La Formula 1 ritorna a Las Vegas a 41 anni di distanza dall’ultima volta e il Gran Premio promette di essere uno dei più grandi spettacoli della stagione. Una grande festa già iniziata con il fantasmagorico show di presentazione.

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Nel 1981 e nel 1982 si corse a Las Vegas il Caesars Palace Grand Prix, disputato su un tortuoso circuito ricavato nel parcheggio del celebre hotel, mentre per il ritorno in Nevada la Formula 1 si è regalata un tracciato tutto nuovo: 6,2 chilometri che includono la Vegas Strip passando in rassegna alcuni dei luoghi più iconici della città, come il Caesars Palace, il Bellagio e il Venetian. Prima di scegliere il layout definitivo del circuito cittadino, sono state disegnate più di 30 varianti. La costruzione delle principali strutture, tra cui l’edificio box a forma di logo della Formula 1, della pit-lane e del paddock ha richiesto poco più di un anno.

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La prima curva arriva poco dopo la linea del traguardo: si tratta di uno stretto tornante a sinistra seguito da una serie di curve tecniche che portano su uno dei due lunghi rettilinei, dove si trova la prima delle due zone DRS, che termina con la brusca frenata di curva 5. Nel secondo settore la parola chiave è “velocità”: i piloti accelereranno dopo curva 9 e affronteranno una secca piega a sinistra imboccando poi il dritto da 1,9 km che percorre la celebre Strip, dove c’è la seconda zona DRS, in fondo al quale c’è la stretta chicane delle curve 14-15-16 che rimanda sul rettilineo principale.

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Paradossalmente, dal momento che si gareggia nel deserto del Nevada, le condizioni ambientali a Las Vegas si attendono insolitamente fredde. Le vetture saranno in pista con una temperatura dell’asfalto che non dovrebbe superare i 15 gradi (come nei test invernali in Europa), mentre quella ambientale potrebbe essere anche più bassa e per questo riuscire a mettere le gomme nella corretta finestra di funzionamento potrà fare una grande differenza. Inoltre, l’asfalto sarà un mix fra il manto stradale cittadino, in particolare sulla Strip, e parti totalmente riasfaltate per l’occasione, aggiungendo così un’ulteriore incognita. Va tenuto presente, infine, che non ci saranno gare di contorno al Gran Premio e che il tracciato sarà riaperto al traffico stradale per buona parte della giornata, il che non dovrebbe permettere il consueto livello di gommatura dell’asfalto e il conseguente miglioramento delle condizioni di aderenza.

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Date le caratteristiche del tracciato, probabilmente le monoposto adotteranno un livello di carico aerodinamico piuttosto basso, simile a quelli utilizzati su tracciati come Baku o, ancor più verosimilmente, Monza: la velocità di punta sarà infatti un aspetto molto importante da tenere in considerazione per essere competitivi. Inoltre, tutte le sessioni si svolgeranno in notturna, con temperature dell’aria e dell’asfalto decisamente inusuali per un weekend di gara, più simili a quelle che s’incontravano quando i test di inizio stagione si svolgevano in Europa. Le lunghe percorrenze in rettilineo renderanno ancor più complicata la fase di riscaldamento degli pneumatici in qualifica ma anche il mantenimento di una temperatura adeguata in gara, riproponendo, in maniera probabilmente più esasperata, una condizione che si verifica di solito a Baku.

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A seguito di queste considerazioni, Pirelli ha scelto per Las Vegas il tris di mescole più morbido fra quelle disponibili: C3, C4 e C5 dovrebbero garantire un buon livello di grip. Le prescrizioni per la pressione delle gomme indicano un minimo di 27 psi per l’asse anteriore e 24,5 psi per il posteriore. Sono valori la cui definizione è dovuta sia alle basse temperature attese durante le sessioni sia alla configurazione del tracciato. Va tenuto presente, infatti, che il freddo riduce la differenza tra la pressione delle gomme a vettura ferma e quella stabilizzata, quando la vettura gira in pista: in movimento, quindi, la pressione crescerà meno che su altri circuiti a causa delle basse temperature dell’asfalto. A regime, pertanto, stimiamo che la pressione in pista rimanga inferiore ai valori registrati su altri tracciati particolarmente impegnativi per i pneumatici come, ad esempio, la stessa Baku.

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Per la prima volta in un Gran Premio le sessioni si svolgeranno a cavallo di due giorni. Gli orari saranno differenti da quelli usuali per gli appuntamenti in notturna. Le prime prove libere saranno giovedì alle 20:30 mentre le FP2 sono programmate dalla mezzanotte all’una della notte di venerdì. Lo stesso giorno, alle 20:30 si terranno le FP3 e infine le qualifiche da mezzanotte all’una di sabato 18 novembre. La gara sarà sabato sera, alle 22.

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Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per un evento straordinario, ancorché ricco di incognite e di possibili sorprese.

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(Foto by Pirelli e Red Bull)