Sebbene il mondo dell’auto si stia spostando rapidamente verso i BEV (veicoli elettrici a batteria), una transizione guidata in gran parte dal Green Deal europeo che ha fissato per le nazioni della UE l’obiettivo di raggiungere entro il 2050 la neutralità carbonica, rimangono molte domande riguardo al perseguimento di una strategia esclusivamente elettrica per le auto.
Ad esempio: l’elettricità utilizzata per alimentare questi veicoli viene generata da fonti ecologiche? I materiali di base utilizzati nella produzione delle batterie sono sostenibili e rispettosi dell’ambiente? E che dire di quelle nazioni in cui l’elettricità deve ancora diventare immediatamente disponibile per tutti? Infine, ma non certo per ultimo in ordine di importanza, quanto tempo sarebbe necessario, soprattutto nel nostro Paese date le note difficoltà ad intraprendere e portare a termine opere pubbliche, per adeguare la rete elettrica al fabbisogno necessario alla completa mobilità elettrica?
Mazda ha voluto affrontare tutte queste domande, e altre ancora, con un approccio produttivo e realistico, offrendo nella sua gamma la MX-30 BEV ma, nel contempo, sviluppando e migliorando costantemente i propri propulsori e le proprie tecnologie per renderli compatibili con le infrastrutture esistenti in tutto il mondo, che sta anche guardando a fonti di energia alternative al petrolio. “Stiamo offrendo un approccio multisolution che offre powertrain diversi a seconda delle politiche di ciascun Paese o Regione”, puntualizza Akira Marumoto, Presidente e CEO di Mazda Motor Corporation.
Un impegno che peraltro stano portando avanti anche altre Case, come BMW che, come abbiamo scritto nelle scorse settimane, ha avviato una piccola serie di vetture alimentate a idrogeno, e Toyota, sullo stesso tipo di “carburante”. Però, a differenza di questa soluzione che comporta notevoli difficoltà, e costi, per la realizzazione della rete di distribuzione, Mazda sta portando avanti una sperimentazione che offrirebbe l’indubbio vantaggio di poter utilizzare le stesse motorizzazioni e la stessa rete di distribuzione.
Mazda è convinta del contributo positivo alla decarbonizzazione della mobilità attraverso l’uso di carburanti ecologici prodotti da fonti energetiche pulite, in quanto sono anche al 100% carbon neutral. Il loro sviluppo dovrebbe svolgere un ruolo importante nel facilitare la transizione verso una mobilità pulita entro il 2050, in quanto possono fornire una significativa riduzione delle emissioni di CO2 durante il ciclo di vita e un funzionamento neutrale alla CO2 non solo per i nuovi veicoli elettrificati, ma soprattutto per il parco vetture esistente. Una capacità che nessun’altra tecnologia può fornire. Inoltre, gli e-fuel saranno pienamente compatibili e potranno essere miscelati in qualsiasi percentuale con i carburanti convenzionali esistenti e li sostituiranno con l’aumentare del volume di produzione, il che ne consentirà un’agevole introduzione. Per questo sta portando avanti la sperimentazione, in modo concreto con il supporto di aziende specializzate, sia in pista che su strada con veicoli che utilizzano sia motori diesel che benzina.
Lo scorso 6 giugno 2022 il concept Zekken 55 Mazda2 Bio, alimentato al 100% da biodiesel ottenuto da olio da cucina usato e grassi di microalghe, ha partecipato alla 24 Ore della Super Taikyu Series Fuji nella classe ST-Q, riservata ai veicoli speciali non omologati, dove i costruttori possono provare le proprie auto sperimentali. Nell’aria aleggiava l’odore di olio da cucina, quello che stavano usando i meccanici del team Mazda Spirit Racing per alimentare la vettura in pista, combinato con grassi di microalghe.
Una presenza non fine a se stessa ma “un test che potrebbe cambiare il corso del futuro di Mazda”, sottolineano dal team. Anche perché i motoristi della squadra corse Mazda hanno elogiato l’alta qualità del carburante biodiesel di nuova generazione.
La sperimentazione della concept Mazda2 Bio è uno dei filoni dell’approccio multisolution dell’Azienda. Nel 2018 Mazda è stata coinvolta nel “Your Green Fuel”, un progetto del consorzio automobilistico-accademico-governativo a Hiroshima, che l’ha vista collaborare con Euglena, un’azienda giapponese che produrrà in serie biodiesel di nuova generazione, attivando un impianto destinato alla commercializzazione dal 2025.
Il biodiesel di nuova generazione “SUSTEO”, della Euglena, viene realizzato interamente con prodotti giapponesi ed è ufficialmente riconosciuto come carburante diesel dagli standard industriali giapponesi (JIS-Japanese Industrial Standards). SUSTEO è costituito da una combinazione di olio e grasso contenuti nella microalga Euglena e da olio da cucina usato. Questa è la chiave in termini di neutralità al carbonio, come suggerisce “bio” nel nome, dato che questo diesel viene creato utilizzando biomasse quali piante e microalghe. Poiché queste assorbono CO2 durante la crescita, quando si viaggia con questo carburante la quantità totale di CO2 emessa in atmosfera risulta neutra. È anche unico in quanto, a differenza dei biocarburanti convenzionali a base di mais o altre materie prime, non causa problemi quali il conflitto con l’alimentare o la deforestazione. Un altro vantaggio del biocarburante di nuova generazione è che può essere utilizzato per le auto attualmente circolanti e impiegare le infrastrutture esistenti.
Al momento, la Mazda2 Bio Concept è un “laboratorio su ruote”. L’Azienda ha scelto di provare il nuovo carburante su questa vettura di piccole dimensioni dopo i successi ottenuti nella stagione agonistica 2021 con un motore diesel Skyactiv di serie utilizzato da un team privato. Per la stagione 2023, Mazda sta invece sviluppando una nuova vettura da competizione basata sulla Mazda3, che dispone di un motore più potente, confortata dal giudizio dei tecnici della squadra corse: “Può funzionare bene con l’attuale Skyactiv-D, si tratta di adattarne il sistema di iniezione del carburante”. Perciò potrebbe non passare molto tempo prima di vedere sulle strade le vetture dotate di Skyactiv-D a biodiesel.
L’approccio multi-solution di Mazda per raggiungere la neutralità climatica anche con i carburanti sostenibili è proseguito con la prova di una Mazda MX-5 roadster con motore 2,0 litri da 184 CV, completamente di serie e senza modifiche, alimentata con carburante stradale SUSTAIN 100% sostenibile della Coryton, che ha stabilito un tempo di riferimento per un’auto alimentata da combustibili fossili a zero emissioni su varie piste del Regno Unito, ma anche lungo le 1000 miglia percorse, con la benzina sostenibile, spostandosi da un circuito all’altro: Anglesey in Galles, Oulton Park in Inghilterra, Knockhill in Scozia, Kirkistown nell’Irlanda del Nord.
Il carburante Coryton di seconda generazione è stato creato utilizzando il 100% di rifiuti agricoli, quali paglia, sottoprodotti e scarti di colture che non sarebbero stati utilizzati per il consumo, mostrando il ruolo che i carburanti sostenibili possono svolgere nella decarbonizzazione sia delle auto stradali sia da quelle destinate al motorsport. Il viaggio evidenzia anche come i carburanti sostenibili potrebbero integrare l’approccio multi-solution di Mazda per raggiungere la neutralità climatica.
Attraverso l’architettura scalabile multi-solution SKYACTIV di Mazda, la progressiva elettrificazione andrà di pari passo con lo sviluppo della tecnologia avanzata dei motori a combustione interna, come il pluripremiato motore a benzina e-Skyactiv X con accensione per compressione controllata da candela (SPCCI - Spark Controlled Compression Ignition) di cui sono dotate la Mazda3 e la Mazda CX-30.
Che si tratti di queste vetture con motore SPCCI abbinato con il sistema ibrido leggero Mazda M Hybrid, della Mazda MX-30 completamente elettrica o della CX-60 PHEV Plug-in Hybrid e diesel a sei cilindri, nell’attuale gamma Mazda è evidente questo approccio multi-solution. Analogamente, l’imminente architettura scalabile Skyactiv EV di Mazda consentirà di realizzare sulla stessa linea di produzione veicoli elettrici di varie dimensioni e tipi di carrozzeria. Inoltre, l’arrivo il prossimo anno nella gamma della CX-60 del nuovo motore benzina a sei cilindri in linea metterà ulteriormente in risalto l’esclusiva ed efficiente tecnologia di combustione di Mazda.
Come dimostrato dal percorso di 1000 miglia attraverso il Regno Unito e dai giri in circuito, i carburanti sostenibili privi di combustibili fossili possono anche essere una soluzione per decarbonizzare i molti milioni di auto con motore a combustione che rimarranno sulle nostre strade per i decenni a venire. La Mazda MX-5 ha viaggiato dalla sede della Coryton nell’Essex, passando per quella di Motorsport UK a Bicester, sino a completare il tour dei quattro circuiti del Regno Unito. Le prestazioni, i consumi e il carattere del motore della MX-5 di serie sono rimasti invariati con il carburante SUSTAIN 100% stradale fornito dalla Coryton. Infatti, escludendo i giri in circuito, il consumo medio della MX-5 è stato di 19,39 km/l.
A seguito del test effettuato con la Mazda MX-5, il direttore della Coryton David Richardson ha dichiarato: “Come ha dimostrato questa sfida, il carburante sostenibile è un attore reale e credibile nei nostri sforzi verso l’impatto zero. È una soluzione eccellente, funziona con i nostri veicoli attuali e ha il potenziale per ridurre significativamente la quantità di CO2 che ora emettiamo con i combustibili fossili tradizionali. I carburanti sostenibili di uso immediato sono già pronti per le auto stradali di tutti i giorni con motori a combustione interna. Il prodotto e la tecnologia ci sono: l’industria ha solo bisogno di supporto per aiutare l’incremento delle attività, cosa che può essere fatta gradualmente. Ma ogni litro di combustibile fossile che sostituiamo ci aiuta direttamente ad avvicinarci ai nostri obiettivi climatici. Lavorando con partner lungimiranti come Mazda, continueremo a mostrare quanto possa essere facile e di grande impatto l’integrazione del carburante sostenibile mentre si sviluppano altre tecnologie come l’elettrico. Esistono numerose soluzioni, che possono lavorare tutte insieme per aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi: non è necessario che si debba applicare il tutto o niente”.