La diciottesima edizione del Gran Premio della Cina, secondo round della stagione, pone subito delle sfide particolari: la pista completamente riasfaltata, con il manto che dovrebbe essere più liscio rispetto al precedente, e una sola ora di prove libere per scoprire se le caratteristiche saranno mutate rispetto al passato. Peraltro, questo sarà il primo evento in calendario sull’impianto cinese nel 2025, perciò è lecito aspettarsi una pista che si evolverà molto rapidamente.

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Peraltro, come nel 2024, l’appuntamento di Shanghai sarà anche quest’anno il primo con il formato Sprint, che prevede una sola sessione di prove libere il venerdì. Ci saranno quindi solamente sessanta minuti per trovare il miglior assetto delle vetture e valutare il diverso rendimento delle mescole in termini di prestazione sulla lunga distanza, anche se la gara corta del sabato rappresenta comunque un ottimo banco di prova per valutarne appieno almeno una.

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La qualifica è suddivisa in tre segmenti, di durata decrescente: dodici minuti per SQ1, dieci per SQ2 e otto per SQ3. Immutato rispetto alla qualifica tradizionale il numero di piloti (cinque) eliminati alla fine dei primi due segmenti. Nei primi due segmenti è obbligatorio usare la mescola Medium mentre nell’ultimo si deve montare la Soft. Libera, invece, la scelta della mescola per la gara “corta”. Rispetto ad un weekend tradizionale, cambia l’allocazione per pilota delle gomme slick: ognuno ha a disposizione sempre due set di Hard ma ne ha uno in più di Medium (da tre a quattro) e due in meno di Soft (da otto a sei), per un totale di dodici invece di tredici.

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La terna di mescole è la stessa del 2024: C2 come Hard, C3 come Medium e C4 come Soft. Le ultime due sono state protagoniste lo scorso fine settimana a Melbourne mentre la prima è stata utilizzata in maniera estensiva durante i tre giorni di test in Bahrain alla fine di febbraio. Rispetto allo scorso anno va considerato però che tutte le mescole sono nuove e, in particolare, la C2 risulta essere più morbida e, quindi, più vicina alla C3 rispetto al passato.

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Un fattore importante da tenere presente durante il fine settimana saranno le temperature. Per la prima volta Shanghai ospita il Gran Premio nel mese di marzo, quando la temperatura media raramente supera i 18 °C. Peraltro, le previsioni per questa settimana vedranno un significativo rialzo oltre i 20 °C proprio a cominciare da venerdì, con una massima di 26 °C prevista per sabato; quindi, sensibilmente più calde del solito e abbastanza simili a quelle, ad esempio, registrate lo scorso anno, quando la gara si disputò nella terza settimana di aprile.

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La pista di Shanghai è lunga 5,451 km ed è stata disegnata richiamando le forme dell’ideogramma shang (“verso l’alto”). Il circuito ha un buon assortimento di curve lente (come le prime 3, la 6 e la 14) e di curve veloci (come la combinazione 7-8). I rettilinei principali sono due: oltre a quello del traguardo c’è quello che congiunge le curve 13 e 14, lungo oltre un chilometro. Le zone DRS sono due, con la prima estesa in lunghezza di 75 metri rispetto al 2024.

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Il pilota con più successi (6) a Shanghai è Lewis Hamilton, che guida anche la classifica dei piazzamenti sul podio (9). Da notare che solamente altri due piloti ancora in attività, Fernando Alonso e Max Verstappen, hanno conquistato la vittoria in Cina: lo spagnolo due volte (2005 e 2013), l’olandese lo scorso anno. Fra le squadre è in testa la Mercedes con sei vittorie, due in più della Ferrari. La squadra di Maranello ha invece il primato dei piazzamenti sul podio (13), uno in più della Mercedes.

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