Sta per concludersi il conto alla rovescia verso la 46.ma edizione della Dakar, che prenderà il via il 5 gennaio da AlUla con una tappa prologo che precede le 12 prove speciali distribuite su 14 giorni di gara, con la bandiera a scacchi che verrà sventolata a Yanbu venerdì 19 dicembre.


Ai nastri di partenza del Rally Dakar 2024 si presenteranno 778 concorrenti su 434 veicoli da corsa in rappresentanza di 187 squadre. Sono iscritte 72 Auto (categoria Ultimate), 42 Challenger (ex T3), 36 SSV, 10 Quad, 46 Truck e 137 Moto. Inoltre, vi saranno altri 80 veicoli nella categoria Classic. Tra i partecipanti, ben 135 Rookies prenderanno parte alla loro prima Dakar e un totale di 72 nazionalità (compresi gli equipaggi di supporto) in questo evento davvero globale.

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Questa 46.ma edizione si presenta come una delle più impegnative degli ultimi anni. La distanza totale del percorso è di 7.891 km, di cui 4.727 km di prove speciali cronometrate e 3.164 km di collegamento. La giornata più lunga del rally sarà domenica 14 gennaio con un totale di 873 km da percorrere, inclusa una prova speciale cronometrata di 483 km.

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Senza dubbio la sezione più attesa, e che potrebbe fare la differenza, è la tappa marathon di 48 ore all’interno dell’Empty Quarter, il più grande deserto di sabbia del mondo. Avrà luogo l’11 e 12 gennaio e verrà considerata, a livello cronometrico, come un’unica frazione. Poiché le moto e i quad seguiranno percorsi diversi, gli equipaggi di testa di auto e camion non avranno tracce da seguire. Non sarà possibile ricevere assistenza, i partecipanti potranno solamente aiutarsi a vicenda e la notte, in funzione della posizione raggiunta nel corso pomeriggio, gli equipaggi raggiungeranno uno degli otto bivacchi distribuiti lungo il percorso, senza ricevere informazioni in merito alla posizione degli avversari.

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Si inizia la mattina di giovedì 11 gennaio con partenza dal bivacco Shubaytah per affrontare le dune di sabbia alte 250 metri dell’Empty Quarter. Alle 16:00 i concorrenti interromperanno le gare della giornata e si dirigeranno verso il più vicino dei sei mini bivacchi che saranno posizionati lungo la prova speciale di 532 km. Dopo una notte in campeggio nel deserto, i concorrenti dovranno affrontare la restante parte del percorso speciale di 532 km, più i 234 km di collegamento per raggiungere, si spera, il santuario del bivacco del Rest Day a Riyadh venerdì 12 gennaio.

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Parlare di favoriti in una gara ricca di incognite come la Dakar è quanto mai aleatorio. Naturalmente dei favoriti sulla carta ci sono, o perlomeno si possono ipotizzare, ma fare dei pronostici è quanto mai azzardato, perché gli aspiranti alla vittoria sono numerosi e tutti molto motivati. Perciò partiamo dal team campione in carica, il Toyota Gazoo Racing, che schiera la versione aggiornata della vettura vincitrice della Dakar, ora nota come GR DKR Hilux EVO T1U, un nome che riflette sia gli aggiornamenti della vettura che la nuova categorizzazione W2RC. La nuova vettura è più larga di 100 mm rispetto alla precedente e include diversi miglioramenti. Le sospensioni sono state oggetto di particolare attenzione e il climatizzatore è stato riposizionato per una maggiore efficienza. Inoltre, l'auto è stata dotata di un nuovo pacchetto di raffreddamento. Il TGR schiera in questa edizione la squadra più numerosa, con ben cinque equipaggi, unendo l'esperienza di Giniel de Villiers con la velocità di Lucas Moraes e Seth Quintero. Ma per la marca giapponese non è tutto, perché altri due Hilux saranno schierati dal team Overdrive Racing per Yazee Al-Rajhi e Guillame De Mevius.

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In cerca di riscatto, il team Audi per la sua terza partecipazione alla Dakar ha ulteriormente sviluppato il prototipo elettrico con range extender Audi RS Q e-tron, che ora può contare su maggiore potenza, un assetto evoluto, superiore affidabilità e procedure d’assistenza più rapide.  Per questa sfida Audi si affida al team Q Motorsport dell'esperto team principal Sven Quandt econferma i tre equipaggi: Mattias Ekström/Emil Bergkvist, Stéphane Peterhansel/Edouard Boulanger e Carlos Sainz/Lucas Cruz.

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Non di meno Sébastien Loeb. Il nove volte iridato WRC ha chiaramente un conto in sospeso alla Dakar dopo tre secondi posti. Il francese torna alla caccia della prima vittoria ancora con la BRX Hunter del team Bahrein, che schiera un altro pezzo da 90, Nasser Al_Attiyad, vincitore della passata edizione del Rally raid.

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Desta infine attenzione il debutto di M-Sport, che affiderà i sui Ford Ranger a Nani Roma e Gareth Woolridge, per una sorta di “rodaggio” in vista di un impegno massiccio nell’edizione 2025.

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