Nel 2005 l’infinita storia della Porsche 911 inizia un nuovo capitolo, con la serie 997 che va a sostituire la precedente 996 destinata a restare una delle meno amate dai cultori del Marchio. Con il design firmato da Grant Larson si torna ai fari classici, tondi invece che oblunghi, oltre a rinnovare paraurti e interni. Sul fronte tecnico, invece non si torna indietro sul raffreddamento ad acqua dei motori, a partire dai 6 cilindri boxer aspirati 3.6 da 325 CV della Carrera standard e 3.8 da 355 CV della Carrera S. Per le Porsche 997 Carrera S e 4S, due autentiche icone degli anni 2000 e attualmente tra le più desiderate Youngtimer, Supersprint mette a disposizione degli appassionati un impianto di scarico, nelle versioni sportivo e race, realizzato all’epoca in varie opzioni.

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Appena uscito il nuovo modello, che può contare anche su nuova piattaforma con alta percentuale di alluminio e acciai ad alta resistenza, per risparmiare peso e garantire maggiore rigidità generale della scocca, i tecnici Supersprint che vantano una lunga esperienza sui 6 cilindri made in Stoccarda, si misero subito al lavoro sul nuovo motore 3.8 litri che equipaggia sia le versioni coupé che cabriolet delle Carrera S e 4S, notando che seppur nella sua fase di sviluppo più raffinata prima del passaggio al sistema di iniezione diretta, il flat six 3.8 di serie avrebbe potuto avere un ampio margine di miglioramento sia per quanto riguarda l’erogazione della coppia ai medi regimi sia nel picco massimo di potenza intervenendo adeguatamente sul sistema di scarico.

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In particolare, i tecnici mantovani riscontrarono dei limiti ben precisi dell’impianto di scarico di serie causati, in primo luogo, dalla conformazione dei collettori di serie e dall’azione particolarmente restrittiva dei catalizzatori standard di tipo ceramico, che in pratica costituivano una sorta di tappo al flusso dei gas di scarico. Gli specialisti Supersprint hanno perciò sviluppato una linea di scarico sportiva completa che parte da collettori tubolari ispirati da quelli realizzati per le competizioni; quindi, hanno applicato dei catalizzatori HJS Motorsport a 100 cpsi di grande volume per liberare al massimo il flusso dei gas di scarico, così come il design interno dei silenziatori posteriori è realizzato, come da tradizione Supersprint, in modo tale da ottenere uno scarico più diretto possibile.

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Il risultato finale dell’installazione completa del sistema di scarico evoluto dai tecnici mantovani è decisamente eccellente, sia in termini di prestazioni, come evidenzia immediatamente il grafico con la comparazione dei dati “reali”, sia di sound.

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Peraltro, per venire incontro alle esigenze, o preferenze, della clientela, Supersprint ha previsto molteplici opzioni dell’impianto di scarico: dalla versione Touring/Sport al sistema Race. Ma non solo, perché grazie al design modulare, i silenziatori posteriori possono essere utilizzati anche come opzione solo cat-back con l’utilizzo dei terminali di scarico originali, per i clienti che non desiderano snaturare il look originale Porsche.

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Infine, per la clientela più sportiva che ama concedersi anche qualche capatina tra i cordoli, è disponibile un esclusivo sistema di scarico “CUP” in edizione limitata, dotata di doppi terminali con uscita centrale per la conversione al paraurti in stile Porsche GT3, che oltre a regalare un look decisamente più sportivo garantisce un ulteriore incremento della coppia nella fascia media e della potenza massima agli alti regimi. La configurazione di scarico ideale per l’utilizzo in pista. 

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