Di Vincenzo Bajardi
La Formula Uno ha acceso, nei giorni scorsi, i riflettori su gran parte delle nuove monoposto in vista della stagione 2022 che prenderà il via tra poco più di un mese, il 20 marzo, sul circuito di Sakhir in Bahrain. E mai come in questa occasione le vetture saranno nuove, perché progettate in base ad un regolamento tecnico che impone profondi cambiamenti. A grandi linee, in attesa di tornarci prossimamente in dettaglio, le nuove monoposto avranno, innanzitutto, ruote con cerchi da 18”, e di conseguenza dischi freno di maggiore diametro e pinze più grandi, una differente aerodinamica che dovrebbe diminuire il problema delle turbolenze che disturbavano le macchine inseguitrici, e quindi favorire l’approccio nei sorpassi, ma anche un peso maggiore. E le squadre per mettere a punto le proprie nuove “armi” avranno a disposizione solo sei giorni di test prima che si spengano i semafori rossi: a Barcellona, dal 23 al 25 febbraio, e in Bahrain dal 10 al 12 marzo. Passiamo rapidamente in rassegna le prime tre “super potenze” della Formula 1, partendo dalla Ferrari che si spera possa tornare tale, passando per la Mercedes che medita vendetta dopo lo “scherzetto” subito l’anno scorso nella sfida per il titolo piloti, e la Red Bull che forte della mente geniale di Adrian Newey punta a fare il bis iridato, Piloti e Costruttori, con il nuovo mix tecnico.
Il battesimo della Ferrari F1-75, datato 17 febbraio in streaming, ha evidenziato i passi da giganti fatti su questo strumento ipertecnologico. E non è un caso che i piloti Leclerc e Sainz l'hanno definita aggressiva ed estrema. E che a questi giudizi merita di essere evidenziato quello di Mattia Binotto che non ha perso tempo nel definirla coraggiosa. Con il presidente John Elkann visibilmente soddisfatto di questa "creatura" di Maranello. Spiccano subito il muso, quasi fuso nell'ala anteriore, le strane fiancate, la livrea rossa ed il motore top secret e poco importa se è stato copiato un mini elemento aerodinamico by Aston Martin cioè il muso a formichiere.
La sigla F1-75 è un doveroso omaggio alla primogenita Rossa, la 125 S datata 1947: questa nuova monoposto sarà la 68.esima Ferrari F. 1 che scenderà in pista. Sogna di riportare al successo la scuderia creata dal Drake, che non vince il Mondiale Piloti dal 2007 con Raikkonen, quello Costruttori dal 2008 e un GP da Singapore 2019 con Vettel, ben 45 gare addietro. Secondo indiscrezioni si sarebbero stati effettuati alcuni giri di pista a Fiorano come confermano alcune immagini firmate Enzo Giovannelli. "La power unit è migliorata nella combustione e nell'architettura" ma Binotto non è voluto entrare nei dettagli, non ha voluto scoprire le carte. A Maranello si avverte ottimismo. Una buona premessa.
La nuova Mercedes-AMG F1 W13 E Performance, dopo due anni di livrea nera, ritorna Silver Arrows. Ecco come ha spiegato questa metamorfosi il team principal Toto Wolff: "Non dimentichiamo che il colore argento è la nostra storia". A guidarla saranno Lewis Hamilton (37anni, sette volte campione del mondo) e il neoacquisto George Russell, arrivato dalla Williams, con un preciso mandato: vincere il nono titolo Costruttori consecutivo in F1. "Confidiamo di affidare ai due piloti una monoposto super competitiva" - ha aggiunto Wolff. Il progetto della fiammante monoposto ha richiesto 18 mesi di duro e intenso lavoro. Pance compatte, muso più lungo, alettone a doppio cucchiaio, telaio in monoscocca in carbonio con struttura a nido d'ape, in carbonio anche il sedile pilota così come la protezione Hans, peso di 795 kg, sospensioni ridisegnate, cofano motore rastremato.
Il "cuore" comprende un motore elettrico da 161 cv, oltre a un 1600 turbo 6 cilindri per un totale, si dice, di circa 900 cv, cambio a 8 marce, gomme Pirelli, freni Brembo. Per la verità il motore della nuova monoposto era stato acceso con tanto di video sui social del team tedesco. Obiettivo primario della Mercedes è quello di prendersi la rivincita su Verstappen e Red Bull nel Mondiale Piloti. La W13 è la tredicesima monoposto griffata Mercedes F1 dal rientro nel Mondiale nel 2010, mentre la dicitura "E Performance" evidenzia la natura ibrida.
Inutile dire che, anche per quanto detto in precedenza, c’era molta attesa il risultato della “matita” di Newey in funzione dei nuovi regolamenti. Attesa parzialmente delusa, perché la nuova RB18, almeno quella presentata ufficialmente, non ha evidenziato nulla di geniale, pur mostrando linee belle, pulite ed essenziali.
E vero che spesso non servono cose fantasmagoriche per ottenere il risultato migliore, puntando invece su un insieme ben equilibrato che funziona al meglio, come del resto avevano evidenziato le monoposto di Milton Jkeynes la scorsa stagione, ma ci è pure venuto il sospetto che la squadra inglese abbia voluto tirare una sorta di scherzetto a tutti gli “osservatori” tenendo ben nascoste fino all’ultimo le proprie carte. Vedremo. E’ proprio il caso di dirlo.
Anche Aston Martin, Alpha Tauri, Williams e McLaren hanno presentato le proprie nuove monoposto, non senza spunti interessanti, di cui pubblichiamo alcune immagini.