A giudicare dalle motivazioni ufficiali potremmo dire che l’ultimo effetto dei cambiamenti climatici ha causato un terremoto dalle conseguenze ancora tutte da valutare, anche nel mondo della Formula 1. E’ di oggi, infatti, la notizia che, per motivi ecologici appunto, la Honda lascerà alla fine del 2021 il Mondiale di Formula 1.
Attualmente la casa giapponese fornisce i motori all'Aston Martin Red Bull Racing, seconda nella Classifica Costruttori con 192 punti, e all'italiana Alpha Tauri, team di Faenza nato prima come Minardi e poi diventato Toro Rosso prima di quest’ultimo cambio di nome, settima a quota 59 punti tra i Costruttori con all’attivo la vittoria nel GP d’Italia a Monza. "Una decisione difficile" – ha commentato Christian Horner, team principal della Aston Martin.
Pertanto dalla stagione 2022 del campionato di F1, quello che vedrà l'introduzione del nuovo regolamento tecnico, non ci sarà il marchio di Tokyo. Marchio che al ritorno alle gare, dopo 13 anni d'assenza, nel 2015 aveva firmato il primo successo nel GP d'Austria con la Red Bull guidata dall'olandese Verstappen. Team che ha poi conquistato altre tre vittorie e 13 podi.
Un cammino quello della Honda nella F1 ibrida, segnato nelle prime stagioni da problemi seri di potenza e di affidabilità, sfociati con il divorzio dalla McLaren scelta come primo partner per il rientro, festeggiato quest'anno con lo storico e inatteso successo di Pierre Gasly nel rocambolesco GP d'Italia a Monza davanti a Sainz e Stroll. In quell'occasione Honda aveva firmato la vittoria numero 77.
"L'industria automobilistica sta attraversando un periodo di grande trasformazione per la prima volta in 100 anni. Honda ha deciso di lottare per la realizzazione della neutralità del carbonio entro il 2050. la casa di Tokyo deve convogliare le proprie risorse aziendali in Ricerca e Sviluppo nelle aree delle future tecnologie per i propulsori e l'energia, comprese le tecnologie dei veicoli a celle a combustibile (FCV) e delle batterie EV (BEV) che saranno il cuore della tecnologia - è spiegato nel comunicato stampa -, tanto che nell'aprile di quest'anno ha creato un nuovo centro chiamato Innovative Research Excellence, Power Unit & Energy. Honda allocherà la sua gestione energetica e le tecnologie del carburante, così come la conoscenza accumulata attraverso le attività di F1 a quest'area e prenderà iniziative concentrandosi sulla futura realizzazione della neutralità del carbonio. Ecco perché si concluderà la sua presenza in F1". Una decisione inattesa, soprattutto dopo le ottime prestazioni dell'attuale stagione delle due scuderie che hanno l'esclusiva del motore nipponico. Di riflesso Red Bull e Alpha Tauri dovranno correre ai ripari. Dovranno ripartire da zero, con una nuova partnership, in vista della rivoluzione prevista nel 2022. "La nostra partnership con il team ci ha permesso di ottenere grandi risultati insieme nel 2019 con il terzo posto di Kvyat al GP Germania e il posto d'onore di Gasly in Brasile e dalla vittoria di quest'anno al GP d'Italia - evidenzia il comunicato della scuderia italiana di Faenza -, perciò è un peccato che Honda abbia deciso di lasciare la F1 dato che le prestazioni dei motori giapponesi sono migliorate di gara in gara fino a diventare uno dei migliori motori sulla griglia. Continueremo a ottenere ottimi risultati nelle restanti corse di questa stagione e del prossimo anno.
Intanto stiamo già esaminando tutte le possibilità per trovare la migliore soluzione di power unit dal 2022 in poi".
di Vincenzo Bajardi (foto by Red Bull)