In questa anomala stagione non c’è pausa ferragostana per la Formula 1, che per la seconda tripletta di gare consecutive approda nel sud della Spagna, sul Circuit de Barcelona-Catalunya, per un weekend che si preannuncia più rovente che mai.
Il che, dopo quanto successo negli ultimi due fine settimana a Silverstone, con gli pneumatici che hanno creato non pochi grattacapi a molte squadre, Mercedes in testa, preoccupa non poco. Anche perché il circuito Montmelò mette parecchio sotto stress gli pneumatici con carichi impressionanti su alcune curve come la 3. Queste caratteristiche del tracciato, unitamente alle temperature elevate che è facile attendersi e al fatto che le attuali monoposto sono, come abbiamo avuto conferma anche a Silverstone, le Formula 1 più prestazionali di sempre, obbligherà tecnici e piloti ad una oculata gestione degli pneumatici. Non a caso per questa sesta gara Pirelli ha scelto le tre mescole più dure della gamma: C1, C2 e C3 quali P Zero White hard, P Zero Yellow medium e P Zero Red soft.
E’ vero che le Formula 1 hanno girato per due sessioni di test a febbraio percorrendo molti chilometri, quindi i tecnici hanno avuto modo di accumulare molti dati, ma è altrettanto vero che ora si troveranno con temperature decisamente differenti, come minimo di una decina di gradi più alte, perciò sarà necessario rivedere molti di quei parametri. Le alte temperature oltre agli pneumatici mettono sotto stress altre componenti fondamentali in una monoposto di Formula 1, come le Power unit ed i freni. Per quanto riguarda le prime, i lunghi rettilinei catalani garantirebbero un buona capacità di raffreddamento, però come abbiamo visto a Silverstone più di qualcuno, comprese le apparentemente perfette Mercedes, hanno dovuto fare un passo indietro cautelativo.
Lo stesso dicasi per i freni. Infatti, nonostante i tecnici Brembo cataloghino il Montmelò come circuito mediamente impegnativo per l’impianto frenante, metteranno a disposizione di ciascun pilota sei differenti opzioni di dischi anteriori da scegliere in funzione delle temperature: medium cooling con 800 fori (da 2,5 mm disposti su 4 file), high cooling con 1.250 fori (su 6 file) e very high cooling con 1.480 fori (su 7 file). Per ciascuna di queste è disponibile anche l’opzione con lavorazione sul diametro esterno, il cosiddetto “groove”.
A livello di affaticamento, i piloti utilizzano i freni solo nella metà delle 16 curve del tracciato, per un impiego complessivo sul giro di poco meno di 15 “ complessivi sul giro, i 19% della durata della gara che equivalgono ad uno sforzo notevole del carico che il pilota è chiamato ad esercitare sul pedale del freno: oltre 52,5 tonnellate. La frenata più impegnativa, come evidenziato dalla clip animata, è quella alla curva 10, dove i piloti arrivano a 328 km/h, azionano i freni per 3,04 secondi, con un carico di 201 kg subendo una decelerazione di 5,4 g, con le monoposto che percorrono 136 mt indispensabili per scendere a 79 km/h.
Abbiamo dato precedenza al lato tecnico rispetto a quello sportivo perché le problematiche emerse nelle due ultime gare inglesi hanno evidenziato quanto queste possano rivelarsi determinanti stravolgendo, o perlomeno, modificando, i valori in campo. Infatti, a fronte di una prestazione monstre sul giro secco dell’accoppiata Mercedes-Hamilton, valsa il nuovo record della pista inglese, si è visto quanto in condizioni gara abbiano sofferto, riuscendo a portare a casa una vittoria di un soffio e rimediando una sconfitta. Per contro, la Red Bull, che in quanto a prestazione pura è decisamente staccata dalle “Stelle nere”, azzeccando una perfetta strategia e potendo contare su un Verstappen sempre sul pezzo ha dimostrato di poter ribaltare la situazione a proprio favore. Molto accesa e incerta la lotta per le posizioni immediatamente ai piedi del podio, con diversi pretendenti pronti a spiccare il saltino giusto se appena appena se ne presenta l’occasione. Tra questi la Ferrari, abbiamo volutamente usato il singolare nella speranza che oltre a Leclerc possa “sbloccarsi” anche Vettel, le “Mercedes rosa”, al momento ancora da decidere se ancora con Hulkemberg oppure ci sarà il rientro di Perez, Le Renault e le McLaren. Insomma, le premesse per un bello spettacolo ci sono tutte.