Al pari di altre vetture storicamente legate al “Monte”, la Fulvia è una tra le più seguite, osservate e ammirate dagli appassionati; perciò, è stata festa grande quando la Lancia Fulvia 1.3 S del 1970 #242, ben guidata da un duo svizzero tanto simpatico quanto efficiente, Claudio Enz e Cristina Seeberger, è salita sul palco come vincitrice del 25° Rallye Monte-Carlo Historique, aggiungendo un nuovo sigillo al già ricco palmarès del Marchio italiano nel Principato.

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Si tratta infatti della quarta vittoria per una Lancia nella versione storica del Rally di Montecarlo, dopo quelle del 2002, 2005 e 2018. E in ogni occasione si è trattato di una Fulvia, come nell’edizione 1972 del Mondiale Rally, quando non si chiamava ancora WRC.

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Quella fantastica vittoria arrivò dopo quella di Louis Chiron nel 1954 su Lancia Aurelia, e prima dell'epopea Stratos, 037 e le varie versioni Delta che conquistarono altre 11 vittorie tra il 1975 e il 1992. La presenza di vetture Lancia in questa edizione 2023 era nutrita, tutte particolarmente apprezzate dai tanti appassionati presenti lungo le strade delle prove speciali e nei paesini.

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Tra tutte, la Fulvia dei vincitori catturava gli sguardi dei tifosi, grazie alla sua inconfondibile livrea rossa e nera come all’epoca del massimo splendore. Peraltro, l’equipaggio svizzero Enz-Seeberger si è fatto apprezzare anche per la precisione nelle prove di regolarità, mantenendo con autorità e senza sbavature la testa della corsa conquistata già nella seconda giornata di gara su fondo innevato, così come nell’ultima notte sul Turini. Un centro riuscito al 6° tentativo per il 32.enne svizzero Claudio Enz, partito da Torino e ben navigato da Cristina Seeberger. 

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Ma se è vero che la posizione di testa non è mai stata in discussione, è altrettanto vero che alle spalle degli svizzeri di scossoni e sconvolgimenti di classifica ce ne sono stati parecchi, sia per quanto riguarda i piloti sia per la tipologia di vetture. Basta infatti scorrere la classifica finale per rendersi conto di quanto la lotta per le posizioni sul podio sia stata combattuta. Infatti, nei primi 11 posti figurano ben 11 modelli di auto diversi, addirittura 12 nella top 15. Di questi tre sono marchiati Lancia e due Ford. Ma una menzione particolare va ad un altro marchio tradizionalmente protagonista al “Monte”, la Porsche, che ha vinto cinque delle 16 speciali con quattro modelli diversi.

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Un equilibrio che neppure la classica incertezza dell’ultima notte sul famoso Col de Turini è venuta meno, tanto che nell’ultima prova, la SR16, si è addirittura registrato un incredibile ex-aequo a tre: un’Alfa Romeo GTV 2000 del 1973, una Opel Kadett GTE del 1978 e una Renault 5 Alpine Turbo del 1982.

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Il che non ha comunque sconvolto neppure le altre posizioni del podio: sul secondo gradino sono saliti Ilya Kashin e Boris Kostyrko che al volante di una Volkswagen Scirocco del 1982 sono rimasti praticamente incollati per tutta la gara all’equipaggio svizzero, tagliando il traguardo con soli 40 punti penalità in più di loro.

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Sul gradino più basso del podio sventola invece il Tricolore, grazie a Giovanni e Tiziana Chiesa, a bordo di un’Alfa Romeo Giulia Ti 1600 del 1965 della Scuderia del Grifone.

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Delle due Ford piazzate nella Top 15 spicca la Capri 2300 S pilotata da Bruno Saby, finita ai piedi del podio. Il simpaticissimo campione francese, vincitore del Monte-Carlo 1988 al volante della Lancia Delta, è stato accolto con grande affetto dal pubblico, al quale non ha risparmiato saluti ed anche, nei momenti di sosta, curiosi aneddoti. 

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In gara c’era anche un altro vincitore del rally “vero”, Jean-Claude Andruet, al volante di una Alpine A110 1600 simile a quella che aveva portato alla vittoria nel 1973. Questa volta, però, l’ex campione francese di judo è stato tradito dalla berlinetta che ama così tanto, che ha accusato problemi elettrici.

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Sfortuna, mitigata però dal bel gesto di un appassionato, anche per un altro personaggio famoso: Carlos Tavares, capo del gruppo Stellantis (ex PSA) e grande appassionato di motorsport che pensava di dover abbandonare già alla prima speciale, poco prima la famosa sosta prevista a "la Remise" della famiglia Jouanny, per un problema alla trasmissione della sua  Peugeot 104 ZS, ma non poteva immaginare lo spirito di solidarietà di un residente locale, che non ha esitato a donare i pezzi della sua 104! Una gran bella storia, che dimostra ancora una volta l'entusiasmo e la passione che regnano intorno a questo magico rally.

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Tra le Scuderie il successo è andato al German Rallye Drivers, seguito dal Team Agea, e Norwegian  Rally Drivers Club 1, mentre ai piedi del podio si piazzano nell’ordine Scuderia Milano Autostoriche 1 e Scuderia del Grifone.

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Ma è già ora di pensare al 2014!

CLASSIFICA FINALE

 

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