di Vincenzo Bajardi ed Eugenio Mosca – Foto AG Photo/Alex Galli

Il podio del Gran Premio d’Italia, con Max Verstappen che ci debutta salendo direttamente sul gradino più alto affiancato nell’ordine da Charles Leclerc e George Russell, esprime pienamente quelli che sono gli attuali valori in campo in Formula 1 sia a livello di monoposto sia, pur con qualche distinguo che andremo a fare, a livello di piloti. Quindi, per quanto riguarda il risultato finale della gara di Monza, nulla o quasi da eccepire, mentre sotto il profilo sportivo e dello spettacolo ancora una volta è mancata la Direzione Gara. E in un ambiente come quello della Formula 1 che dovrebbe essere iperprofessionale, perché dovrebbe rappresentare il top dell’automobilismo sportivo dove Case e team investono milioni di euro, francamente non è accettabile.

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Non è accettabile perché con decisioni sbagliate, o perlomeno confuse, spesso si stravolgono i risultati sportivi, com’è successo l’anno scorso nella sfida finale per il titolo iridato, e di conseguenza si vanificano investimenti, il lavoro di tante persone, i rischi che corrono i piloti e, non certo per ultimo, lo spettacolo per il quale il pubblico paga cifre spesso imbarazzanti. In particolare per questi ultimi due punti, quanto successo a Monza è imperdonabile. Si è partiti con l’incredibile balletto della posizione di partenza di Verstappen, risolta solo a pochi minuti dallo schieramento delle monoposto sulla griglia. Ma soprattutto, quando è stato chiaro che per spostare la monoposto di Ricciardo sarebbe stato necessario far entrare in pista un trattore che ha dovuto percorrere, anche in senso contrario, un tratto di oltre una cinquantina di metri, la Direzione Gara avrebbe dovuto subito bloccare la corsa per evitare il ripetersi di tragici precedenti. Questo avrebbe evitato anche il confusionario operato della safety car, concluso con la corsa neutralizzata fino alla bandiera a scacchi, togliendo così al pubblico un doveroso spettacolo finale con diverse sfide. Roba da rimborso del biglietto!

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Tra i danneggiati possiamo certamente mettere anche Carlos Sainz, che dato il ritmo tenuto in gara, che l’ha portato a risalire dal fondo della griglia, forse avrebbe potuto giocarsi il terzo gradino del podio con Russell. Un podio certamente strameritato, come del resto l’ha meritato l’inglese che ancora una volta ha dimostrato una costanza di risultati che l’hanno portato ad una manciata di punti dalla terza piazza in classifica generale, occupata da un Perez apparso ancora una volta in ombra (6°), così come non è stato incisivo Hamilton come ci si sarebbe potuto aspettare su una pista che l’ha sempre visto protagonista.

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Con questo quinto successo consecutivo Verstappen allunga ulteriormente nella Classifica Piloti portandosi a quota 335 punti. Un gruzzolo che a soli sei round dal termine della stagione lo mettono abbastanza tranquillo, dato che il diretto inseguitore Leclerc è a quota 219, quindi Perez 209, Russell 203, Sainz 187, Hamilton 168, Norris 88, Ocon 66, Alonso, 59, Bottas 46, Gasly e Magnussen 22, Vettel 20, Ricciardo 19, Schumacher jr 12, Tsunoda 11, Zhou 6, Stroll 5, Albon 4. Lo stesso vale per la Red Bull per la Classifica Costruttori, che comanda a 544 punti, davanti a Ferrari 406, Mercedes 371, Alpine 125, McLaren 107, Alfa Romeo 52, Haas 34, Alpha Tauri 33, Aston Martin 25,Williams 6.

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Per la gara del centenario l’Autodromo di Monza è tornato ad essere il palcoscenico delle grandi occasioni, con grande pubblico (335.000 nei tre giorni) e grandi ospiti: a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non si è limitato ad una semplice comparsata ma ha voluto entrare in contatto con la realtà e le persone dei box.

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Mentre un assoluto Andrea Bocelli ha preceduto la musica dei motori deliziando i presenti con le note dell’Inno di Mameli, sonoramente concluso dal tradizionale ma sempre emozionante passaggio delle Frecce Tricolori accompagnate dall’aereo dell’ATI intitolato a Enzo Ferrari. Tanti altri i VIP presenti nel paddock monzese, tra cui Alberto di Monaco, gli attori Hugh Grant e Silvester Stallone, tanti  personaggi dello spettacolo e sportivi, tra cui il grande Giacomo Agostini a cui è spettato l’onore di dare la bandiera a scacchi.

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Al termine di una settimana che ha decretato lo stop delle trattative tra Red Bull e Porsche per l’ingresso della Casa tedesca in F. 1, obbiettivo che comunque rimane più che attivo in quel di Stoccarda, presenti anche diversi top manager di grandi aziende: Marco Tronchetti Provera, CEO Pirelli che celebra i 150 anni di attività, Luca De Meo, CEO Renault, John Elkann, Presidente Ferrari, e l’appassionato e pilota gentleman  Alfredo Altavilla, Presidente ITA Airways.

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Ma indubbiamente, almeno fino al giro 47°, quando è entrata in azione la Safety Car, il vero spettacolo è stato in pista, con Leclerc che ha neutralizzato l’ottimo scatto al via di Russell conquistando di forza la testa della corsa, mentre Verstappen risaliva come una furia portandosi alle sue spalle nel volgere di pochi giri.

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La gara cambiava volto al 13° giro, quando in regime di Virtual Safety Leclerc veniva richiamato ai box per il cambio gomme, mentre l’olandese restava in pista prendendo il comando delle operazione. A beffare il monegasco giungeva la ripresa anticipata della corsa, così Verstappen poteva allungare portandosi in scia Russel. Da qui in avanti si assisteva ad un tiratissimo duello a distanza, con i piloti di testa in grado di tenere un ritmo velocissimo e costante, mentre Sainz guadagnava posizioni su posizioni, fino alla quarta.

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Poi il patatrack, che ha rovinato una gara davvero bella e spettacolare che avrebbe meritato un degno finale. Peccato!

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Se ne riparlerà fra tre settimane, con la gara di Singapore e le trasferte in Estremo Oriente che danno il via alla fase finale del campionato. Ma prima di archiviare il capitolo Monza non possiamo non segnalare il debutto con i fiocchi di Nick De Vries, che trovatosi a sostituire al volo Albon sulla Williams, con l’inglese operato d’urgenza per appendicite, dopo avere superato tutte le tagliole delle qualifiche si è ripetuto in gara centrando un ottimo nono posto che gli valgono due punti ma soprattutto un prezioso biglietto da visita nel periodo del mercato piloti.  

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