Prendiamo spunto dall’ultima evoluzione della Golf, presentata da Volkswagen per festeggiare i 50 anni del modello campione di vendite mondiale con oltre 37 milioni di esemplari venduti, facendo la media si potrebbe dire che negli ultimi 50 anni ogni giorno più di 2.000 persone in tutto il mondo hanno scelto di acquistare una nuova Golf, per ripercorrere la storia di questa autentica icona automobilistica tramite le 8 versioni che si sono succedute.
Golf I: dal 1974 al 1983
L’erede del Maggiolino.
La prima Golf prodotta in serie fu realizzata alla fine del marzo 1974 nello stabilimento della Volkswagen di Wolfsburg. Il lancio ufficiale ebbe inizio a maggio. Per decenni il portabandiera del marchio Volkswagen era stato il Maggiolino con motore e trazione posteriori. La prima Golf inaugurava definitivamente una nuova era: quella del motore e della trazione anteriori.
La nuova tendenza era stata lanciata poco prima con la Scirocco e la Passat, presentate nel 1973. La prima Volkswagen con motore e trazione anteriori fu tuttavia la K70 presentata nel 1970 e acquisita dalla NSU. Una cosa è certa: con la Golf, anche la classe dai maggiori volumi di vendita era stata convertita alla nuova tecnologia. Succedendo al Maggiolino, con i suoi oltre 21,5 milioni di esemplari, la Golf I progettata da Giorgetto Giugiaro e dalla Volkswagen doveva soddisfare grandi aspettative: portare avanti la storia di quella che era l’auto di maggior successo al mondo. La trazione moderna e sicura, la grande versatilità dello spazio offerta dal portellone e dallo schienale del divano posteriore ribaltabile e il design ebbero un tale successo che già nell’ottobre del 1976 venne festeggiata la milionesima Golf.
Della prima generazione di Golf (incluse tutte le versioni derivate e la Jetta, allora costruttivamente analoga) furono venduti 6,9 milioni di esemplari in tutto il mondo.
Golf II: dal 1983 al 1991
Primo livello evolutivo.
Fu la seconda Golf, quella su cui la generazione del baby boom, ovvero i nati negli anni Sessanta, imparò a guidare: se già il modello precedente era diventato il preferito di ogni istruttore di guida e allievo, la nuova Golf lasciava definitivamente un segno indelebile nella mente degli appartenenti a questa generazione, che successivamente fu persino ribattezzata “Generation Golf” dal romanzo dello scrittore tedesco Florian Illies.
Fu proprio questa Golf a democratizzare fortemente il progresso: questo grazie a tecnologie come il catalizzatore, il sistema antibloccaggio delle ruote o la prima trazione integrale di serie. Ma il segreto del successo della Golf è anche il fatto che gli ingegneri avevano trasferito il DNA della prima Golf alla sua erede, consacrando così la cultura del design Golf all’eternità, un DNA che rende ogni Golf inconfondibile ancora oggi.
Nell’estate del 1991 la seconda generazione della Golf andò fuori produzione dopo aver raggiunto i 6,3 milioni di esemplari.
Golf III: dal 1991 al 1997
La sicurezza in primo piano.
Con la terza generazione della Golf, dall’agosto del 1991 la Volkswagen inaugurò una nuova era della sicurezza. Da un lato la Golf III fu il primo tipo della serie ad essere dotato di airbag frontali, a partire dal 1992; dall’altro, i grandi progressi a livello della struttura della carrozzeria portarono a un significativo miglioramento delle caratteristiche di protezione dagli urti.
Alla Golf III sono legate numerose altre tappe significative di questo modello: il primo motore a sei cilindri (VR6), il dispositivo di regolazione della velocità Tempomat, il primo catalizzatore ossidante per motori diesel, il primo impianto a iniezione diretta diesel e i primi airbag laterali.
Nel 1997, la terza generazione andò fuori produzione dopo aver raggiunto i 4,8 milioni di esemplari.
Golf IV: dal 1997 al 2003
Icona di stile.
Tra gli esperti di design, la Golf IV è tutt’oggi considerata un’icona di stile e un modello innovativo per la serie; sicuramente anche perché, con la sua linearità e il design del montante C caratteristico del modello, stabilì una continuità con la Golf I del 1974.
Con la Golf IV, la Volkswagen realizzò uno standard di qualità completamente nuovo per il segmento. Parallelamente al debutto dell’ESP (controllo elettronico della stabilità), la democratizzazione della sicurezza fece un ulteriore passo avanti. Dopo breve tempo, l’ESP divenne di serie in Germania. Nel 2001, in occasione del 25° anniversario della GTI, seguì quella che oggi è già da tempo ricercata come un classico, la Golf GTI da 132kW/180 CV; e il 2002 vide la prima Golf con iniezione diretta di benzina (FSI) e il debutto dell’airbag per la testa di serie. Nel 2002 la Volkswagen presentò anche la Golf più sportiva realizzata fino a quel momento: la R32 con velocità massima di 250km/h, l’antesignana dell’attuale Golf R. Nel 2003 proprio la Golf R32 fu per la prima volta disponibile con cambio a doppia frizione DSG.
Lo stesso anno, raggiunti i 4,9 milioni di esemplari, la Golf IV lasciò il posto sulle linee di produzione alla Golf V.
Golf V: dal 2003 al 2008
Abbattimento dei confini fra categorie.
La quinta Golf per comfort e dinamicità staccò più di un concorrente della classe medio-alta. E questo anche per qualità: a comprovare la stabilità della carrozzeria saldata al laser fu il dimostrato aumento del 35 percento della rigidità torsionale nel 2003 con il debutto della Golf V.
Per la prima volta la Golf fu inoltre disponibile su richiesta con airbag laterali nella zona posteriore, insieme ai sei airbag di serie (frontali, laterali anteriori e per la testa), per un totale di otto airbag a bordo. Inoltre, la Golf V convinse grazie al nuovo asse posteriore a quattro bracci e a un nuovo cambio DSG a 7 marce, ai proiettori Bi-Xenon, oltre al debutto del primo motore turbo benzina a iniezione diretta nella Golf GTI e al primo Twincharger con sovralimentazione turbo e compressore. Nel 2008, quando fu presentata la Golf VI, della generazione V erano stati prodotti 3,4 milioni di esemplari, in tutte le versioni.
Golf VI: dal 2008 al 2012
Classe delle compatte high-tech.
In soli quattro anni, sulla base della sesta generazione presentata nel 2008, entro la fine di luglio 2012 furono prodotti altri 3,6 milioni di Golf. E anche questa volta la sicurezza fece grandi progressi: la carrozzeria saldata al laser era talmente robusta da raggiungere brillantemente il punteggio massimo di cinque stelle nel crash test EuroNCAP.
Ora, a bordo venne inserito un altro airbag di serie: l’airbag per le ginocchia. Per quanto riguarda la qualità, furono soprattutto gli interni della Golf VI ad essere innovativi. I nuovi sistemi di assistenza, come la regolazione dinamica automatica degli abbaglianti Light Assist, il ParkAssist, l’assistenza alla partenza in salita e tecnologie come la regolazione adattiva dell’assetto DCC resero la World Car of the Year 2009 la Golf più evoluta di tutti i tempi. Erano inoltre disponibili funzionalità come il sistema Start/Stop e la modalità di recupero dell’energia, i fari direzionali adattivi e i gruppi ottici posteriori a LED.
Golf VII: dal 2012 al 2019
L’inversione di tendenza del peso.
Il 4 settembre 2012 a Berlino, la Volkswagen festeggiò l’anteprima mondiale della settima Golf. Già dal giorno dopo ebbe inizio nei primi Paesi la prevendita di questa campionessa di vendite (29,3milioni di esemplari venduti). La nuova Golf pesava fino a 100 kg in meno rispetto alla generazione precedente, invertendo così la tendenza dell’aumento del peso.
A seconda del motore, era stato possibile ridurre il consumo fino al 23% rispetto al modello precedente. Inoltre, la Volkswagen portò la Golf sul mercato con un’intera gamma di nuovi sistemi di assistenza. Fra questi il sistema anti collisione multipla, un sistema proattivo di protezione degli occupanti, oltre al regolatore automatico della distanza ACC e al sistema di monitoraggio della distanza Front Assist, compresa la funzione di frenata di emergenza City.
Nel 2014 fu il momento della nuova e-Golf, con la quale la Volkswagen entrò nell’era della mobilità elettrica. Gli stabilimenti hanno prodotto 6,3 milioni di esemplari di Golf VII.
Golf VIII: dal 2019
Un presente proiettato al futuro.
Breve excursus: nell’ottobre 2019 la Volkswagen presenta l’ottava generazione della Golf in anteprima mondiale nella città di produzione di Wolfsburg. Il 5 dicembre 2019 inizia la prevendita e all’inizio del 2020 le prime Golf VIII fanno il loro ingresso sul mercato. Una cosa è certa: nessuna Golf è mai stata così innovativa.
Con le sue nuove motorizzazioni mild hybrid e ibride plug-in, la classe delle compatte viene elettrificata. È una delle prime auto del segmento che consente la guida assistita tramite Travel Assist. Un’altra novità nella Golf è il debutto della tecnologia Car2X che avvisa in anticipo il conducente sui possibili pericoli. Già la versione d’accesso è dotata di serie di funzioni come l’assistente di mantenimento corsia Lane Assist, il sistema di monitoraggio della distanza Front Assist, fari a LED, gruppi ottici posteriori a LED, climatizzatore automatico e un sistema infotainment online. A marzo 2020 la Volkswagen completa la gamma con i modelli sportivi Golf GTI, Golf GTE e Golf GTD. Grazie soprattutto all’interazione tra la regolazione adattiva dell’assetto DCC e il Vehicle Dynamics Manager, impiegato per la prima volta in una Volkswagen, l’ottava generazione consente di ottenere un equilibro fra comfort e dinamica mai raggiunto prima in questa classe.
Nel settembre 2020 debutta la nuova Golf Variant. Un mese dopo la Volkswagen completa la gamma con le anteprime mondiali della Golf GTI Clubsport (221 kW/300 CV) e della Golf R a trazione integrale (235 kW/320 CV). Finora della Golf di ottava generazione sono stati venduti più di 1,0 milioni di esemplari, per un ammontare complessivo di oltre 37 milioni di Golf prodotte. Il futuro è qui: il nuovo livello evolutivo dell’ottava generazione è pronto per il lancio.
Ultima evoluzione 2024
La nuova Golf e la nuova Golf Variant sono immediatamente riconoscibili dal frontale modificato, con il logo VW illuminato proposto per la prima volta in Europa e i fari a LED di nuova concezione. Rivisitati anche i gruppi ottici posteriori a LED 3D IQ.LIGHT2 di entrambe le versioni di carrozzeria.
La gamma si contraddistingue per un sistema infotainment (MIB4) di nuova concezione e dai comandi intuitivi con touchscreen visivamente separato, sotto il quale si trovano cursori touch illuminati e ottimizzati sotto l’aspetto ergonomico per la regolazione della temperatura e del volume. Altrettanto nuovi sono il volante multifunzione perfezionato e il nuovo assistente vocale IDA2, grazie al quale è possibile gestire funzioni come il climatizzatore, il telefono o la navigazione, ma anche richiamare online informazioni su qualsiasi argomento: dalle previsioni meteorologiche alle domande di carattere generale, il tutto utilizzando un comando vocale basato sul linguaggio naturale. Inoltre, per agevolare le manovre sono stati introdotti nuovi sistemi di assistenza, come il Park Assist Plus rivisitato e il Park Assist Pro2, disponibile per la prima volta in una Golf, che consentono l’entrata e l’uscita dal parcheggio tramite smartphone3, e la nuova visuale a 360 gradi Area View2.
Le nuove trazioni ibride plug-in con funzione di ricarica rapida a corrente continua DC offrono un vantaggio in termini di potenza e un’autonomia elettrica di circa 100km. Un’opzione particolarmente interessante per tutti gli automobilisti che non dispongono di una wallbox domestica è rappresentata dai motori mild hybrid a 48 V ad alta efficienza. La Golf GTI è ancora più sportiva: la potenza del suo motore turbo è aumentata di 15 kW, raggiungendo i 195 kW (265 CV). Anche la motorizzazione 2.0 TSI da 150 kW (204 CV) è stata potenziata di 10 kW1(non disponibile in Italia). Per la gamma di lancio saranno disponibili nuove diverse propulsioni nelle varianti mild hybrid (eTSI), ibride plug-in (eHybrid e GTE), turbo benzina (TSI) e turbodiesel (TDI).