Di Vincenzo Bajardi ed Eugenio Mosca
L’inarrestabile binomio composto da Max Verstappen e la sua Red Bull si è aggiudicato il Gran Premio degli Stati Uniti, ad Austin, conquistando rispettivamente il record di vittorie stagionali per un pilota (13) e il titolo Costruttori, che mancava da 9 anni alla squadra di Milton Keynes, onorando così nel migliore dei modi la memoria del “grande capo” Dieter Mateschitz scomparso il giorno precedente.
Una vittoria di forza quella del pilota olandese, come sarebbe certamente piaciuto a Mateschitz, strappata a sei giri dalla fine ai danni di Hamilton, che ha concluso in seconda posizione staccato di 5” con una Mercedes decisamente ringalluzzita.
L’espressione di Leclerc nel fine gara, con un muso lungo così, raccontava invece più di ogni parola la frustrazione del monegasco al quale il terzo posto andava, evidentemente, un po’ stretto. Soprattutto, crediamo, per avere dovuto cedere nel duello diretto con Verstappen, pur mettendoci come sempre molto del suo, che aveva un ritmo decisamente superiore e poi non aver potuto tentare l’attacco a Hamilton. Peraltro, il terzo gradino del podio mitiga solo in parte la delusione in casa Ferrari per avere perso subito Sainz, che dopo non essere riuscito a sfruttare al meglio la partenza dalla pole è stato messo out alla prima curva da una staccata “assassina” di Russell.
La corsa ha vissuto due fasi nettamente distinte, accendendosi intorno al 40.mo giro quando, dopo la safety car per il terrificante contatto tra Alonso e Stroll nel quale per una buona dose di fortuna nessuno ha avuto conseguenze fisiche, Verstappen che comandava agevolmente la corsa perde un sacco di tempo ai box durante il pit stop per il cambio gomme e riparte furibondo in terza posizione mettendosi alla caccia del ferrarista Leclerc, che nel frattempo si era liberato di un inconsistente Perez guadagnando la seconda piazza, e di Hamilton che si era portato in testa alla corsa dopo un fugace “assaggio” della leadership da parte di Vettel.
Verstappen coronava l’inseguimento al 50.mo giro involandosi indisturbato verso la bandiera i una sorta di passerella davanti al pubblico oceanico presente ad Austin, mentre alla sue spalle Hamilton manteneva a debita distanza Leclerc. Ma a tenere acceso l’entusiasmo del pubblico fino alla fine ci pensava Vettel, che a due curve dal traguardo con un sorpasso “creativo” aveva ragione di Magnussen dopo uno spettacolare duello.
Ora la Formula 1 si trasferisce in Messico, dove nel prossimo fine settimana si disputerà il terzultimo round stagionale. Anche in questo caso è atteso un grande pubblico, soprattutto per sostenere l’idolo locale Perez che, pur tra alti e bassi, si sta giocando la piazza d’onore in classifica generale con il ferrarista Leclerc che lo precede di due punti.