Non è dato sapere se la scelta di mostrare le nuove curve, scaturite dalle “cure” invernali, fasciate dall’inedito abito rosso nero proprio nel giorno dedicato agli innamorati sia stata una mossa voluta per far tornare a palpitare i cuori dei tifosi Rossi decisamente delusi dall’andazzo della passata stagione, fatto sta che la nuova Ferrari SF-23 è stata presentata proprio nel giorno di San Valentino davanti ad una folta schiera di “spasimanti”.
Cinquecento dei quali sono stati ospitati su una tribuna appositamente allestita sulla pista di Fiorano per celebrare il ritorno agli eventi in presenza dopo due anni di presentazioni virtuali da remoto. Sugli spalti hanno trovato posto alcuni membri degli Scuderia Ferrari Club, ma anche diversi studenti del Muner, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, e gli allievi dell’Istituto di Istruzione Superiore “Alfredo Ferrari” accompagnati dai loro insegnanti che si sono ritrovati a tu per tu con Charles Leclerc e Carlos Sainz per una breve chiacchierata prima del lancio della vettura.
Ma le sorprese non sono finite qui, perché la Casa di Maranello non ha solo svelato in modo statico le forme della nuova monoposto, la numero 69 del Cavallino per la massima categoria, ma l’ha pure fatta cantare ed esibire nei primi volteggi in pista, cosa che non accadeva dal 2017.
E per definire chi dei due piloti l’avrebbe condotta per primo in questo battesimo dinamico è andato in scena anche un simpatico siparietto: al termine del video il neo Team Principal Fred Vasseur ha lanciato una moneta speciale, che sulle due facce aveva i numeri di Leclerc e Sainz, il 16 e il 55. Il privilegio è toccato al monegasco, che ha compiuto due del circuito di Fiorano giri prima di cedere il volante al compagno di squadra.
Naturalmente si è trattato solo di una prima sgambata, dalla quale ovviamente era impossibile trarre delle conclusioni. Qualche sensazione in più i piloti potranno averla oggi, quando avranno a disposizione un centinaio di km da percorrere sulla pista di casa, ma le prime vere indicazioni arriveranno solo la settimana prossima, in occasione dei test sul circuito del Bahrain, dove il 5 marzo prenderà il via la stagione 2023.
Per ora dobbiamo limitarci ad ammirare la nuova livrea della SF-23, che presenta diversi inserti in carbonio, il logo con la “Effe lunga” sull’ala posteriore e un colore rosso tutto nuovo, che è stato creato da Ferrari Design per entrambe le vetture ufficiali che saranno impegnate nei rispettivi mondali 2023: sulla monoposto di Formula 1 sarà in versione opaca, mentre sarà lucido sulla 499P, la Hypercar impegnata nelle competizioni endurance.
Qualche indicazione di sostanza in più la anticipano i tecnici. Enrico Cardile per la parte telaistica e aerodinamica: “Dal punto di vista progettuale la monoposto 2023 è un’evoluzione di quella dello scorso anno, anche se in realtà è stata completamente ridisegnata. Sotto il profilo aerodinamico, abbiamo aumentato il carico verticale, per adattarci ulteriormente alle nuove normative e ottenere le caratteristiche di bilanciamento desiderate”.
“Anche le sospensioni sono state ridisegnate, per supportare l’aerodinamica e aumentare la gamma di regolazioni che possono essere apportate alla vettura in pista. I cambiamenti più evidenti sono nell’area delle sospensioni anteriori, dove siamo passati a un tirante basso. Anche l’ala anteriore è diversa, così come la costruzione del muso, mentre la carrozzeria è una versione più estrema di quanto visto la scorsa stagione “.
Enrico Gualtieri per quanto riguarda la Power Unit: “Le Power Unit sono congelate dallo scorso anno, compresi i fluidi, olio e carburante, e le uniche modifiche consentite sono quelle legate all’affidabilità, che è stato il nostro tallone d’Achille la scorsa stagione. Ci siamo concentrati sul motore a combustione interna e su quelli elettrici, cercando di capitalizzare l’esperienza maturata in pista la scorsa stagione esaminando tutti i dati e i segnali di debolezza dei componenti utilizzati. Abbiamo cercato di capire le cause alla radice dei problemi incontrati in pista, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per cercare di risolverli. Il lavoro ha coinvolto tutti gli ambiti, dalla progettazione alla sperimentazione per provare e testare nuove soluzioni in tempi brevissimi. È stato uno sforzo notevole, finalizzato sul miglioramento continuo dei componenti per cercare di raggiungere il livello di affidabilità richiesto. Abbiamo anche rivisto le nostre procedure di assemblaggio”.