L’ultimo impegno per la Formula 1 prima della sosta estiva è il Gran Premio di Ungheria, che per il 37° anno di fila va in scena all’Hungaroring.

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La tortuosità del tracciato lo fa somigliare ad un grande kartodromo, con velocità media sul giro inferiore ai 205 km/h in gara, mentre in qualifica ci si può spingere fino a 214 km/h. Perciò l’Hungaroring non è un circuito che esercita livelli particolarmente alti di energia sugli pneumatici: l’asfalto è liscio, con qualche irregolarità in alcuni punti, e le gomme sono messe alla prova più in fase di trazione che in frenata. Una variabile importante potrebbe essere rappresentata dal clima particolarmente caldo e asciutto che avvolge la pista alle porte di Budapest in questo periodo, tanto che l’anno scorso durante le prove libere le temperature dell’asfalto hanno sfiorato i 60 gradi. Per contro, nelle ultime due edizioni è piovuto poco prima delle gara.

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In ogni caso, per la gara che chiude la prima metà del campionato, Pirelli ha scelto le tre mescole centrali della gamma: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.

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L’Hungaroring è da sempre considerato un circuito in cui è difficile sorpassare, dato il layout della pista stretto e pieno di curve, ma il nuovo pacchetto di vetture e pneumatici consente ai piloti di avvicinarsi molto di più l’uno all’altro rispetto a prima, perciò ci sono tutte le condizioni, oltre ai precedenti che non hanno lesinato sorprese, per poter godere di un bello spettacolo. Almeno lo speriamo!

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