Nel giorno della doppietta McLaren con Piastri e Norris, che ricorda i tempi antichi di una Red Bull dominante, da cui la squadra diretta da Andrea Stella ha raccolto il testimone, in Cina è andato in scena un atto dello sprofondo rosso della Ferrari. Mancanza di prestazioni, un quinto e sesto posto staccati di una ventina di secondi e poi la doppia squalifica di Leclerc, sotto peso, e Hamilton, pattino consumato oltre il dovuto.

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Di Paolo Ciccarone –  RMC Motori

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Con l’inglese che, dopo pole e vittoria nella Sprint Race del sabato, ha cominciato a fare fuoco e fiamme in squadra perché in un team di questo livello, un doppio errore abbinato alla mancanza di prestazione, è inammissibile. Se in Australia le condizioni meteo hanno sconvolto la classifica, in Cina si è visto come la McLaren abbia la chiave di volta della gestione gomme. Contro le monoposto papaya c’è poco da fare. Stavolta pure con doppietta visto che dietro al vincitore Oscar Piastri si è piazzato il leader del campionato Lando Norris, nonostante un grave problema ai freni negli ultimi giri.

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A completare la tripletta dei motori Mercedes, al podio numero 300, ci ha pensato George Russell che non è mai stato in grado di impensierire le McLaren anche se dopo il pit stop era davanti a Norris.

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Nella giornata dei record della Stella d’Argento brilla il record della Ferrari: Leclerc quinto, squalificato per sotto peso di 1 kg, Hamilton sesto, squalificato per aver consumato di 9 millimetri il pattino del fondo piatto. Un record di Maranello di cui non si ha memoria. Anzi, l’ultima squalifica per questioni tecniche risale al 1982 al GP Usa, quando Mauro Forghieri, per provocazione, mise un doppio alettone sulla macchina di Gilles Villeneuve. Il riferimento al famoso GP di Malesia del 1999, con squalifica per i deflettori, poi rientrata dopo l’appello, è forse il caso clamoroso più vicino, ma lì si trattava di interpretazioni, qui proprio di misure fuori, quindi inappellabili. In Cina, mercato importante per la rossa, oltre alle prestazioni sono mancate anche altre cose. Un disastro. Anni fa, per molto meno, si chiedevano le dimissioni di Jean Todt, qui Vasseur avrà delle giustificazioni da portare, anche se dal punto di vista tecnico (leggi Loic Serra) che gestione (leggi Jerome D’Ambrosio) sono tutte scelte sue che al momento non sembrano aver dato quell’impulso necessario alla vittoria. Anzi…

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Quarto Verstappen, autore di una gara di rimonta che lo ha portato a un passo dal podio. Con questa Red Bull non poteva fare di più. Quello che è certo è la gestione gomme della McLaren, che fa la differenza sul lungo percorso, sembra quasi una fotocopia della Red Bull di due anni fa, che quando gli altri andavano in crisi con le gomme, loro riuscivano ad andare più forte. Stessa cosa anche in Cina, gara regolare, senza interruzioni e senza condizioni climatiche a cambiare le carte in tavola. La McLaren nei primi giri era vicina ai rivali, tanto che stavolta sembrava quasi una gara aperta a tutti. Poi a un certo punto loro si involano e gli altri calano.

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E qui meglio aprire un’altra parentesi rossa: Leclerc ha toccato Hamilton alla prima curva, ha rotto l’ala davanti e ha perso circa 20 punti di carico. Nonostante questo ha superato poi Lewis e gli ha inflitto oltre 3 secondi di distacco. Segno che pur con l’ala rotta, la Ferrari andava. Poi Hamilton fa un secondo pit al 38.passaggio. Perde circa 22 secondi per la sosta che aggiunti ai 3 e passa di distacco, lo mandano a oltre 26 secondi da Leclerc. All’arrivo sono 2,17 secondo di distacco. Ovvero ha recuperato in media 1,3 secondi al giro al compagno di squadra. E quindi, perché non hanno fermato Leclerc dandogli il massimo della competitività della vettura? Perché Hamilton prima becca 3 secondi da una Ferrari danneggiata e poi con gomme nuove, stessa mescola, rifila 1,3 secondi alla stessa macchina?

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Uno dei misteri della gestione gomme di questo campionato, che si aggiunge al mistero del sotto peso (l’ala rotta ha influito per 200 grammi rispetto alla nuova completa), e al fondo consumato (segno di assetti estremi se si vuole essere competitivi, altrimenti chissà dove si finisce) in una gara dove Piastri è partito in testa, ha fatto il suo ritmo e lo hanno rivisto al traguardo fresco come una rosa, mentre Norris, nonostante il problema ai freni, ha superato Russell portandosi in seconda posizione e poi ha pure resistito con un Verstappen che dopo una partenza sbagliata, dalla seconda fila a sesto, ha risalito la china.

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Bene ancora Antonelli, ottavo e migliore degli esordienti, risalito al sesto posto dopo la squalifica dei due ferraristi. Il suo passo gara era inferiore a Russell ma è la conferma che la Mercedes è una macchina onesta, senza acuti, ma gestibile anche da un esordiente. E ora, fra sette giorni in Giappone, pista decisamente più ostica rispetto a questa, se la Ferrari dovesse confermare le prestazioni viste finora, sarà il caso di cominciare a preoccuparsi. Loro dicono di non avere sfruttato al massimo il vero potenziale della SF25, per ora gli crediamo…

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Foto by Pirelli