Trent’anni fa usciva dalla catena di montaggio di Mangualde l’ultima 2CV, uno dei modelli più conosciuti, longevi ed apprezzati di Citroën, oggi sinonimo di libertà, fascino francese ed anticonformismo. Più in generale un’autentica icona nella storia automobilistica, il cui mito prosegue ai giorni nostri, con molte vetture che calcano le strade e una grande attività di raduni e manifestazioni che raccolgono migliaia di appassionati.
Presentata al salone dell’Automobile di Parigi nel 1948, la 2 CV era basata sul prototipo TPV, Toute Petite Voiture, sviluppato già a metà degli anni ’30 come l’auto per tutti, in città ed in campagna, funzionale e parsimoniosa. Al momento del lancio stupì tutti per il suo design originale, la sua versatilità e l’estrema economia d’uso. Tante le innovazioni tecnologiche che la contraddistinguevano, tra cui la trazione anteriore, le iconiche sospensioni ed il leggendario due cilindri da 375 cc raffreddato ad aria. Prodotta anche nella variante Fourgonnette, nel corso degli anni la 2CV venne aggiornata e riproposta in numerose serie speciali: Spot, Transat, Dolly, Special Perrier e la più conosciuta, la Charleston, il cui successo sostenne le vendite fino al 1990.