di Vincenzo Bajardi ed Eugenio Mosca

Con la cavalcata vincente di Abu Dhabi Max Verstappen e la Red Bull hanno firmato il 15.mo successo chiudendo una stagione trionfale che ha fruttato all’accoppiata vincente entrambi i titoli mondiali in palio. Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, forse, un pizzico di delusione per Horner, Marko e soci, arriva dalla mancata piazza d’onore nel Mondiale Piloti di Perez, che avrebbe completato l’en plein. Risultato acciuffato in extremis dalla Ferrari, grazie ancora una volta ad un super Leclerc ma anche ad un bel weekend generale che vale alla squadra di Maranello anche la piazza d’onore nella Classifica Costruttori.

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Il bis iridato, comunque, basta e avanza alla Red Bull, anche perché la monoposto di Milton Keynes, dopo le difficoltà iniziali, è quella che è cresciuta di più nell’arco della stagione, arrivando ad essere quella più veloce sul dritto e quella che conserva meglio le gomme, almeno nelle mani di Verstappen, merito di un equilibrio aerodinamico eccellente. E del bicampione olandese, ovviamente, che a sua volta ha mostrato una ulteriore maturazione, nell’efficacia della guida ma soprattutto nella gestione della gara e di sé stesso, imparando ad accontentarsi quando necessario pur di raccogliere il massimo possibile. Perciò, fatte queste considerazioni, è inevitabile pensare che il punto di riferimento per tutti saranno loro.

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Con la doppia piazza d’onore nelle classifiche Piloti e Costruttori la Ferrari, innanzitutto, centra entrambi gli obbiettivi della vigilia della gara di Abu Dhabi e salva, almeno in parte, una stagione che partita in modo scoppiettante si è via via trasformata in un calvario costellato da delusioni, dopo le pole position a raffica poi vanificate in gara, e polemiche sulla gestione del muretto e della squadra in generale. Fino al ventilato siluramento di Binotto, poi smentito sul campo con la presenza dello stesso al Yas Marina Circuit. Certo, come diceva Enzo Ferrari “il secondo è il primo dei perdenti”, e ricordando il brillante avvio di stagione non può mancare una buona dose di delusione per come si è svolta la stagione delle Rosse, ma perlomeno c’è stata una buona reazione al ritorno delle Mercedes e, in generale, ci è piaciuta la gestione del weekend vista ad Abu Dhabi. Perciò l’auspicio è che si riparta da qui, rimboccandosi le maniche per quanto riguarda la parte tecnica e mettendo bene in chiaro il prima possibile i ruoli all’interno della squadra. Anche per quanto riguarda i piloti, tra i quali non sempre è andato tutto in modo idilliaco, così da utilizzare al meglio l’ottimo potenziale umano a disposizione.

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Se a Maranello ci sarà da lavorare, a Brakley si dovranno fare gli straordinari per risalire davvero la china. La gara “down” di Abu Dhabi, terminata con il ritiro di Hamilton che ha sintetizzato in modo laconico la situazione urlando “non fatemi mai più guidare questa monoposto”, è stata l’ennesima dimostrazione di una stagione deludente e nella migliore delle valutazioni altalenante, con pochi sprazzi di apparente ritrovata competitività alternati a, molte, prestazioni nell’ombra. Una situazione che si riverbera anche sul rendimento dei piloti, soprattutto per quanto riguarda Hamilton che fino ad un certo punto della stagione era apparso quasi svogliato, tanto da essere dato per bollito da alcuni, salvo poi ritrovare lo smalto dei giorni migliori con la ripresa, almeno parziale, della monoposto. Anche in questo caso il potenziale umano a disposizione è enorme, perciò meriterebbe di essere messo in condizioni di lottare costantemente per il vertice. Con ovvi benefici anche per lo spettacolo in generale che potrebbe offrire agli appassionati uno scontro fra queste tre “grandi potenze”.

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Classifica Piloti alla mano, il grande sconfitto di Abu Dhabi, ma più in generale dell’intera stagione, è Sergio “Checo” Perez, terzo alla fine ma staccato di quasi 150 punti dal compagno di squadra, mentre può sorridere in quarta posizione il giovane Russell, che distanzia di 35 punti il blasonato compagno di squadra, così come il “pensionando” Vettel ha marcato il doppio dei punti del giovane compagno di squadra Stroll, decisamente in calo dopo alcune prestazioni convincenti offerte nella scorsa stagione.

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Proprio a “Seb” Vettel va dato atto di aver concluso in modo super brillante la sua carriera in Formula 1, in pista con un weekend a dir poco arrembante, tanto che più di qualcuno si è chiesto se fosse davvero convinto di mollare il Circus, ma soprattutto fuori dalla monoposto, omaggiato con grande calore da tutti gli altri piloti e dagli addetti ai lavori, a dimostrazione che, sportivamente parlando, non sono solo le cifre, per quanto importanti nel caso specifico, a definire un Campione con la C maiuscola.

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Sono passati più sottotono, invece, altri addii al Circus, nello specifico più o meno forzati. Parliamo del pur bravo e amatissimo Daniel Ricciardo, messo in ombra nel corso di questa stagione dal bravo Lando Norris, di Mick Schumacher, che effettivamente non ha saputo infiammare gli animi in Haas e in generale, mentre in pochi rimpiangeranno il “provocatore” di safety car Latifi. Per contro il vecchio leone Fernando Alonso, che tradito per l’ennesima volta dalla sua Alpine ha perso lo scontro diretto con il pur bravo Ocon, non vede l’ora di salire, martedì, sulla Aston Martin per iniziare più carico che mai una nuova avventura in Formula 1. Questa la classifica Finale piloti: Verstappen 454; Leclerc 308; Perez 305; Russell 275; Sainz 246; Hamilton 240; Norris 122; Ocon 92; Alonso 81; Bottas 49; Ricciardo, Vettel 37; Magnussen 25; Gasly 23; Stroll 18; Schumacher, Tsunoda 12; Zhou 6; Albon 4; Latifi, De Vries 2. 

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Guai a raffica che tuttavia non hanno impedito all’Alpine di conquistare il quarto posto nella Classifica Costruttori, ai danni di una McLaren che partita alla grande è andata come i gamberi, nonostante le grandi prestazioni di Lando Norris. Lo stesso dicasi per Sauber-Alfa Romeo e Haas, guarda caso due squadre motorizzate Ferrari, che pare abbiano subito lo stesso declino della “capitana”, mentre Aston Martin e Alpha-Thauri non sono mai riuscite a tornare ai discreti livelli mostrati nella scorsa stagione. Questa la Classifica Costruttori: Red Bull 759, Ferrari 554, Mercedes 515, Alpine 173, McLaren 159, Alfa Romeo e Aston Martin 55, Haas 37, Alpha Tauri 35.

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Ora la Formula 1 torna in pista, sempre sul Yas Marina Circuit, nella giornata di martedì per i test dedicati agli pneumatici Pirelli 2023. L’occasione per tante squadre di saggiare giovani piloti oppure, come nel caso di Alonso, di far provare le attuali monoposto ai piloti ingaggiati per la prossima stagione.

(foto by Pirelli) 

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