È uno degli eventi mondiali più ambiti, parliamo del 14° Grand Prix Monaco Historique, andato in scena sull’asfalto del Principato nel fine settimana. Una manifestazione che ha richiamato pubblico sugli spalti e migliaia di nostalgici che sono accorsi per tutto il fine settimana. Spettatori incantati da più di 200 scintillanti vecchie auto da corsa, in perfetto stato di conservazione e capaci di prestazioni notevoli.
Testo e foto di Massimo Campi
In pista sfide con diversi piloti di talento, professionisti o amatoriali, e soprattutto un pubblico più che mai presente, soprattutto femminile e dei più giovani. E ancora una volta l'Automobile Club di Monaco ha dimostrato di saper organizzare alla perfezione eventi motoristici straordinari.
La carriera di Senna è stata il fil rouge di questo fine settimana come nessun altro, con la sfilata delle sue vetture sabato (Toleman, Lotus, McLaren), poi la presenza della famiglia Senna (Bianca, Paola, Bruno) nel paddock e sul principesco podio domenica, per premiare l'ultimo vincitore della giornata, Stuart Hall, che è uscito con una statuetta originale rappresentante il campione brasiliano.
Poi le auto. Erano più di 50 i marchi rappresentati e la Lotus ha fatto la parte del leone, con 3 vittorie in 8 gare di domenica per la leggendaria scuderia fondata da Colin Chapman: quella di Andy Middlehurst nella Serie B, al volante di una Lotus 25 guidata di Jim Clark, quella di Max Smith-Hilliard nella Serie C, riservata alle auto sportive degli anni '50, e come ciliegina su una torta inglese, quella del giapponese Katsuoka Kubota nella Serie D, per un'inestimabile Lotus 72 che ha permesso Ronnie Peterson, nel 1973, a salire sul podio del Principato.
Ma hanno brillato anche altri marchi leggendari del motorsport, a cominciare da ERA nella Serie A1, quella delle monoposto da Gran Premio d'anteguerra, grazie ad un irlandese, Paddins Dowling, intoccabile per tutto il fine settimana. Proprio come la tedesca Claudia Hürtgen con la sua Ferrari Dino 246, che domenica mattina presto ha concluso con 20 secondi di vantaggio sulla gara della Serie A2.
Lotus, McLaren, Hesketh e March sotto i riflettori!
Infine, “last but not latest”, come dicono gli inglesi, c'erano queste quattro recenti gare di F1, equipaggiate con motori V8 o V12 aspirati, tutte disputate tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '80, prima dell’avvento dei motori turbo. Quindi c'è stata la vittoria di una Lotus nella Serie D, poi di una McLaren M23 nella Serie E, di una Hesketh 308 nella Serie F e di una March 821 nella Serie G battendo una miriade di altri marchi, come Ferrari, Brabham , Williams, Tyrrell, Arrows, Shadow, ecc. Tre marchi inglesi, con due piloti inglesi, Stuart Hall (2 vittorie) e Michael Lyons, molto efficaci su queste monoposto costruite prima della loro nascita. E a proposito di nascita, Hall è nato nel 1984, l'anno in cui la stella Ayrton Senna iniziò ad emergere in F1, durante un Gran Premio di Monaco passato alla storia.
La 14° edizione Gran Premio Storico di Monaco ha dimostrato che le gare di auto d'epoca non riguardano più una minoranza di appassionati anziani, ma attirano un pubblico più giovane e femminile, in occasione di eventi diventati grandi feste popolari. Perché c'è rumore, lotte in pista, piloti disponibili e soprattutto auto da corsa che sono altrettante opere d'arte, che possiamo ammirare, toccare, vedere e ascoltare, mezzi dal fascino pazzesco, che non temono l'usura del tempo.