Il circuito che si snoda per le strade del Principato è caratterizzato da alto carico aerodinamico ed elevate percentuali di tempo speso in frenata. Oltre tutto nelle scorse settimane sono state riasfaltate diverse sezioni della pista, incluso il tunnel Louis II, e ciò potrebbe accrescere le temperature di pinze e fluido freni, essendo maggiore la potenza frenante scaricabile a terra. Pur essendo la pista più corta del Mondiale, con i suoi 3.337 metri, ad ogni giro i piloti ricorrono ai freni 12 volte, lo stesso numero di Baku che però è lungo oltre 6 km, per un totale di 18 secondi. La mancanza di lunghi rettilinei nel Principato impedisce di superare i 300 km/h e di conseguenza anche gli spazi di frenata sono tutti inferiori ai 100 metri. I carichi sul pedale sono invece molto differenti tra di loro, perché in alcuni punti i piloti esercitano uno sforzo di solo una sessantina di kg, in altri un centinaio e in altri ancora superano i 140 kg. In ogni caso, dalla partenza alla bandiera a scacchi il carico complessivo sul pedale del freno è di 97 tonnellate a pilota, uno sforzo notevole, inferiore solo al GP Singapore. Delle 12 frenate del Circuit de Monaco, due sono considerate altamente impegnative per i freni: la più dura è quella all’uscita dal tunnel, prima della curva 10, dove le monoposto vi arrivano a 283 km/h e scendono a 85 km/h in soli 96 metri. Per riuscirci i piloti frenano per 2,18 secondi esercitando un carico di 142 kg sul pedale del freno ed affrontando una decelerazione di 4,7 g.