È l’arancio a dominare in Olanda ma è quello Papaya della McLaren di Norris che beffa sul circuito di Casa quel Max Verstappen che per 18 giri aveva fatto sognare i 305 mila tifosi.
Di Paolo Ciccarone – RMC Motori
Poi, una volta ripresosi dalla partenza infelice, Norris è andato al comando con un sorpasso in pieno rettilineo sulla Red Bull con un Verstappen che si lamentava via radio di avere “le gomme intorpidite”, segno di una mancanza di carico aerodinamico in quella che era una armata vincente.
E la classifica iridata lo sta a dimostrare visto che adesso la McLaren è seconda ad appena 30 punti dalla Red Bull: 434 contro 404, con la differenza che in McLaren sono due i piloti che portano punti pesanti, con Piastri quarto dietro a Leclerc, terzo con la Ferrari, mentre Perez ogni tanto è disperso nei bassi fondi della classifica.
Il mondiale, con 9 gare da disputare, si gioca proprio su questi elementi. Perché se Verstappen ha 70 punti di vantaggio su Norris, come dire quasi 5 gare di vantaggio (25 punti a gara…) nella classifica costruttori la McLaren può dire la sua.
Cosa che non potrà dire la Ferrari che riuscirà a mantenere la terza posizione visto che la Mercedes è indietro di quasi 100 punti e con un andamento a corrente alternata non sembra poter dire la sua in un mondiale sempre più ristretto.
In Olanda Norris ha dominato, infilando giri veloci a ripetizione, con un passo gara di 5 decimi al giro su Verstappen e, sorpresa, con una Ferrari che ha ribaltato la situazione delle prove, con un passo gara che era migliore dei rivali e quasi al passo con quello McLaren.
Misteri della F.1, con un Sainz che parte 11 e finisce quinto in scia al quarto e quasi in volata con quelli davanti, mentre in prova fra cambi bloccati ed errori in qualifica, non si era riusciti a sfruttare. Un mistero che si chiama gestione gomme: su un giro la rossa non va, sulla gara macina km su km senza problemi. Una via di mezzo dovrebbe arrivare per Monza (ma anche Baku e Singapore sono favorevoli alla rossa) e se la cosa funziona, il finale di stagione rischia di essere incandescente e divertente, visto che sono quattro squadre in lotta e 7 piloti che hanno vinto gare.
Manca Perez all’appello, magari in Messico potrebbe darsi una sveglia. Dubitiamo, ma intanto occhio al mercato piloti: spingono molto Mick Schumacher in Sauber Audi, anche se Bottas vorrebbe un biennale, e sempre Mick spinto sulla Williams dopo i disastri di Sargeant che ha distrutto un’altra macchina in prova.
Vedremo, intanto il segreto McLaren si chiama Rob Marshall, un tecnico che ha lavorato 17 anni al fianco di Newey e a vederlo sembra appena uscito da un pub. Magari è lì che gli sono venute le idee per creare la monoposto che sta dominando la stagione.
Foto Ciccarone/Pirelli