di Vincenzo Bajardi ed Eugenio Mosca
Max Verstappen ha conquistato il suo secondo Mondiale nel Sol Levante, con la Red Bull che, grazie alla penalizzazione di 5” inflitta a Leclerc, ha messo a segno la doppietta nel Gran Premio del Giappone, interrotto al terzo dei 53 giri previsti e poi ripresa in formato ridotto a tempo. Proprio questo differente “format” ha consentito di assegnare il punteggio pieno, perché è stata superata la durata massima prevista dal regolamento di 2 ore, e quindi consegnare il titolo iridato al vincitore della gara Verstappen.
L’olandese volante, dall’alto delle sue 12 vittorie stagionali ha ampiamente meritato il titolo Piloti 2022, così come la Red Bull, arrivata alla quota record di 14 vittorie stagionali quando mancano ancora quattro gare al termine, si merita quello Costruttori, anche se sulla testa di entrambi pende ancora il giudizio della Federazione in merito alla questione “budget cap”. La gara più importante della stagione che si giocherà a Parigi nella giornata odierna, anche se siamo convinti che anche in caso di accertata infrazione nessuno in seno alla Federazione Internazionale si prenderà la responsabilità di intervenire sui risultati dello scorso anno e di questa stagione. Mentre, invece, crediamo che se venisse accertata la frode sarebbe necessario intervenire con un segnale forte, per riportare credibilità in una Formula 1 che la sta perdendo gara dopo gara per una serie di scelte perlomeno criticabili da parte degli uomini del potere sportivo.
Perché se vogliamo considerare giusta la penalizzazione inflitta a Leclerc per il taglio di chicane, pur senza guadagno alcuno se non il necessario rallentamento per affrontare la curva, altrettanto si sarebbe dovuto fare per la questione legata alla mancata distanza di Perez dalla safety car nella gara precedente. Decisioni contrastanti, anche per le tempistiche con cui sono state prese, che hanno mandato su tutte le furie Mattia Binotto tanto da fargli ventilare presunti favoritismi promettendo azioni energiche. Non vogliamo prendere le parti di nessuno né avventurarci nel merito delle varie questioni, ma siamo convinti che in generale faccia bene il team principal Ferrari a picchiare i pugni sul tavolo, per riportare chiarezza e uniformità di trattamento.
Per non parlare poi di alcuni eventi a nostro avviso ancora più gravi sui quali intervenire, perché legati anche alla sicurezza. Dopo il pastrocchio del fine gara a Monza, a Suzuka si è tornati a vedere un trattore in pista mentre stavano ancora girando le vetture, peraltro in condizioni molto critiche dove, come ha mostrato Sainz, c’era il concreto rischio di acquaplaning perciò non osiamo pensare a cosa sarebbe potuto accadere se un pilota avesse perso la vettura in quel frangente. E per risolvere il problema non basta certo punire Gasly, che si era lamentato in modo vigoroso, per non avere rallentato abbastanza. Certe cose non devono più succedere. Punto!
Dopo il parapiglia dei primi giri e relativo stop con bandiera rossa, al secondo via Verstappen aveva ancora la meglio su Leclerc ed i due allungavano in breve sul resto del gruppo comandato da Perez, Ocon, Hamilton e Vettel.
La situazione restava praticamente inalterata anche dopo i pit stop per montare gomme intermedie, con l’olandese che con il passare dei giri aumentava il suo vantaggio su Leclerc, in evidente crisi di pneumatici tanto da valutare una ulteriore sosta ai box non eseguita perché sarebbe costata troppe posizioni, sul quale a sua volta rinveniva Perez alle spalle del quale si accendeva un furibondo duello tra Ocon ed Hamilton. Posizioni invariate sotto la bandiera a scacchi, dopo la quale Leclerc penalizzato per il “raddrizzamento” della variante finale ha dovuto cedere il secondo gradino del podio a Perez.
Alla luce di questa modifica alla classifica, e all’attribuzione del punteggio pieno, in quasi incredulo Max Verstappen ha potuto festeggiare il suo secondo titolo mondiale Piloti, mentre a contendersi la piazza d’onore restano in lizza Perez e Leclerc, rispettivamente a 253 e 252 punti, seguiti da Russell 207, Sainz 202, Hamilton 175, Norris 100,5, Ocon 72, Alonso 62, Bottas 46, Ricciardo 29, Vettel 28, Gasly 23, Magnussen 22, Stroll 13, Schumacher 12, Tsunoda 11, Zhiu 6, Albon 4, de Vries 2, Latifi 1. Nella classifica Costruttori la Red Bull allunga sulla Ferrari, 597,5 contro 446,5 punti, quindi Mercedes 380, Alpine 134, McLaren 129,5, Alfa Romeo 52, Aston Martin 41, Haas e AlphaTauri 34, Williams 7.
Ora la Formula 1 trasloca dall’altra parte del globo, ad Austin in Texas, dove il prossimo 23 ottobre andrà in scena il GP USA. Con la speranza che nel frattempo la Federazione Internazionale abbia fatto chiarezza sui fatti che stanno avvelenando l’ambiente della Formula 1.
(foto by Pirelli)