Dopo lo shakedown nella mattinata, alle 18.30 di giovedì 19 gennaio dalla Piazza del Casinò del Principato di Monaco prenderà ufficialmente il via la 91.ma edizione del Rallye Monte-Carlo, che come da tradizione segna l’inizio della stagione WRC 2023, la seconda della nuova era ibrida del Mondiale Rally con le Rally1.

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Il “Monte” rimane uno degli appuntamenti più attesi nel panorama rallistico, non solo perché essendo il primo appuntamento della stagione, che quest’anno ne conta 16 in calendario, funge un po’ da banco di prova per verificare il potenziale delle vetture, nuove o evolute come nello specifico, ed anche di nuovi abbinamenti tra piloti e macchine, ma anche perché il prestigio di una vittoria in questa storica gara può valere quasi una carriera per un pilota e una stagione per una Casa, dato l’enorme valore di immagine.

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Saranno 10 le Rally1 che, almeno sulla carta, si giocheranno la vittoria sulle 18 speciali in programma nei quattro giorni di gara, per un totale di 325 km cronometrati. Il condizionale è d’obbligo, perché in una gara come il “Monte”, dove le condizioni meteo e quindi del fondo stradale possono diventare una variabile determinante, sia per la scelta degli pneumatici che possono fare una enorme differenza sia per un eventuale errore dei piloti che in un attimo può vanificare tutto, diventa praticamente impossibile azzardare un pronostico. Certo, dei favoriti ci sono, anche alla luce di quanto fatto qui in passato, come ad esempio Sébastien Ogier che parte alla caccia della vittoria numero nove, ma mai come in questo caso si può cantare vittoria solo dopo aver passato il traguardo dell’ultima speciale.

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In ogni caso da Montecarlo parte la caccia alla Toyota, Campione del Mondo Costruttori, e al Campione del Mondo Piloti, Kalle Rovanpera, che ha letteralmente “ammazzato” la scorsa stagione. Il 22.enne fenomeno finlandese, che ovviamente parte con i galloni di caposquadra, deve però ancora dimostrare di saper domare il “Monte”, dove finora non ha mai particolarmente brillato mentre si troverà a fare i conti con due compagni di squadra decisamente scomodi da queste parti: Ogier di cui abbiamo già detto in precedenza, ma anche Elfyn Evans che nelle edizioni precedenti a quella dell’anno scorso, terminata con una uscita di strada, aveva messo a segno due podi.

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Fedele alla regola che squadra vincente non si cambia, Toyota ha confermato in blocco gli equipaggi in modo tale da non portare stravolgimenti interni; tuttavia, non mancano i motivi per ipotizzare che in seno alla squadra giapponese ci sarà, comunque, una certa “agitazione”. Innanzitutto perché Elfyn Evans, piuttosto deluso dalla scorsa stagione che lo ha visto un’altra volta secondo classificato, mastica certamente vendetta, così come l’otto volte iridato Ogier, che disputerà un’altra stagione “part time”, farà di tutto per vincere le gare alle quali ha scelto di prendere parte. Nelle gare in cui non sarà presente il francese, il suo posto sulla terza vettura sarà rilevato da Takamoto Katsuta, che sarà comunque presente anche a Monte-Carlo.

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Peraltro, la Toyota non è certo stata a dormire sugli allori, proseguendo nello sviluppo continuo della GR Yaris Rally1 Hybrid. In particolare, la compatta giapponese si presenta con una nuova conformazione dei parafanghi posteriori, una presa di raffreddamento rivista per il sistema ibrido della vettura e altri sviluppi che riguardano la gestione del motore, garantendo maggiore potenza.

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Per il suo decimo anno nel WRC Hyundai ha nuovamente cambiato la guida del team, con Cyril Abiteboul, mentre sul fronte piloti si affida ancora una volta al confermatissimo Thierry Neuville, che è con la squadra coreana dall’inizio dell’avventura nel mondiale, mentre al posto di Tanak arriva Esapekka Lappi, che debutta proprio al “Monte”, e sulla terza vettura si alterneranno Dani Sordo e Craig Breen, che torna in squadra a distanza di un anno. Il belga, alla costante ricerca di rivincita punta molto sul Monte-Carlo, dove ha già vinto nel 2020, mentre fa specie che il team coreano abbia scelto di schierare Sordo invece di Breen che l’anno scorso salì sul terzo gradino del podio.

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Anche Hyundai ha lavorato molto sulla sua i20 N Rally1 Hybrid, che all’inizio della scorsa stagione aveva manifestato diversi problemi tecnici mentre nella seconda parte dell’anno ha conquistato il maggior numero di punti rispetto alla concorrenza. 

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Archiviato il tormentato triennio con Hyundai, Ott Tanak torna praticamente a casa, in M-Sport, la squadra che lo ha lanciato e con la quale conta di rifarsi, così come Malcom Wilson punta molto sull’estone per avere un pilota di punta con il quale tentare la scalata alla corona iridata.

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Per Tanak il Monte-Carlo è stato sempre piuttosto avaro di soddisfazioni, ma affrontarlo alla guida della Ford Puma Rally1 che l’anno scorso ottenne il successo potrebbe dargli quella sicurezza in più. A completare la formazione M-Sport ci sarà a tempo pieno il figlio d’arte Pierre-Louis Loubet, mentre il greco Jourdain Serderidis sarà della partita solo in alcune occasioni.

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Oltre alle ambizioni nella categoria top, M-Sport lancia anche la campagna in WRC2 con la Ford Fiesta Rally2, per la quale ha “retrocesso” Adrien Fourmaux, che sarà affiancato Grégoire Munster. Il francese è caricato dalla recente vittoria al Jännerrallye e al “Monte” cercherà di replicare il precedente successo ottenuto nella categoria intermedia.

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A Fourmax non mancherà comunque la concorrenza: assente il campione in carica Emil Lindholm, ci saranno Nikolay Gryazin e Marco Bulacia con le temibili nuove Skoda Fabia RS Rally2.

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Gli appassionati potranno seguire il Rallye Monte-Carlo anche in TV, con Sky che coprirà un determinato numero di speciali, oppure in streaming sul canale WRC+.