Da Monaco a Baku, per la quinta edizione del GP dell’Azerbaijan, la Formula 1 passa da un tracciato cittadino all’altro, ma con caratteristiche delle due piste completamente differenti. Il tracciato azero, infatti, unisce la complessità di quello di Monaco alla velocità di quello di Monza.
Baku è un circuito cittadino dalla personalità unica, che comprende sia rettilinei veloci sia sezioni estremamente strette e tecniche, soprattutto attorno alla zona della famosa curva 9 nel centro storico. Di conseguenza, rispetto a Monaco, dove i team optano per un setup ad alto carico aerodinamico, a Baku si tende a prediligere un carico medio-basso, per bilanciare da una parte l’esigenza di grip sulle curve più strette, dall’altra la necessità di raggiungere velocità elevate sui rettilinei per tentare il sorpasso. E non per dire, perché su questo tracciato nel 2016 Valtteri Bottas, con la Williams, superò la velocità massima di 378 km/h, stabilendo così un record non ufficiale rimasto tuttora imbattuto.
In funzione di queste caratteristiche del circuito, Pirelli ha selezionato le tre mescole più morbide della gamma: C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. La nomination è la stessa fatta per il Gran Premio di Azerbaijan 2021, ma la struttura e le mescole dei pneumatici di quest’anno sono completamente nuove.
Il fattore chiave sul circuito di Baku è la trazione. Perciò la sfida principale per i team sarà trovare il giusto equilibrio tra asse anteriore e posteriore, perché se è necessario mettere in temperatura le anteriori per generare grip, sapendo che i lunghi rettilinei raffredderanno i pneumatici, il calore non dovrà essere eccessivo al posteriore, altrimenti nelle zone di trazione si rischierà il surriscaldamento. Anche perché le temperature potrebbero essere alte, con picchi di oltre 50 gradi per l’asfalto, ma i valori possono variare parecchio lungo il giro a causa degli edifici che circondano il tracciato e disegnano zone alternate di luce e ombra.
Sotto il profilo sportivo, detto dell’importanza di trovare il giusto bilanciamento della vettura durante le prove libere e sfruttarlo al meglio in qualifica, grazie anche al fatto di non essere più obbligati a partire con gli stessi pneumatici con i quali ci si è qualificati, sarà altrettanto determinante mettere a punto la strategia migliore e non commettere errori nella gestione della gara. Anche se qui, a differenza di Monaco, c’è qualche possibilità in più di sorpasso. Chi ha orecchie per intendere… intenda.