La Modena Cento Ore si conferma una delle manifestazioni più apprezzate a livello internazionale, come indica il fatto che gli 84 equipaggi partecipanti sono giunti da ben 19 paesi. La sua formula fatta di gare in pista, quattro i circuiti toccati, lunghi e panoramici trasferimenti e ben 10 prove speciali in salita la rende speciale. Oltre al fatto che i piloti, una volta tolti i caschi, hanno l’opportunità di scoprire alcuni aspetti della storia italiana e di godere della migliore ospitalità e della migliore tradizione culinaria del nostro paese. Ma alla fine, trattandosi di una gara, e pure bella tosta, delle classifiche ci sono. E contano.
Nella Classifica Competition PRE 1965/ CDEF, la vittoria è andata all’equipaggio Thomas Kern-Stephan Peyer (Jaguar E-type del 1965), seguito da Jean-Marc e Patricia Bussolini (Porsche 904 Carrera GTS 1965) e dall’equipaggio italo-tedesco Mathias Körber–Roberto Restelli (Alfa Romeo Giulia Sprint GTA 1965).
Nella Classifica Competition G/H/I, primo posto per l’equipaggio Daniele Perfetti-Alan Scorcioni (Porsche 911 Carrera 3.0 RSR 1975), seguiti da Andrew Siddal-Seb Garcia Perez (Ford Escort RS 1800 1975) e da Timm Peter Meinrenken-Lara Charlotte Schwiering (Alfa Romeo Giulia 1750 GTAm 1971).
Nella Classifica Index of Performance vittoria per l’equipaggio Alfa Delta composto da Mathias Körber-Roberto Restelli (Alfa Romeo Giulia Sprint GTA 1965), che ha preceduto le due vetture gemelle di Ivan Vercoutere-Brigitte Vercoutere e Andrew Lawley-Brij Kotecha.
Nella Regolarità, primo posto per l’equipaggio Philip Vlieghe-Oliver Laporte (AC Shelby Cobra 427 1965), seguito da Axel e Andrea Urban (Porsche 911 T 1972) e Ruben Maes-Aswin Pyck (Porsche 914/6 1970).
Nella classifica suddivisa per periodi, le vittorie sono andate a: Period I Alistair Oxley-Matt Edwards (Fiat 131 Abarth Rally 1981); Period H Daniele Perfetti-Alan Scorcioni (Porsche 911 Carrera 3.0 RSR 1975); Period G Timm Peter Meinrenken-Lara Charlotte Schwiering (Alfa Romeo Giulia 1750 GTAm 1971); Period F Thomas Kern-Stephan Peyer (Jaguar E-type 1965); Period E Martin e Susanne Halusa (Ferrari 250 GT SWB Competizione 1960).
Tra le macchine partecipanti alla Modena Cento Ore, alcune meritano senz’altro una menzione per la loro meravigliosa storia, spesso sportiva. Senza ombra di dubbio le più ammirate sono state le due Ferrari 250 GT SWB Competizione, rispettivamente del 1960 e del 1961 di Martin e Susanne Halusa e Adrian e Nicholas Beecroft. Entrambe le macchine, oltre ad essere considerate tra i più importanti pezzi collezionistici al mondo, hanno corso in passato ottenendo risultati di tutto rilievo. Vederle gareggiare nella sezione competizione, perciò è stata una grandissima emozione. Da sottolineare che la 250 GT SWB telaio 2129GT del 1961 dell’equipaggio Beecroft, nel 1961 vinse il Tour de France e finì seconda assoluta alla 1000 Km di Monthlery, oltre ad aver vinto, la classe GT del Gran Premio di Rouen ed aver terminato seconda assoluta la 24 Ore di Le Mans.
L’equipaggio composto da Daniele Perfetti-Alan Scorcioni, al debutto nella Modena Cento Ore, ha portato la Porsche 911 Carrera 3.0 RSR del 1974, telaio 9114609051, che nel 1976 corse la 24 Ore di Le Mans con L’Ecurie Robert Buchet, vincendo la classe GT e il Tour de France.
Christian Chambord e Patrick Fourestie, hanno invece portato l’Alpine Renault A110 1800 ex ufficiale, telaio 18010, che nel 1972 gareggiò nel Tour Auto con l’equipaggio J.P. Nicolas e J. Todt, disputando anche il Tour de Corse.
Tra le Alfa Romeo, la 1750 GTAm del 1970 di Michael Vos-Ludwig Yuergen, telaio AR2438264, nel 1974 vinse la classe al giro d’Italia. Unica Stratos presente all’edizione 2021, la Gr. 4 del 1975, telaio 829ARO001936, dell’equipaggio Pierre Mellinger-Tommaso Gelmini, ex vettura del Jolly Club e di Ferdinando Montaldo. Nel panorama Porsche, occhi puntati anche sulla 911 Carrera RSR del 1975, telaio 9114600597, di Didier e Dominique Cazeaux, ex vettura della Squadra Corse Kremer nella stagione 1975-1976, con livrea Camel.
Tra le vetture iscritte nella sezione regolarità, meritano di essere citate la Jaguar C-Type del 1952, telaio XKC016, di Joel ed Alva Berg, nel suo colore Birch grey. Una vettura che nel 1953, con il suo primo proprietario, disputò il Rallye Soleil-Cannes, la Montlhéry Autodrome Driver e la Mille Miglia.
Non da meno la Maserati 200 S del 1956, telaio 2405, dell’equipaggio Enzo e Federico Moroni, che vanta un palmares davvero speciale. Vettura della squadra corse Maserati, molto probabilmente, fu utilizzata da Sir Stirling Moss per correre il Gran Premio Supercorte Maggiore, mentre Cesare Perdisa ci corse il Gran Premio di Bari.
Sempre nella sezione regolarità, un vero mostro sacro: la Ferrari 308 GTB di Oscar Brocades Zaalberg-Evan Chersberghen, telaio ZFFHA01B000022409, che corse all’epoca nei rally pilotata da Harry Toivonen.