L'Automotoclub Storico Italiano sarà presente per la prima volta al “Rally Meeting”, salone italiano del motorsport organizzato dal due volte campione del mondo rally Miki Biasion presso la Fiera di Vicenza dal 3 al 5 febbraio, illustrando le grandi corse su strada. Per l’occasione, nello stand ASI saranno esposte la leggendaria Alfa Romeo 6C 1500 MMS del 1928, protagonista indiscussa nelle competizioni anteguerra, in pratica le antesignane dei rally, e la Lancia Stratos Turbo Silhouette che vinse con Carlo Facetti e Piero Sodano il Giro d'Italia Automobilistico del 1976, una corsa che comprendeva anche prove speciali di tipo rallistico. Espressioni tecnologiche di due epoche diverse ma di quello stesso saper fare italiano che ci ha reso famosi e vincenti nel mondo.
Il progetto dell'Alfa Romeo 6C 1500 porta la firma dell'indimenticabile tecnico Vittorio Jano, che sul finire del 1924 iniziò ad impostare la nuova vettura "media" del Biscione sfruttando la tecnologia sviluppata nelle competizioni con le mitiche P1 e P2 da gran premio. Come indica la sua denominazione, la 6C 1500 nasceva con motore a sei cilindri in linea da 1500 cc montato su due telai di differente lunghezza, in modo da allestire carrozzerie turismo (più ampie e confortevoli) e sport (compatte e leggere). Presentata ufficialmente nei saloni europei dell'automobile del 1925, già nel 1927 l'Alfa Romeo 6C 1500 conquistava le prime affermazioni sportive. Il motore della "Sport" adottava, tra l'altro, la testata a doppio albero a camme, soluzione diventata un "must" nella successiva produzione Alfa Romeo. Sviluppava fino a 60 CV e superava i 120 km/h di velocità massima. Uno dei primi successi della 6C 1500 venne conquistato da Enzo Ferrari al Circuito di Modena del 1927. Furono poco più di 1000 le Alfa 6C 1500 costruite nelle varie versioni fino al 1928 e soltanto 24 gli esemplari del tipo "Mille Miglia Speciale" come quella esposta nello stand ASI a "Rally Meeting". Questa, inoltre, fa parte di un lotto di 10 esemplari dotati di compressore volumetrico e nel suo palmares può vantare partecipazioni a numerose competizioni dell'epoca, comprese le Mille Miglia del 1928 e 1929.
Con un salto nel tempo di mezzo secolo si passa alla Lancia Stratos, che il Gruppo Fiat decise di ritirare dai rally dopo la conquista di tre Campionati del Mondo, nel 1974, 1975 e 1976, a favore della Fiat 131 Abarth. Venne quindi dato il via, già dalla fine del 1973, allo sviluppo di una versione turbocompressa dell'imbattibile Lancia, che poteva competere solo come prototipo di Gruppo 5. L'incremento di potenza portò anche alla decisione di allestire la variante a passo lungo, che ottenne molti risultati lusinghieri sia nelle gare su strada (Giro d'Italia, Tour de France), sia in pista (24 Ore di Le Mans 1976 e 1977). L'introduzione, a partire dal 1976, della categoria "Silhouette" (sempre nell'ambito del Gruppo 5) permise alla Lancia, con la collaborazione dell'Officina Facetti, di sperimentare l'ultima versione della Stratos Turbo che, dopo aver vinto il Giro d'Italia Automobilistico del 1976 con Facetti-Sodano, venne schierata l'anno successivo nello stesso evento ma con l'equipaggio formato da Sandro Munari e Piero Sodano. Il cedimento del motore costrinse però al ritiro e segnò anche il definitivo "pensionamento agonistico" della vettura.
"Rally Meeting 2023" apre i cancelli venerdì 3 febbraio alle 15.00 e durante l'intero weekend sarà possibile visitare la mostra mercato specifica per le auto da competizione storiche e moderne, incontrare le aziende specializzate, assistere alle esibizioni sulle aree esterne su percorsi sterrati e asfaltati: un vero spettacolo per tutti gli appassionati!