A distanza di soli cinque giorni dall’ultima gara, a Barcellona, la Formula 1 riaccende i motori per il settimo round stagionale, il Gran Premio di Monaco, che per la prima volta si disputa in tre giorni consecutivi rompendo la tradizione che prevedeva i primi turni di libere il giovedì e riposo il venerdì.
Date le caratteristiche del tracciato che si snoda per le strade del Principato, le monoposto adottano un alto carico aerodinamico, che insieme alla riasfaltata di buona parte della pista effettuata a marzo dovrebbe garantire un buon grip, nonostante il fatto che il circuito sia normalmente aperto al traffico. Tuttavia, data la velocità media più bassa di qualsiasi altra pista, gli pneumatici non sono particolarmente stressati, accusando usura e degrado minimi. Perciò Per questo gran premio la Pirelli ha selezionato le mescole più morbide della gamma: la C3 sarà la P Zero White hard, la C4 la P Zero Yellow medium e la C5 la P Zero Red soft.
Le caratteristiche del circuito “salotto”, stretto e con poche via di fuga, rendono notoriamente difficoltosi i sorpassi, perciò diventa spesso determinante conquistare nelle qualifiche la migliore posizione di partenza. E se consideriamo che, naturalmente, anche qui le monoposto di Formula 1 sono al debutto con i nuovi pneumatici da 18” e in base al nuovo regolamento non c’è più la regola che obbligava i primi 10 piloti a partire con gli stessi pneumatici con cui avevano superato la Q2, sarà determinante capire nelle prove libere come ottenere il massimo dalla mescola C5 più morbida, finora utilizzata solo nel GP di Australia. In definitiva possiamo dire che sarà una gara in cui la strategia, e la rapidità e lucidità con cui apportare eventuali cambiamenti in caso di sempre probabili neutralizzazioni, può fare davvero la differenza.