Ha dovuto attendere oltre 75 anni, esattamente dall’edizione 1948, per tornare alla vittoria nella 24 Ore di Spa ma cotanta attesa è stata compensata da altrettanta fortuna che ha favorito la vittoria della Aston Martin nell’edizione del centenario della classica di durata belga. Un risultato che ha dato ancora più soddisfazione alla casa inglese, perché la Vantage AMR GT3 era al debutto in una gara così impegnativa, e al team Comtoyou che ha iniziato la propria collaborazione quest’anno.
Partendo dal 14° posto, l'equipaggio #7 composto da Nicki Thiim, Marco Sørensen e Mattia Drudi ha risalito la classifica durante le prime fasi e ha “navigato”, è proprio il caso di dirlo, in sicurezza durante la notte tormentata da forti acquazzoni che hanno causato lunghi periodi di neutralizzazione.
La Dea Bendata ha invece decisamente voltato le spalle alla Ferrari 296 GT3 numero 51 di AF Corse - Francorchamps Motors pilotata da Alessandro Pier Guidi, Davide Rigon e Alessio Rovera, tirandole un colpo davvero mancino, che ha peraltro dell’incredibile, mentre stava viaggiando verso una meritata vittoria. Infatti, nel rientrare ai box per l’ultimo pit stop, ad un’ora dal termine della gara, Pier Guidi si è trovato lo stretto imbuto iniziale ostruito da una Lamborghini in panne, dovendo attendere che i commissari la rimuovessero prima di poter riprendere la marcia verso il proprio box.
Tempo prezioso, durante il quale si è volatilizzata la possibilità di successo. E solo la furiosa rimonta compiuta nei minuti finali ha fatto risalire l’equipaggio italiano fino alla seconda posizione, quindi almeno sul podio. Anche se dal sapore decisamente agrodolce.
Il podio è stato completato dall’equipaggio della BMW M4 #32 del Team WRT, formato da Dries Vanthoor, Charles Weerts e Sheldon van der Linde, che in realtà è passato quarto sotto la bandiera a scacchi ma ha giovato della penalità comminata alla Aston Martin #34 per un contatto con la Ferrari #51 nelle ultime battute di gara.
La Lamborghini #163 del Grasser Racing, che aveva firmato la pole, ha completato la top five reagendo dopo le difficoltà iniziali fino ad ottenere per il marchio del Toro il miglior piazzamento di sempre nella classica belga, impreziosito anche dal giro più veloce firmato da Marco Mapelli in 2.16.105.
Per quanto riguarda le vittorie di classe, il premio Gold Cup è andato all'equipaggio #777 AlManar Racing by GetSpeed composto da Al Faisal Al Zubair, Mikaël Grenier, Dominik Baumann e Philip Ellis, mentre la Coppa Bronze è andata con ampio margine all'Audi #66 Tresor Attempto Racing condotta dall’equipaggio composto da Andrey Mukovoz, Dylan Pereira, Max Hofer e Aleksey Nesov, che ha conquistato anche il 10° posto assoluto.
L'edizione del centenario è stata celebrata nello stile che si addice ad una corsa così storica. Infatti, tra Spa Speedweek, la parata e la stessa 24 Hours of Spa, più di 110.000 persone hanno assistito a questo evento irripetibile. La loro presenza ha fatto sì che diventasse molto più di una gara automobilistica.