Anche nel Gran Premio del Canada, sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve, abbiamo assistito all’ennesima cavalcata vincente del binomio dei record. O per lo meno lo abbiamo intuito, perché la supremazia di Verstappen è stata tale che per guadagnarsi qualche inquadratura ha dovuto commettere un errore, sul quale lui stesso ha ironizzato. Per gli amanti dei numeri Max Verstappen ha firmato la sua vittoria numero 41, eguagliando il totale di Ayrton Senna, e prosegue l’inarrestabile marcia verso il suo terzo titolo iridato, mentre la Red Bull ha portato a casa il 100.mo successo e, con l’ottavo sigillo 2023, si avvia a superare il record stagionale di vittorie stabilito in precedenza dalla Mercedes.
Insomma, per il momento non c’è trippa per gatti; gli altri naturalmente. E lo spettacolo, almeno per la sfida alla vittoria, ne soffre. Purtroppo, la partenza non brillante di Alonso, dalla prima fila, ci ha privato di quello che avrebbe potuto essere un tentativo concreto di assalto alla leadership. Invece lo spagnolo si è fatto bruciare pure da un ringalluzzito Hamilton, poi il leone spagnolo si è ripreso la posizione ma ormai l’olandesino volante aveva già salutato la compagnia e ai due non è rimasto che occupare gli altri gradini del podio.
Con questo nuovo secondo posto ottenuto con la grinta dei giorni migliori, Alonso incalza sempre più da vicino la piazza d’onore nella classifica Piloti detenuta da un sempre più inconsistente Perez, al quale non è rimasto nulla di meglio che fare un pit stop a due giri dalla fine per montare pneumatici soft e andare alla caccia del giro più veloce.
Tutto sommato, quindi, una nota abbastanza positiva per Aston Martin e Mercedes, che conferma i progressi di entrambe le squadre che si contendono la piazza d’onore nella classifica Costruttori. Una sfida nella quale conteranno i punti procurati dai rispettivi compagni di squadra, quindi con la Stella che appare favorita, anche se a Montreal è stato proprio Russell a “toppare” tirando la sua Mercedes contro le barriere quando era all’affannoso inseguimento di Hamilton.
Note in chiaro scuro per la Ferrari. I sorrisi per il ritorno a prestazioni brillanti della prima giornata si sono presto spenti al sabato dopo le disastrose qualifiche, con Leclerc fuori dalla Q3 e relative polemiche per l’ennesima strategia imbarazzante e Sainz retrocesso con penalizzazione, per poi tornare, almeno parzialmente in gara, dove entrambi i piloti hanno risalito la china fermandosi ai piedi del podio, con il monegasco neppure molto lontano: poco più di quattro secondi da Hamilton.
Certo, siamo ben lungi dal poter essere soddisfatti, ma è pur sempre un primo segnale che fa ben sperare. Naturalmente c’è da rimboccarsi le maniche sul fronte tecnico, ma soprattutto bisogna mettere a punto l’organizzazione strategica che troppo spesso vanifica il potenziale.
Da incorniciare la settima posizione di Albon, al termine di una gara, con una sola sosta, che lo ha visto tenersi alle spalle Russell, Ocon e Stroll. Il pilota della Williams si era già fatto notare nelle qualifiche, precedendo tutti nella scelta degli pneumatici.
Grande delusione, invece, per Hulkenberg, che dopo essere stato retrocesso dalla prima fila strappata con bravura ha vissuto una gara difficile conclusa con una opaca 15.ma posizione.
La Formula 1 da’ appuntamento tra quindici giorni in Stiria, sul tracciato casalingo della Red Bull.
(foto by Pirelli)