Nonostante quest’anno, una volta tanto, il meteo non abbia riservato le solite bizze, con repentini cambiamenti delle condizioni della pista, la 74.ma edizione della 24 Ore di Spa non ha fatto mancare colpi di scena e bagarre serrata fino alla fine. Insomma, come da previsioni della vigilia, le 66 auto in gara di cui ben 33 con equipaggi PRO, hanno garantito un grande grande spettacolo al pubblico accorso nuovamente in gran numero (73.000) in circuito dopo aver affollato la parata di giovedì nelle vie del centro cittadino di Spa.
Alla fine, dopo vari sconvolgimenti di classifica, la Mercedes-AMG è riuscita ad agguantare quella vittoria che le mancava ormai da nove anni sulle Ardenne, grazie alla vettura #88 del team Akkodis ASP pilotata da Raffaele Marciello-Daniel Juncadella-Jules Gounon, che dopo 536 giri ha preceduto la vettura gemella del team AMG GetSpeed condotta da Luca Stolz-Maximilian Gotz-Stejin Schothorst. Un’attesa ripagata, quindi, con una bella doppietta.
Sul terzo gradino del podio la Ferrari 488 Iron Lynx #71 di Antonio Fuoco-Davide Rigon-Daniel Serra, che forse si aspettava qualcosa in più. A consolare il Cavallino ci hanno pensato le ragazze fuxia del team Iron Dames, Rahel Frey-Sarah Bovy-Michelle Gatting-Doriane Pin, che si sono aggiudicate una prima storica vittoria tutta rosa nella classe Gold.
Così com’è stata salutata con soddisfazione la netta vittoria nella classe Pro-Am della 488 GT3 AF Corse #52 del team AF Corse con l’equipaggio composto da Andrea Bertolini-Alessio Rovera-Louis Machiels-Stefano Costantini. Una soddisfazione completata dal giro più veloce in gara stabilito da Alessio Rovera, che gli vale il nuovo record dell'era GT3.
Mastica amaro invece la BMW, che a tre ore dal termine era in testa con la vettura #98 del team Rowe di Nick Catsburg-Augusto Farfus-Nick Yelloly, con 5” di vantaggio sulla vettura poi vincitrice, ma ha dovuto rientrare ai box per una foratura perdendo moltissimo tempo e finendo indietro in classifica. A parziale consolazione della casa di Monaco il quinto posto della M4 #50 di Verhagen-Hesse-Harper, a conferma dell’ottimo potenziale della nuova GT3 bavarese.
Poca fortuna anche per altri due potenziali pretendenti alla vittoria. La Porsche KCMG #47 di Laurens Vanthoor-Nick Tandy-Dennis Olsen, dopo i problemi ai freni in qualifica che l’avevano costretta a partire dal fondo ed essere risalita con costanza fino a conquistare la testa della corsa nelle prime ore della mattina ha dovuto alzare bandiera bianca, mentre l’Aston Martin #95 di Nicki Thiim è stata spedita fuori pista al Radillon da Gounon, potendo comunque riprendere e completare la top ten.
Audi si è consolata con la vittoria nella Silver Cup della R8 LMS #30 del team WRT pilotata da Thomas Neubauer-Benji Goethe-Jean-Baptiste Simmenauer. In precedenza si era messa in luce anche l’Audi #11 Tresor by Car Collection, poi finita nelle barriere poco prima della settima ora.
L’altra R8 su cui erano puntati gli occhi di tutti, la #46 sulla quale correva anche Valentino Rossi, ha chiuso in 17.ma posizione, penalizzata da un contatto con la vettura “gemella” #32 del team WRT durante la notte, quando al volante c’era l’esperto Nico Muller.
(Foto Pecks; Benichou; Hecq)