È quasi superfluo dirlo: quello del Rally di Croazia, quarto round del WRC in programma da oggi a domenica, non sarà un fine settimana come gli altri. La tragedia di una settimana fa, che si è portata via Craig Breen, è ancora troppo fresca per essere metabolizzata da piloti e addetti ai lavori. Anche se tutti noi appassionati sappiamo che, purtroppo, può succedere. Ma proprio per questo, probabilmente, lo stesso pilota irlandese da grande appassionato della specialità qual’era avrebbe voluto che la gara, e lo show, si disputasse.. 

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Il service park di Zagabria, centro nevralgico della gara, sarà listato a lutto per ricordare Craig, così come certamente tutti avranno un pensiero per omaggiarlo. La stessa Hyundai, per onorarlo, vestirà le sue i20 con una livrea che richiama la bandiera irlandese e c’è da giurare che i piloti della squadra coreana faranno il massimo per vincere e dedicare la vittoria al loro compagno.

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Ma fatte queste dovute, e sincere, premesse una volta che si accenderanno i motori sarà, come sempre, totale. E particolarmente accesa, con 20 prove speciali per un totale di 301 km da giocarsi sullo stretto e accidentato asfalto croato. Anche perché raramente la classifica, dopo tre round, è stata così stretta, con ben cinque piloti racchiusi in sole 12 punti. A dare la caccia all’attuale leader in classifica, Sebastien Ogier (Toyota Yaris) che da programma iniziale non avrebbe dovuto neppure disputare questo rally, saranno in tanti.

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Primo tra tutti Thierry Neuville (Hyundai), staccato di soli tre punti, sia per quanto detto in precedenza sia perché nelle tre prove precedenti è sempre andato a podio ma senza salire sul gradino più alto. Non è da sottovalutare anche il compagno di squadra Dani Sordo, specialista del fondo asfaltato.

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Vanno alla caccia della vittoria anche Kalle Rovanperä (Toyota Yaris), terzo in classifica ma finora a bocca asciutta, e il compagno di squadra Elfyn Evans, che ancora non pare avere ingranato la marcia giusta.

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In cerca di rivincite anche Ott Tanak, dopo la sfortuna nella precedente prova messicana che l’ha fatto retrocedere dal vertice al quarto posto in classifica ed il secondo posto ottenuto in terra croata lo scorso anno, con la Ford M-Sport che tuttavia deve comunque risolvere qualche problema tecnico che troppo spesso vanifica il potenziale a disposizione.

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