Roberto e Andrea Vesco, padre e figlio, hanno vinto la 1000 Miglia 2020 con una Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato del 1929, davanti a Sergio Sisti-Anna Gualandi (Lancia Lambda Casaro del 1929) e Gianmaria Fontanella-Anna Maria Covelli (Lancia Lambda Casaro II Serie del 1927).  Un’edizione decisamente particolare, per l’incertezza della vigilia e per le condizioni meteo più avverse del solito, sia per il clima invernale invece che primaverile come da tradizione e la solita pioggia che non ha risparmiato i concorrenti nella terza tappa. 

Noi abbiamo cercato di viverla, e raccontarla, dall’abitacolo grazie agli aggiornamenti continui, tramite immagini fotografiche e video, inviateci lungo il percorso dal team Classic Car Charter, che schierava in gara ben sette vetture, tutte al traguardo: Osca MT4 (modificata Valentini) del 1964; Ermini 1100 Sport Internazionale del 1952; Giannini 750 Sport Siluro (ex Luigi Musso) del 1950; Fiat 8V del 1953; 1100 Pininfarina Sport; Abarth 750 Zagato del 1957; 1100 Coupè Zagato del 1954; Alfa Romeo 1900 Ti del 1951. 

Con Pietro Tenconi, “capitano” della formazione di Sesto S. Giovanni, tracciamo un bilancio della gara del team e della manifestazione in generale. 

“Tutte le sette macchine sono arrivate a Brescia, quindi siamo senz’altro soddisfatti. Abbiamo avuto solo un problema sulla Osca, per una perdita d’acqua dalla pompa, riparata nella serata a Roma. I nostri equipaggi non avevano particolari velleità di classifica, preferendo vivere l’evento in modo rilassato godendosi vetture e tracciato. Alla fine si sono divertiti tutti. L’equipaggio con più spirito competitivo si è piazzato intorno alla 100.ma posizione, che non è male in una gara così impegnativa pensando che sono solo alla seconda partecipazione ad una gara di Regolarità”.

Questa era indubbiamente un’edizione particolare, che atmosfera si è respirato?

“L’organizzazione della 1000 Miglia ha dimostrato al mondo come si possa organizzare un evento di questa portata adottando regole precise e curando al meglio ogni aspetto, invece di bloccare tutto come si sta facendo adesso. C’erano controlli accurati ad ogni accesso dei posti di sosta, sia per il flusso delle persone persone sia per il distanziamento, perciò non c’è mai stato assembramento. Tutto si è svolto bene, considerando anche che questo evento muove circa 3000 persone. C’era un po’ di timore nei giorni precedenti, fino alla consegna delle macchine, perché non era ancora giunto l’ok definitivo del Prefetto, dopo il quale tutto si è svolto bene e lo spirito è stato il solito. Anzi, meglio. Perchè dati i controlli serrati non ci sono stati i soliti “scapestrati” che seguivano la gara facendo gli smanettoni e inserendosi tra i concorrenti e creando rischi inutili. Quindi uno spirito diverso ma non sotto tono. Un evento più controllato ma ugualmente emozionante, perché lungo il percorso la gente c’era sempre e ci ha sempre accolto con tanto calore. Peccato siano mancate le cerimonie finali, i momenti di aggregazione nei quali smaltito lo stress ci si racconta gli aneddoti. Ma sarà per la prossima”.

Le normative sanitarie hanno imposto anche modifiche al percorso?

“Poche differenze. Quest’anno non siamo passati da Firenze ma siamo andati a Viareggio transitando dal lungo mare di Forte dei Marmi e Viareggio, che è sempre molto bello. Così com’è stato spettacolare, come sempre, il passaggio da Siena e da Castell’Arquato. Quindi l’atmosfera e il piacere di sempre. E probabilmente sono stati molto apprezzati anche i bellissimi colori dell’autunno, inusuali rispetto ai tradizionali colori che visti nelle passate edizioni primaverili”.

La differenza di clima non ha, però, causato problemi soprattutto a coloro che viaggiavano su auto aperte?

“Non più di tanto. Sia perché gli equipaggi si erano attrezzati con l’abbigliamento adeguato sia perché su queste vetture non esiste isolamento perciò il motore e gli scarichi scaldano parecchio. C’è stata pioggia forte nel tratto che risaliva da Roma, ma anche in questo caso l’equipaggiamento ha fatto il suo dovere e anche i meno esperti se la sono cavata bene”.

 

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