I 13.000 appassionati spettatori, che hanno affollato paddock e dintorni dell’Autodromo di Imola nel fine settimana per ammirare le circa 400 stelle a quattro ruote presenti, oltre ai tanti campioni, sono la più realistica certificazione del successo della 6^ edizione dell’Historic Minardi Day. Qui sotto la foto celebrativa con tutti i piloti presenti e la commovente consegna a Pier Luigi Martini del Premio in memoria di Ferdinando Minardi, realizzato dall’artista Alessandro Rasponi.
Ma più che i numeri, che ovviamente hanno la loro importanza, anche perché unitamente ai circa 3.000 addetti ai lavori che affollando le strutture ricettive di Imola e limitrofi hanno portato indubi benefici al tessuto economico locale, la migliore conferma di quanto sia amata questa manifestazione si percepiva dall’entusiasmo straripante, a volte tenuto faticosamente a bada dai solerti commissari, degli appassionati, molti dei quali giovani, nel poter ammirare da vicino i tanti gioielli automobilistici e poter salutare, magari con il completamento di un bel selfie, i tanti campioni presenti, tutti molto disponibili.
Tra i tanti ex, a loro volta molto appassionati nel rivedere in azione monoposto che hanno fatto parte del loro passato sportivo, Siegfried Stohr, Riccardo Patrese, Alessandro Nannini, Pierluigi Martini, Luca Badoer, Andrea Montermini, Gianni Morbidelli, Miki Biasion, Fabrizio Barbazza, Miguel Angel Guerra, Thomas Biagi, Carlo Facetti, Roberto Farneti.
Non ci dilungheremo invece sull’elenco delle molte vetture interessanti e prestigiose, sia monoposto che prototipi e Turismo oltre, rimandandovi al piacere di ammirarle nelle immagini delle gallery pubblicate sia sull’apposita sezione sul nostro sito sia sulla relativa pagina facebook.
Naturalmente tra le varie Formula 1 presenti spiccavano le particolari Tyrrell P34 a sei ruote. Un grande appassionato come Pier Luigi Martini ha fatto un grande regalo a tutti i presenti portando a Imola le due versioni (P34/02 e P34/05) in cui le famose, e uniche, monoposto a sei ruote corsero nei Mondiali 1976 e 1977, pilotate rispettivamente da Patrick Depailler e Jody Scheckter, che ottenne nel GP di Svezia l’unico successo, e dallo stesso Depailler e Ronnie Peterson. Lo stesso pilota romagnolo ci illustra le differenze tecniche e di guida tra le due monoposto. “Il grande lavoro è stato quello di riportare la P34/02, l’unica monoposto di questo tipo esistente, nella stessa configurazione originale con cui corse la stagione 1976. Questo perché all’inizio della stagione 1977 nel corso del GP del Brasile andarono distrutte due monoposto di quelle nuove, perciò per velocizzare i tempi venne preso questo telaio aggiornandolo con le modifiche aerodinamiche, quindi musetto e carrozzeria, e meccaniche con l’allungamento del passo tramite un distanziale tra motore e cambio. E siccome questo risulta essere l’unico telaio ancora esistente del modello P34/02, ho voluto riportarlo nella configurazione originale, trovando anche le carrozzerie originali. Per quanto riguarda la guida non posso dire molto, dato che ho percorso qui a Imola i primi chilometri con questa monoposto, perciò è ancora da adattare. Come prima impressione mi pare più direzionale, essendo più corta, mentre nelle curve veloci, come la Piratella, la P34/05 è più bilanciata”.
Non sono mancate anche alcune supercar moderne, come le Pagani e la Dallara Stradale dotata per la prima volta del kit aerodinamico EXPerience sviluppato per la pista.
Tanti anche gli eventi e le iniziative inserite in questa edizione dell’Historic Minardi Day, a completamento di una due giorni a tutta passione. Dal raduno ACI Storico la domenica alle esposizioni delle monoposto Tecno, a ripercorrere la storia della “Rossa” di Bologna, delle immagini fotografiche scattate dal mitico Nuvolari, promossa dall’omonima scuderia, fino all’asta di auto e memorabilia, con tanti oggetti interessanti tra i quali avremmo però evitato di inserire, con dubbio gusto e per un minimo di rispetto umano, il guanto bruciacchiato di Ronnie Peterson durante il fatale incidente di Monza.
Momenti esilaranti ed emozionanti durante la presentazione di alcuni libri, tra i quali “Gilles Villeneuve oltre il limite” di Diego Alverà, “Chris Amon la sfortuna non esiste” di Emiliano Tozzi, “Elio De Angelis il principe della F1” di Gianluca Teodori, durante i quali sono intervenuti con aneddoti a tratti toccanti e a tratti spiritosi Siegfried Stoh, Riccardo Patrese e Giorgio Serra “Matitaccia”.
(Foto Massimo Campi e Eugenio Mosca)