Così come il GP USA anche il Gran Premio del Messico torna in calendario a distanza di due anni, su uno dei circuiti storici per la Formula 1. L'Autodromo Hermanos Rodríguez, infatti, è nato a fine anni ‘50, ma da allora è stato ampiamente rinnovato, con l’intervento più recente ad opera di Herman Tilke, il controverso “architetto di circuiti”, prima del ritorno in calendario nel 2015..
La pista di Città del Messico presenta caratteristiche molto diverse tra loro: dopo un lungo rettilineo di partenza seguito da una prima parte molto veloce, propone due settori finali stretti e tortuosi. Questo pone particolare enfasi sulla frenata, ma anche la trazione è un elemento chiave.
Non solo, perché con un’altitudine di 2.285 metri sul livello del mare, l'Autodromo Hermanos Rodríguez si trova più in alto (di oltre 1000 metri) rispetto a qualsiasi altra pista in calendario. Ciò significa che l'aria è più rarefatta, quindi anche se le monoposto hanno un assetto carico per cercare di generare grip aerodinamico in curva, in realtà l'effetto della deportanza è ridotto al minimo e questo, come conseguenza, può generare scivolamento. Peraltro la pista non ha ospitato molte gare negli ultimi due anni, perciò i piloti si troveranno ad affrontare una superficie piuttosto scivolosa nelle prime fasi del weekend, con l’asfalto che dovrebbe rapidamente migliorare, sempre che il meteo non ci metta lo zampino con scrosci di pioggia che contribuirebbero a variare nuovamente il fondo.
Per tutto ciò sarà determinante per i tecnici comprendere quale sarà il gap prestazionale tra pneumatici soft e medium in qualifica. Per questa gara Pirelli ha selezionato le mescole centrali della gamma: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft, la stessa nomination del 2019, che garantiscono ampia versatilità.
Le caratteristiche della pista messicana sembrano tagliate su misura per una monoposto molto efficiente come la Red Bull, che se dovesse confermare la maggiore brillantezza messa in mostra due settimane fa ad Austin potrebbe consentire a Verstappen di spiccare il definitivo salto in avanti nella corsa al titolo iridato. Certo, con ancora cinque round da disputare è prematuro parlare di match ball, ma se landazzo visto in USA dovesse confermarsi per Hamilton e la Mercedes la strada potrebbe farsi decisamente in salita.
E non solo per la classifica Piloti ma anche per il campionato Costruttori, viste le prestazioni sempre più in ombra di Bottas, mentre Perez pare decisamente in ripresa e, soprattutto, in questa occasione sarà decisamente galvanizzato e voglioso di fare bene nella gara di casa. Con la speranza che questa comprensibile voglia non rischi di causare problemi in “famiglia”. La Ferrari dovrà invece confermare la propria crescita per puntare al sorpasso sulla McLaren per il podio tra i Costruttori. Vedremo.