Simone Faggioli, all’esordio sulla Nova Proto 4x4 turbo, ha vinto con record la 48.ma Cronoscalata della Castellana, che a Orvieto ha ospitato la prima Finale nazionale nella storia del Trofeo Italiano Velocità Montagna. Ed è stato spettacolo lungo i 6190 metri del tracciato umbro, finalmente con un folto pubblico assiepato già di primo mattino.
Dopo un già equilibrato sabato di prove ufficiali, le due salite di gara hanno regalato uno show all’ultimo respiro, iniziato con i primi 3 racchiusi in appena un secondo in gara 1. Ed era stato Stefano Di Fulvio con l’Osella Pa30 Zytek a salire in vetta nella prima salita. L’unico a scendere sotto al muro del 2 e 49 (2’48”90) precedendo di appena 4 decimi Faggioli, che però ha risposto con record in gara 2 andando a vincere l’evento per somma tempi in 5’36”61. Il pluricampione fiorentino ha scelto Orvieto per iniziare lo sviluppo della Nova Proto Np01 4x4 motorizzata con motore Honda turbo da 1750 cc e con la zampata finale ha messo a segno la seconda vittoria personale alla Cronoscalata della Castellana dopo quella del 2006, migliorato anche il record del tracciato: il tempo di 2’47”31 fatto segnare in gara 2 batte di appena 3 centesimi il 2’47”34 del padrone di casa Michele Fattorini, datato 2019.
Sul podio finale, Faggioli ha così vinto con un vantaggio di 1”86 su Di Fulvio, secondo assoluto, mentre sul terzo gradino è salito Diego Degasperi. Il trentino, in gara con l’Osella Fa30 Zytek, è stato protagonista di vertice per l’intero weekend e grazie al terzo posto assoluto ha agguantato il TIVM nel gruppo delle monoposto E2SS.
In lotta per il podio assoluto pure Franco Caruso. Dopo la toccata in prova 2 sabato, il driver ragusano è tornato alla carica al volante della Norma M20 Fc Zytek con la quale ha colto un comunque brillante quarto posto, terzo fra i prototipi E2Sc, gruppo nel quale agguanta il TIVM proprio nell’occasione dell’esordio a Orvieto. Anche la battaglia per entrare nella top-5 è stata all’insegna dell’equilibrio, ma tra gara 1 e gara 2 ha perso un grande protagonista come Michele Fattorini. Il pilota orvietano, 4 volte vincitore della gara di casa, non ha preso il via della seconda salita per un problema tecnico che già aveva caratterizzato le sue prove e gara 1, che con la Lola di F.3000 carenata aveva concluso all’ottavo posto.
Con una prova in rimonta nella decisiva gara 2, Luigi Fazzino, primo giovane dell’Under 25 al traguardo, con l’Osella Pa2000 Turbo ha superato per il quinto posto e la vittoria di classe 2000 Angelo Marino. Terzo nel 2019, il pilota campano al volante della Pa2000 Honda ha così concluso sesto davanti all’altra Osella del rientrante Giuseppe Vacca, settimo. Nella top-10 sono quindi entrati anche Franco Leogrande, Samuele Cassibba e Gianni Urbani, decimo e primo degli umbri al traguardo. L’ottava piazza assoluta ha permesso a Leogrande di agguantare la vittoria del TIVM nel gruppo dei prototipi CN sull’Osella Pa21 Honda. Secondo l’esperto eugubino Urbani, pure lui su Pa21, e terzo il giovane tuderte Daniele Filippetti, che con la Ligier Js51 si è classificato anche secondo alle spalle di Fazzino nell’Under 25, con a sua volta terzo sul “podio dei giovani” Filippo Ferretti con la Radical Sr4. Cassibba, vicecampione italiano Sportscar Motori Moto e finalista TIVM, si è inserito tra i protagonisti del CN concludendo al nono posto al volante dell’Osella Pa21 JrB Suzuki 1000.
Passando alle vetture “con il tetto”, ritorno a Orvieto dopo la vittoriosa trasferta 2019 e nuovo successo per Michele Ghirardo e la Lotus Exige in gruppo E2Sh, che ha così conquistato il TIVM delle Silhouette, inseguito da Manuel D’Antoni (Fiat 500 Maxi Evo) e da Ferdinando Cimarelli, al rientro e impegnato nello sviluppo sulla sua rinnovata ed estrema Alfa Romeo 156. Fra le supercar del gruppo GT, Ivan Pezzolla porta al successo all’esordio la Lamborghini Huracan St Evo sulla quale era impegnato in prospettiva anche nella raccolta dati in salita per la Squadra Corse della Casa bolognese. Il driver pugliese ha avuto la meglio su Roberto Ragazzi, che al volante della Ferrari 488 Evo Challenge ha agguantato il TIVM di gruppo, e su Ignazio Cannavò, a sua volta all’esordio sia a Orvieto sia con la Lambo Huracan in versione GT3.
Passando al gruppo E1, dopo il “best lap” in prova “Gabry Driver” al volante della Renault Clio Proto ha messo il sigillo sul TIVM davanti ad Angelo Guzzetta, vincitore in classe 1600 con la Peugeot 106. Tra i finalisti TIVM di gruppo A, l’ultimo hurrà spetta al trentino e finalista Stefano Nadalini, che con la Mitsubishi Lancer Evo di classe regina dopo un duello ravvicinato ha avuto la meglio superando nella seconda salita Ivano Cenedese, che aveva vinto gara 1 di un soffio su Renault Clio. In gruppo N rientro condito con una bella affermazione per l’eugubino Cristiano Rossi sulla Subaru Impreza, che nel duello fra 4x4 ha preceduto Mario Murgia, che non ha fallito l’obiettivo TIVM.
Tra le Racing Start, in Rs Cup Vito Tagliente con la Peugeot 308 TCR si è confermato al vertice dopo il miglior crono delle prove, mentre in Rs Plus si aggiudica il TIVM di gruppo Gianluca Grossi sulla Renault Clio Rs Cup. Dalla stessa categoria arriva la vincitrice della Coppa Dame, Deborah Broccolini con la Mini Cooper. La pilota perugina promuove con gli organizzatori il Memorial Attilio Broccolini, in ricordo del papà, quest’anno andato a Eugenio Francesco Orlando, che sulla Peugeot 106 R è stato il più veloce della classe 1600 fra i gruppi N, Rs Plus e Prod.E. In Rs non sbaglia tra le turbo benzina il “poleman” e già vincitore 2019 Angelo Loconte con la Peugoet 308 Gti, che ha preceduto la 308 gemella di Marco Magdalone. Tra le turbodiesel un bel duello ha premiato Claudio Gullo con la Mini Cooper Sd sulla Honda Civic di Paolo Cicalese, che si aggiudica il TIVM. Tra le scadute di omologazione, in gruppo Prod.E è il padrone di casa Gabriele Bissichini a dettare legge su Renault Clio Williams. L’orvietano ha riscattato con il massimo risultato il ritiro nella seconda prova di sabato bissando anche il successo del 2019, mentre in Prod.S è netta l’affermazione dell’under 25 Lorenzo Luches su Renault Clio Rs.
Tra le auto storiche il campione veneto Denny Zardo porta all’immediato successo la Giada T118 e precede nel confronto diretto di 4. Raggruppamento il bolognese figlio d’arte Filippo Caliceti, all’esordio a Orvieto con l’Osella Pa9/90. Autore del terzo riscontro assoluto Antonio Lavieri, che sulla monoposto Ralt R32 si aggiudica il 5. Raggruppamento. Sul gradino più alto nelle altre categorie Giuseppe Gallusi, con la Porsche 935 vincitore del 3. Raggruppamento, e gli eugubini Lanfranco Pastorelli (Fiat 500 nel 2. Raggruppamento) e Marco Frenguellotti (Fiat 850 Abarth nel 1. Raggruppamento).