che essere immediata. Proprio per questo, appresa questa triste notizia, mi pareva limitativo scrivere personalmente le solite due righe “istituzionali”, pur se sinceramente sentite, per ricordare una persona che considero davvero importante. Perciò mi è venuto spontaneo chiedere all’amico Enrico Mapelli, che ha collaborato per anni a stretto contatto con Giorgio Nada perciò lo conosceva a fondo, di scrivere un ricordo sull’Editore che per una vita ha deliziato noi appassionati con le opere da lui pubblicate ma soprattutto sulla Persona. Di seguito le sue parole.
Non è facile per me pensare a Giorgio Nada come ad una figura del mio passato. Ad un persona che non incontrerò più tutte le volte che entrerò nella sede della casa editrice che porta il suo nome. Ad un uomo che il primo settembre del 1999 mi ha visto per la prima volta e che, forse “innamorato” della mia passione, mi ha dato fiducia nel pubblicare un libro, mio sogno da ragazzo, che solo grazie a lui è divenuto realtà. Non l’ho mai scordato perché, e la vita di ognuno di noi lo conferma, può capitare d’incontrare chi ti promette e poi al momento giusto non mantiene. Lui non era così. Con me non lo è mai stato.
Non è facile per me ripercorrere questi vent’anni insieme con Giorgio Nada. All’inizio come semplice collaboratore saltuario, da chiamare quando serve, e poi nel corso del tempo credere in lui, fino a farlo diventare elemento di una squadra efficace ed unita, pronta tutte le volte a nuove sfide editoriali. Quelle che lui decideva d’intraprendere, dopo costruttivi confronti con i suo collaboratori, fra cui anch’io. Lui era così. Con noi è stato così.
Non è facile per me immaginare cosa sarà il futuro senza Giorgio Nada. Non solo per me, per la mia professione, ma anche per i tanti appassionati di un mondo, quello dei motori, che ha ancora mille strade da percorrere nel mondo dell’editoria. Lui lo sapeva e fino all’ultimo giorno si è mosso verso quelle direzioni.
Non è facile per me non poter più dire Grazie ad un uomo a cui devo tanto.