Strategia della gestione

di Vincenzo Bajardi e Eugenio Mosca.

Foto by Pirelli

Che gara ragazzi! Il GP USA, 17° appuntamento del Mondiale di F1 corso sul circuito di Austin, in Texas, si è risolto con un finale al cardiopalma  che ha visto i due principali contendenti, Max Verstappen (Red Bull) e Lewis Hamilton (Mercedes) passare nell’ordine sotto la bandiera a scacchi staccati dall’inezia di 1” 333. Il tutto dopo un’ora e mezza di gara tiratissima, anche se a distanza. Infatti dopo le scintille in avvio, con l’inglese che ha restituito pan per focaccia al “solito”, per dirla con un eufemismo, eccesso di difesa di posizione dell’olandese poi “accompagnato” per prati, la gara si è giocata sulle strategie dei rispettivi muretti  e, soprattutto, sulla capacità di entrambi i piloti di metterle in pratica, o pararle, al meglio.

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A ruoli invertiti, per quanto siamo abituati a vedere. Con Verstappen, richiamato ai box per un cambio gomme anticipato entrambe le volte, che ha dovuto gestire al meglio gli pneumatici soprattutto dopo il secondo pit, mentre Hamilton, solitamente abile a gestire gli pneumatici, chiamato a stint d’attacco per rimontare le soste ritardate, soprattutto nel finale con un ritmo da qualifica.

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Entrambi hanno svolto al meglio il compito, entusiasmando i 140.000 presenti sugli spalti ma, siamo certi, anche tutti gli appassionati davanti alla TV. Alla fine ha avuto ragione l’accoppiata Verstappen-Red Bull, con l’olandese che allunga in classifica generale portandosi a + 12 punti su rivale, mentre la squadra di Milton Keynes si avvicina ai rivali “stellati” nella classifica Costruttori grazie anche al terzo posto di Perez, staccato di 42”.233, sempre più nei panni di scudiero votato alla causa di “famiglia”. “La Red Bull è stata superiore per tutto il weekend”, ha ammesso un Hamilton piuttosto abbacchiato nel dopo gara. “Gli ultimi giri sono stati divertenti con le gomme logore, ma ho resistito fin sul traguardo”, ha ribattuto Verstappen ovviamente alle stelle. Dichiarazioni che fotografano perfettamente la realtà del GP USA.

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Ancora ai piedi del podio la Ferrari con Leclerc, staccato di 52”.246che ha tentato in tutti i modi di mettere nel mirino Perez, seguito da un Ricciardo, ad oltre 1 minuto, particolarmente battagliero con le due Rosse. A questo proposito va detto che le Ferrari sono apparse in ripresa, mentre le McLaren hanno segnato il passo. Dietro l’australiano si è piazzato un Bottas (a 1’20”128) che è parso l’ombra del pilota vincente visto quindici giorni fa in Turchia, l’altro Ferrarista Sainz (a 1’23”545) che si è messo dietro l’altra McLaren di Norris (a 1’24”395), ultimo dei piloti a pieni giri.

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La Classifica Piloti vede Verstappen che ha rafforzato la sua leadesrship (287,5) su Hamilton (275,5), Bottas (185), Perez (150), Norris (149), Leclerc (128), Sainz (122,5), Ricciardo (105), Gasly (74), Alonso (58), Ocon (46), Vettel (36), Stroll (26), Tsunoda (20), Russell (16), Latifi (7), Raikkonen (6), Giovinazzi (1). Nella Classifica Costruttori guida ancora la Mercedes con 457,5 su Red Bull (437,5), McLaren (254), Ferrari (252,5), Alpine (104), AlphaTauri (94), Aston Martin (62), Williams (23), Alfa Romeo (7).

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Al via Hamilton (Mercedes) era più lesto e soffiava la prima posizione a Verstappen (Red Bull), quindi Perez (Red Bull) e il ferrarista Leclerc. Al 9° giro la Mercedes di Hamilton ha un vantaggio di 4"739 su Perez e di 15"067 su Leclerc con primo pit stop per Verstappen che anticipa la sosta per un surriscaldamento delle gomme e che segue due giri dopo a 16"784. Sosta anche per Perez e Leclerc. Dodicesimo giro: Hamilton leader con 15"017 su Verstappen, quindi Perez e Leclerc. Rientrava ai box anche Hamilton con Verstappen primo sull'inglese con 6"375 e via via Perez, Leclerc, Bottas, Ricciardo e Sainz (Ferrari).

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Da segnalare un contatto fra Alonso (Alpine) e Raikkonen (Alfa Romeo) con perdita di alcuni pezzi di carbonio delle due monoposto e grandi lamentele dello spagnolo. Al 25° giro, 5" di penalità per Alonso per un azzardato sorpasso su Giovinazzi (Alfa Romeo), mentre Hamilton accorcia sul battistrada. A metà gara (28 dei 56 giri), questa la situazione con la virtual safety car in pista per togliere qualche oggetto di carrozzeria sull'asfalto: Verstappen comanda le operazione con un vantaggio di 2"770 su Hamilton, di 17"191 su Perez, di 26"667 sulla Ferrari di Leclerc, di 40"972 su di Ricciardo. Nuova sosta per Verstappen e  Perez, con Hamilton che riprende la testa della gara con 16"794 su Verstappen e con 28"017 sulla Ferrari di Leclerc. Hamilton ora deve decidere se andare fino in fondo sfruttando il vantaggio sul rivale olandese, ma al 38° giro rientra ai box e con le gomme nuove spingerà al massimo. L'olandese ha 8"754 sull'inglese ed i due  danno vita ad un match emozionante, con Hamilton che però non riesce ad arrivare in zona utile per attivare il DRS, sotto il secondo, mentre Verstappen dà fondo a tutto quello che le sue gomme possono ancora offrire. Così arriva la bandiera a scacchi.

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Prossimo appuntamento con la Formula 1 tra quindi giorni, il 5-7 novembre, per il Gran Premio del Messico.