A distanza di sette anni la Formula 1 torna sul circuito del Nurburgring per il Gran Premio dell’Eifel, in programma nel fine settimana. Peraltro questo sarà il debutto per le monoposto di F. 1 dotate di power-unit ibrida.
Questo lungo intervallo significa anche che per tutte le squadre sarà praticamene come affrontare una pista completamente nuova, dato che la velocità delle monoposto attuali, che ricordiamo sono le più veloci della storia del Circus, non è paragonabile a quelle del 2013, perciò i dati raccolti in occasione dell’ultima gara corsa sulla pista tedesca saranno poco indicativi per tecnici e piloti.
Inoltre, dato il calendario stravolto causa Covid si corre in un periodo anomalo rispetto a quello tradizionale in piena estate, perciò data l’ubicazione del circuito c’è un alto rischio di pioggia. Basti pensare che la recente 24 Ore del Nurburgring, corsa un paio di settimane fa è stata condizionata per oltre nove ore dalla pioggia torrenziale. Non solo, in questo periodo, a queste latitudini soprattutto in caso di maltempo, si potrebbero verificare temperature molto basse, che renderebbero ancora più difficoltoso portare e sfruttare gli pneumatici nella finestra ideale, situazione determinante per avere ottime performance o, perlomeno, minori problemi possibili.
Di conseguenza le prove libere di venerdì saranno cruciali per raccogliere il maggior numero di dati possibili. Perciò sarà importantissimo vedere quali team riusciranno a svolgere il miglior lavoro nel poco tempo a disposizione, per cercare di trovare la migliore messa a punto, e sapranno reagire con prontezza agli eventuali repentini mutamenti atmosferici.
Date tutte queste incognite, unite al fatto che Pirelli affronta per la prima volta con la F. 1 il tracciato tedesco, piuttosto impegnativo per gli pneumatici perché presenta curve tutte differenti tra loro, con cordoli in alcuni punti molto aggressivi, e una situazione particolarmente critica all’attacco del tornantino preceduto da una forte frenata che sollecita in modo importante il pneumatico anteriore sinistro, la casa milanese ha scelto di portare le tre mescole centrali della gamma: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft. Pronta a sfoderare il Cinturato da bagnato.
Alla luce di tutto questo, anche sotto il profilo sportivo ci potrebbe essere grande incertezza. Infatti, in più di qualche occasione quest’anno, in condizioni meteo anomale anche una formidabile armata da guerra come il team Mercedes ha mostrato qualche punto debole, del quale soprattutto la Red Bull con Max Verstappen ha saputo approfittare. Perciò da appassionati non possiamo che sperare nelle bizze del meteo per rimescolare le carte, soprattutto al vertice, mentre nelle posizioni di outsider lo spettacolo non è mai mancato. Naturalmente i tifosi della Rossa si aspettano una prova di orgoglio da parte di Sebastian Vettel sulla pista di casa. Ma è facile pensare che per la maggior parte di loro, così come degli appassionati tedeschi e non solo, le forti emozioni inizieranno già il venerdì mattina, quando nella FP1 debutterà ufficialmente su una Formula 1 nel weekend del un gran premio di casa Mick Schumacher, figlio dell’indimenticato sette volte campione del mondo Michael.
Anche a livello di freni il Nurburgring è un tracciato altamente impegnativo, secondo i tecnici Brembo identico a quello di Sochi, con l’ulteriore complicazione delle temperature base che possono causare nella corretta gestione dei freni in carbonio. A complicare la vita ai piloti anche la conformazione del tracciato tedesco, con 17 curve di cui 10 a destra e importanti variazioni altimetriche: dal punto più basso al più alto ci sono oltre 23 metri di differenza che possono complicare le staccate dei piloti, specie in caso di precipitazioni piovose.
I piloti utilizzano i freni in 9 delle curve della pista tedesca, per un impiego complessivo sul giro dell’impianto frenante di 12,2 secondi, il terzo valore più basso del Mondiale 2020 dopo Monza e il Red Bull Ring. Al contrario, sono invece notevoli le decelerazioni a cui sono sottoposti i piloti: in 8 curve sono di almeno 4,3 g e in un paio di queste superano abbondantemente i 5 g. Dalla partenza alla bandiera a scacchi in media ciascun pilota esercita un carico complessivo sul pedale del freno di oltre 63 tonnellate, il doppio del GP Italia a Monza. La frenata più dura è quella alla prima curva, dove i piloti arrivano a 338 km/h e azionano i freni per 2,32 secondi durante i quali le auto percorrono 118 metri indispensabili per scendere a 111 km/h. Il carico sul pedale del freno è di 135 kg e la decelerazione di 5,4 g.