Secondo i tecnici Brembo l’Autodromo Nazionale Monza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. Lo scarso carico aerodinamico utilizzato per sfruttare i lunghissimi rettilinei si traduce in alte velocità di inizio frenata ed elevata energia da smaltire nelle staccate alle tre Varianti (del Rettifilo, della Roggia e Ascari), richiedendo un notevole sforzo al pilota e un buon bilanciamento della frenata tra anteriore e posteriore. Malgrado abbia solo sei frenate, la pista di Monza comporta un tempo di impiego dei freni sul giro di nove secondi e mezzo. In termini percentuali nel GP Italia i freni sono attivi per il 12% della durata complessiva della gara, il dato più basso della seconda parte del campionato. Notevoli sono però i 4,4 g della curva 8 che si segnala anche per i 135 kg di carico sul pedale. Dalla partenza alla bandiera a scacchi a Monza ogni pilota esercita un carico complessivo sul pedale del freno di 40 tonnellate. Delle sei frenate per ciascun giro del Tempio della Velocità, quattro sono considerate altamente impegnative per i freni. La più dura è la prima dopo la partenza, dove le monoposto arrivano a 334 km/h e scendono a 76 km/h in soli 139 metri: meno 258 km/h in 2,8 secondi! Per riuscirci i piloti esercitando un carico di 135 kg sul pedale del freno, affrontando una decelerazione di 4,3 g.