La Formula 1 fa rotta verso l'Australia, uno dei Paesi nel quale la passione per il motorsport rende l’atmosfera davvero speciale. A Melbourne si correrà il primo gran premio domenicale della stagione, dopo che le prime due gare del campionato, in Bahrain e Arabia Saudita, si sono corse di sabato.
Il tracciato allestito all’interno dell’Albert Park, con le sue 14 curve, è notoriamente spettacolare e ci sono tutti gli ingredienti per un weekend interessante. La pista di Albert Park ha esordito in Formula 1 nel 1996 e propone tante curve da velocità medio-alta offrendo anche quattro zone DRS che promettono spettacolo. La curva 1 presenta una chicane veloce con muri da un lato e ghiaia dall’altro che la rende uno dei punti più insidiosi della pista, tanto più che è seguita da un rettilineo importante che porta all’impegnativa frenata di curva 3, punto di sorpasso per eccellenza. Questa staccata si trova al termine di una zona DRS ed è teatro di molte delle manovre di sorpasso, ma attenzione: anche in questo caso per chi sbaglia all’esterno della staccata c’è la ghiaia. Le curve 9 e 10 sono senza dubbio tra le più veloci del circuito e anche qui è possibile sorpassare, sebbene i piloti spesso cerchino di rimanere in scia per dare tutto a curva 11, dove andare all'attacco è un po’ meno rischioso.
Trovandosi dall'altra parte del globo rispetto all’Europa, tutte le sessioni in pista saranno nel cuore della notte o molto presto al mattino. Si comincia con le prove libere del venerdì alle 12.30 e 16.00 locali (02.30 e 06.00 CET). Al sabato le ultime libere saranno alle 12.30 in preparazione delle qualifiche delle 16.00 (02.30 e 16.00 CET), mentre il Gran Premio – 58 i giri in programma pari a 306,124 km – prenderà il via alle 15.00 locali (05.00 CET).
Il weekend dell’Albert Park è uno dei preferiti dal mondo della Formula 1, per la bellezza della città che lo ospita e per l’atmosfera che si respira. La conformazione del tracciato non sollecita in maniera particolarmente elevata i pneumatici e il degrado è un fattore più determinato dall’usura che da cause termiche. Peraltro, l’inizio dell’autunno australe può riservare delle sorprese sia in termini di temperature, con sbalzi rilevanti da un giorno all’altro, che di condizioni meteorologiche: la pioggia ha un suo posto significativo nella storia di questo Gran Premio. Ci sono attività in pista sin dal giovedì - insieme alla Formula 1 si esibiranno anche le monoposto di Formula 2 e Formula 3 ma ci saranno anche serie come la Porsche Carrera Cup e il campionato australiano Supercars – e in quattro giorni tanta gomma si depositerà sull’asfalto, cambiandone in maniera significativa il livello di aderenza.
Il Gran Premio d’Australia, terza gara dell’anno, vedrà il debutto stagionale della C5, la più morbida delle cinque mescole disponibili nel 2024. Accanto a lei ci saranno anche la C4 che già è stata usata a Gedda e la C3 che è quasi sempre presente nelle selezioni. Si tratta di una terna più morbida rispetto all’edizione scorsa di questa gara - quando erano state scelte C2, C3 e C4 – ma non rappresenta un debutto assoluto per quanto riguarda la mescola più morbida. Infatti, nel 2022, Pirelli aveva portato a Melbourne la C5 come Soft ma aveva deciso di affiancarle la C3 come Medium e la C2 come Hard, saltando la C4.
La C5, pur essendo rimasta inalterata rispetto al 2023, è la mescola che, finora, è stata meno utilizzata con le attuali monoposto. Infatti, oltre a non essere stata selezionata in nessuno dei primi due Gran Premi, sono stati solamente 140 i chilometri percorsi con la più morbida delle cinque P Zero del 2024 in occasione dell’unica sessione di test, svoltasi a Sakhir (Bahrain) dal 21 al 23 febbraio scorsi, con un solo vero run completato da Lewis Hamilton e poi da tanti out-in fatti dai piloti della Williams.
La scelta di andare più morbidi è stata presa alla luce dello svolgimento della gara dello scorso anno, quando la C2 fu la grande protagonista, con dieci piloti che la usarono per 47 dei 58 giri percorsi e altri tre che ne completarono più di 50 in una gara peraltro caratterizzata da numerose interruzioni con la safety-car tre volte in pista e, addirittura, tre bandiere rosse con due ripartenze da fermo e una lanciata.
Dal punto di vista della strategia, tradizionalmente la sosta singola è la più gettonata: lo scivolamento verso una terna più morbida potrebbe eventualmente aprire qualche spiraglio per delle alternative o, comunque, per avere delle situazioni in cui la differenza di passo fra le vetture in pista determinata dalla perdita di prestazione degli pneumatici può rendere più agevoli i sorpassi.
(Foto by Pirelli)