Prendete nota di queste due date: 5 dicembre 2021, 7 luglio 2024. Da quel GP Arabia Saudita a questo GP di Gran Bretagna sono passati quasi tre anni. Tre anni in cui Lewis Hamilton non ha più vinto una gara, non ha più assaporato il successo, tre anni di frustrazioni con un mondiale svanito all’ultima gara del 2021, una macchina deludente e scadente negli anni seguenti. Tornare a vincere a Silverstone, a casa sua, dopo 300 GP disputati, per la nona volta sulla stessa pista (nuovo record) vincere a 17 anni dalla prima volta, fare il 150 podio: nessuno lo aveva mai fatto e Lewis Hamilton, in un colpo solo, c’è riuscito.

Di Paolo Ciccarone –  RMC Motori

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C’è riuscito nella maniera migliore per un campione così: una gara con asciutto, pioggia, umido, gestione gomme, strategie e ritmo. Piegare la resistenza dei rivali, emergere come il migliore pur con una macchina che non è la migliore, anche se già vincente sette giorni prima in Austria con Russell. E’ questo quello che ha fatto Hamilton, qualcosa di speciale, unico, alla soglia dei 40 anni, età per cui in tanti lo davano per bollito, inutile nella sua Mercedes, superfluo nel suo futuro Ferrari.

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Ecco, una Ferrari che dal 2025 riparte da un quarantenne che ha dimostrato in un colpo solo di avere ancora le idee chiare su come vincere. In Inghilterra è andato in scena uno dei GP più belli di sempre, con vari piloti in testa: Russell al via poi Norris, Hamilton, Verstappen, Sainz per un giro solo, Piastri.

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Poi fra strategie sbagliate ai box, leggi McLaren che ha sacrificato Piastri tenendolo fuori un giro di troppo col bagnato e gomme da asciutto, un Norris con gomma morbida che è calata sul finire e oltre alla vittoria mancata con Hamilton gli ha fatto perdere anche il secondo posto con Verstappen.

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Un Russell che ritira la Mercedes per una perdita d’acqua dall’impianto di raffreddamento, ironia della sorte in una giornata dove di acqua ne è arrivata anche troppa, un Hamilton concentrato e deciso col suo box, nel momento del cambio gomme al tipo di gomme da montare. Lucido, preciso, tagliente. E vincitore. Non deve stupire se poi, al traguardo, era in un mare di lacrime, perché per quanto campione, per quanto professionista, certe cose ti segnano, come l’abbraccio col padre Antony, il via radio del fratello disabile ma pilota nelle gare turismo.

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Metti tutto insieme e anche i miti crollano di fronte alle emozioni, tornano uomini, ragazzi indifesi che hanno fatto qualcosa di grande. E’ questa Silverstone 2024, che fa il paio con quella 2021 con l’arrivo su tre gomme. Lui epico, gli altri grandissimi, leggi Verstappen, o in crescita, leggi Piastri.

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E poi c’è la Ferrari. Un concreto Carlos Sainz porta a casa un quinto posto e il giro più veloce a mò di consolazione. Leclerc inesistente, travolto da una strategia folle, gomme da bagnato su asfalto che non lo era del tutto, doppio pit stop e al 25 giro l’onta del doppiaggio da parte di tutti. Sainz compreso. Una Ferrari che è mancata dal gruppo di testa, si salva con la sostanza del licenziato di inizio stagione e fa sorgere grossi dubbi sul futuro. Tecnico e umano. Che Leclerc sia veloce non lo si discute. Che abbia la visione per imporsi come dovrebbe, qualche dubbio viene, specialmente a Silverstone, con una rossa inguidabile, in cui a parità di condizioni beccava secondi su secondi da Sainz, stessa macchina.

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Ci sarà da ripensare a tante cose. Intanto con Hamilton vincitore, la battuta era obbligatoria: almeno un pilota Ferrari sul podio c’è andato. Quello dell’anno prossimo…

(Foto by Pirelli)