Il preside volante che stravedeva per la Ferrari
Di Vincenzo Bajardi
Di tutto e di più per Nino Vaccarella, con un amore sviscerato per la velocità. Si è spento oggi al Civico di Palermo all'età di 88 anni.
Ha corso in Formula 1, esordio il 10 settembre 1961 con le scuderie Serenissima e Ferrari, De Tomaso e Lotus, miglior risultato un 23.esimo posto nei cinque Gran Premi disputati. Tra questi tre GP d'Italia: '61, '62 e '65. Molto meglio nella 24 Ore di Le Mans dove ha gareggiato nelle stagioni 1961, 1962, 1964 e 1972 con le scuderie Serenissima, Ferrari, North American Racing Team, Scuderia San Marco, Autodelta, Matra ed Escuderia Montjuich: da sottolineare un successo nel 1964 con Scarfiotti nella 1000 km del Nurbungring.
Ma si pose particolarmente in evidenza nella Targa Florio che vinse nel 1965 in coppia con Lorenzo Bandini su Ferrari 275P, nel 1971 con Toine Hezemans su Alfa Romeo 33/3 Sport Prototipo e
nel 1975 con Arturo Merzario su Alfa Romeo 33TT12 spyder. Nelle edizioni del '62 e '70 conquistò il terzo posto, mentre in quella del '63 venne squalificato perchè sprovvisto della patente di guida che gli era stata ritirata nel '61 a Pescara.
Un palmarès eloquente, con numerose vittorie nella categoria sport-prototipi nella quale conquistò nel 1964 con la Ferrari il titolo mondiale. Nel '70 si affermò con la Ferrari 512S nel Mondiale Marche, vinse poi la 12 Ore di Sebring con Giunti e Mario Andretti, fu secondo alla 1000 km di Monza con Giunti, terzo alla 1000 km del Nurbungring con John Surtees e quarto alla 1000 km di Spa con Giunti. Era conosciuto con l'appellativo di Preside Volante: laureato in Giurisprudenza, dopo la prematura scomparsa del padre, si dedicò infatti con la sorella alla conduzione dell'istituto scolastico privato, proprietà della famiglia, Maria Montessori e dopo insegnò anche all'Istituto Oriani sempre di Palermo. Le prime corse in età giovanile con una Fiat 1100, poi si mise al volante di una Lancia Aurelia 2500 partecipando a numerose cronoscalate siciliane, quindi arrivò una Maserati. La sua bravura non sfuggì al Conte Giovanni Volpi titolare di una prestigiosa scuderia. Poi Vaccarella diventò pilota ufficiale Ferrari. Una persona gentile e garbata ma che al volante tirava fuori una grinta notevole.