La prova finale di Imola assegna i titoli Tricolori di F. 4 e Sport Prototipi, rispettivamente a Gabriele Minì che finalmente segna la vittoria di un pilota nostrano nel campionato nazionale e Giacomo Pollini che fa il bis con quello dell’anno scorso, mentre per quanto riguarda il TCR non è bastato il responso della pista ma bisognerà attendere le decisioni del Giudice Sportivo. Purtroppo anche per la Clio Cup saranno le carte bollate a definire chi potrà fregiarsi del titolo 2020. In entrambi i casi, comunque, sarebbe stato meglio che queste decisioni fossero arrivate prima della disputa dell’ultima prova, in modo tale che i piloti in pista avrebbero potuto gestirsi di conseguenza.

Di Attilio Pessina

TCR Italia

La domanda, al termine dell’incandescente weekend di Imola, dentro e fuori la pista, è la seguente: Eric Brigliadori è Campione TCR ITALY 2020, o no?

Azcona, invitato a partecipare per aiutare Tavano nella corsa al titolo, domina entrambe le manche. In gara 1, e anche prima, tanti colpi di scena, che rinviano la disputa alla finale di campionato. Gara 2, domenica a mezzogiorno e mezzo, cose da brividi. E per noi, il campionato 2020 è finito lì: con Eric Brigliadori Campione TCR Italy 2020 in pista! Nel TCR DSG, Campione Italiano 2020 è Imberti su Cupra Leon MK3 DSG – Elite Motorsport, nonostante la gran rimonta di Poloni.

La Scuderia del Girasole by Cupra Racing si presenta in gran spolvero per la fase cruciale del campionato, per lo meno dal punto di vista scenografico e a ranghi rinforzati, con Mikel Azcona, Campione Europe TCR 2018 e pilota ufficiale Cupra Racing nel WTCR, a fare da spalla a Salvatore Tavano. Con la Leon MK3 2019 del Volcano Motorsport, si presenta il russo Evgenly Leonov, Campione Spagnolo Turismo Endurance 2020. Le Cupra Leon competicion sono ben cinque, compresa quella del Campione Italiano TCR 2017 Nicola Baldan, con i colori di Elite Motorsport. In casa MM Motorsport – JAS Honda, debutta Ibragim Akhmadov. Eric Brigliadori  con l’Audi BF Motorsport, invece, si presenta da solo contro tutti.

La classifica è in continuo divenire. Sabato mattina il paddock si sveglia con Tavano e Brigliadori a pari punteggio, perché la sera precedente è stato accolto l’appello di Guastamacchia a cui vengono restituiti i punti della gara del Mugello per cui il pilota della BF perde 2 punti. Ma le qualifiche si rivelano un incubo per il Campione in carica e la Scuderia del Girasole. Tavano riesce a completare solo un giro cronometrato prima che una sospensione ceda, perciò sarà costretto a partire dalla 20.ma casella in griglia in entrambe le gare. Azcona riesce a strappare l’ottavo tempo, poi anche lui è costretto a parcheggiare la vettura per un’avaria. Gli altri piloti della Scuderia non vanno molto più in là del caposquadra: 18.mo Paolino, 17.mo Guida, 16.mo Pellegrinelli. La Pole va a Guidetti (MM Motorsport – Honda), per un soffio davanti a Brigliadori (BF Motorsport – Audi), terzo Giacon (MMMotorsport – Honda) e quarto uno strepitoso Baldan (Elite Motorsport – Cupra), al rientro nella serie tricolore. Seguono un trittico di Hyundai, Pellegrini (Target), Jelmini e Stefanovski (PMA) davanti ad Azcona.

Gara 1. Al via di gara 1, gran caos alla prima curva, dove Guidetti e Brigliadori fanno una escursione in ghiaia. Azcona approfitta del parapiglia e prende la testa alla curva 4 involandosi verso la vittoria. Giacon è secondo, mentre il compagno di squadra Guidetti si è invece dovuto difendere da Jelmini, poi terzo. Il disastro è dietro l’angolo, Brigliadori per un contatto di gara di Jelmini sul posteriore, deve ritirarsi. Il tubo di scarico venendo in avanti, ha sfondato il collettore del turbo e i gas di scarico e i fumi dell’olio motore finiscono nell’abitacolo, Eric ci prova, ma è impossibile proseguire. Quarto Guidetti davanti ad Akhmadov e a seguire Igor Stefanovski, in battaglia con Baldan, purtroppo costretto al ritiro per un’avaria a due giri dalla fine. Tavano, ha approfittato del suo proverbiale scatto in partenza per superare alcuni avversari, portandosi decimo, poi risalendo fino alla settima posizione grazie alle defaillance degli avversari, seguito come un’ombra da Leonov sulla Cupra MK3. Pellegrini getta al vento le sue ultime possibilità di vincere il campionato finendo 11.mo dopo l’ennesimo errore. Tavano guadagna così 8 punti che lo proiettano temporaneamente in testa alla classifica.

Gara 2. Mikel Azcona ha mostrato ancora una volta tutte le potenzialità della nuova Cupra Leon Competicion, vincendo l'ultima gara del campionato TCR Italia del 2020, mentre Eric Brigliadori, secondo, è stato l’unico ad impensierirlo. Lo spagnolo, partito dalla pole grazie alla griglia invertita per le prime otto posizioni in qualifica, in un paio di curve è riuscito a prendere un minimo di vantaggio che gli ha permesso di controllare la gara. Ha così mantenuto il comando nonostante, al 12 ° giro alle Acque Minerali, un errore ha rischiato di metterlo fuori gioco. Brigliadori, in piena rimonta ne ha approfittato per attaccarlo, ma il buon senso ha prevalso, evitando di rischiare un prezioso secondo posto, dopo lo zero di Gara 1

Stefanovski non ha agevolato il compagno di squadra Jelmini, che scalpitava per passarlo, fin tanto che, nel secondo giro, alla Rivazza, la vettura del Macedone si è scomposta e l’Italiano per evitarlo è finito insabbiato, dando definitivamente addio al titolo. Nei giri successivi, alla Rivazza 2, Giacon come spazientito si fa largo sulla fiancata di Stefanovski, il quale non demorde e di conseguenza finisce in ghiaia, ripartendo decimo. Il pilota MM Motorsport - Honda riceve una penalità di dieci secondi per l'incidente, ma a causa di un successivo guasto si dovrà comunque ritirare ai box. Pellegrini, mai domo, si è avvitato in un duello con la Cupra Leon Competicion di Baldan, finendo la gara nel prato. Tavano, dopo un iniziale recupero, è sembrato rallentare, tanto che Leonov è arrivato a tamponarlo alla Tosa, senza comunque azzardare poi un sorpasso, nonostante la sua Leon MK3, tempi alla mano, fosse più veloce della Leon Competicion. L’uscita dei rivali, ha consentito al pilota della Scuderia del Girasole di portarsi al quinto posto.

Azcona vince gara 2 con Brigliadori in scia, gli unici a scendere sotto il minuto e 52. Terzo Guidetti con la Honda di MM Motorsport, quarto Baldan, al ritorno nel TCR con la Cupra Competicion, davanti a Tavano e Leonov. Settima Francesca Raffale davanti a Reduzzi.

Nella categoria DSG, è Imberti ad aggiudicarsi il titolo, con una stagione da incorniciare, nonostante la rimonta di Poloni che per la terza volta di seguito arriva primo di categoria al traguardo.

Nell’assoluta, i due contendenti al titolo di Campione Italiano TCR 2020, sono giunti a pari punti. Per numero di vittorie però, si aggiudica la vittoria il giovane pilota di BF Motorsport-Audi, Eric Brigliadori.

Almeno fino a venerdì 27 novembre, quando dopo innumerevoli rinvii, almeno 3, si riunirà la commissione per valutare il ricorso di Felice Jelmini e della PMA, in merito alla squalifica di Gara2 a Misano.

Nel caso il ricorso venisse accolto, e ci sono molte probabilità che ciò avvenga, la vittoria di Misano verrebbe riassegnata a Jelmini. Per la sua posizione in classifica non cambierebbe nulla, restando al terzo posto, Ma per i punti che si andrebbero scalando, Brigliadori perderebbe 5 punti e Tavano solo 2, diventando così quest’ultimo Campione Italiano 2020. A sua volta, Brigliadori potrebbe presentare un controricorso. E il titolo rimarrebbe appeso alle decisioni giudiziali per parecchio tempo.

Riflessioni a motori spenti. L’eventuale vittoria del ricorso di Jelmini, però, sarebbe un precedente pericoloso, tale da mettere in dubbio tutta quanta la formula su cui si regge l’impianto della categoria TCR: ovvero il “Balance of Performance” (BOP). Infatti se passasse la linea difensiva della PMA Motorsport, verrebbe messo in discussione l’utilizzo stesso dell’acquisizione dati della Federazione, con il quale viene verificata che la pressione del turbo non superi i valori di omologazione. Se si sollevasse il team dalla responsabilità del corretto funzionamento di questo strumento, le conseguenze sono facilmente immaginabili. Siamo sicuri che il buon senso prevarrà.

Sport Prototipi

Volata finale a quattro nel Campionato Italiano Sport Prototipi: Giacomo Pollini, campione in carica e protagonista di una tenace rimonta della classifica negli ultimi appuntamenti, Danny Molinaro e Federico Scionti a sole 6 lunghezze di distanza, mentre Lorenzo Pegoraro si gioca le poche chance residue con un distacco di 21 punti. Come è andata a finire? È stata battaglia fino all’ultimo metro.

Gara 1. Alla partenza lanciata, Pegoraro tiene la testa, davanti a Scionti, Giacomo Pollini, Molinaro, Matteo Pollini e Uboldi, mentre a centro gruppo Mosca e Baiguera perdono posizioni. Pegoraro, Scionti e Giacomo Pollini procedono a stretto contatto, mentre più indietro tenta la rimonta Matteo Pollini che ha superato Molinaro. Al quinto e sesto giro i due primi colpi di scena nella lotta al titolo: Molinaro è costretto a fermare la sua vettura sull’erba e Pegoraro poco dopo finisce nella sabbia del Tamburello. In testa va Scionti davanti ai due Pollini, Uboldi, Fattorini, primo per la Rookie. Ma non è finita qui, perché Giacomo Pollini mette sotto pressione Scionti che si allarga al settimo passaggio alla Rivazza e rientra terzo alle spalle di Matteo Pollini. Grande bagarre in tutto il gruppo, anche per il primato della Master dove Attianese con il nono posto assoluto precede i rivali di categoria Pitorri, Pigozzi e Mosca. All’11.esimo giro la lotta per il terzo gradino del podio si fa scottante, con Uboldi sempre più vicino, nella scia di Scionti. Fuoripista di Matteo Pollini alla 14.esima tornata, dove si attarda sfilando quarto davanti a Fattorini e Belotti, in lotta per la quinta posizione. Finale al cardiopalma con Giacomo Pollini che vince, davanti a Scionti, rimanendo così in lizza per il titolo, Uboldi, Matteo Pollini e Belotti che spunta la quinta posizione. Settimo Lazzaroni, primo per i Rookie e nono Attianese, vincitore per la Master.

Gara 2. Ottimo spunto di Pegoraro che si porta in testa su Uboldi, Scionti, Molinaro, Giacomo Pollini e Baiguera. Debacle per Scionti, costretto al ritiro dopo le prime curve e addio alle ultime speranze tricolori. Al secondo giro, un problema tecnico rallenta Uboldi, che si vede sfilare da Giacomo Pollini e Molinaro. Ritiro per Matteo Pollini, mentre Belotti è quinto davanti a Baiguera, Fattorini, Lazzaroni, Attianese, Pigozzi, Pitorri e Mosca. In testa alla gara Pegoraro, davanti a Pollini che inizia a forzare il ritmo e ad avvicinarsi al battistrada. In lotta per la 11.esima posizione, Pitorri entra in contatto con Pigozzi costretto a fermarsi in sabbia alla Tamburello, in una posizione che costringe l’ingresso della Safety Car. Dopo due giri si ritira anche Pitorri, che così lascia la leadership della classifica Master. Ci si gioca il tutto per tutto nei due giri finali. Pegoraro conserva il primato fino all’ultimo giro, quando cede a Molinaro e poi entra in contatto con Uboldi a sua volta costretto al ritiro. Sul traguardo passano così Molinaro, Pollini, Belotti racchiusi in una manciata di secondi, davanti a Lazzaroni, Fattorini e Pegoraro e a seguire Attianese, Baiguera e Mosca. Giacomo Pollini conquista l’alloro di Campione Italiano Sport Prototipi 2020, confermando il titolo conquistato nella passata stagione. Filippo Lazzaroni vince la Coppa ACI Sport Rookie, Stefano Attianese conquista la Coppa ACI Sport Master, mentre la Coppa ACI Sport Under 25 va a Molinaro, vicecampione assoluto.

F.4 Championship Powered by Abarth 2020

Certezze, invece, per la categoria cadetta. Infatti, senza dubbi il Campione dell'Italian F4 Championship Powered by Abarth 2020 è Gabriele Minì (Prema Powerteam), pilota del programma ACI Team Italia, al suo debutto nella serie tricolore. È il primo italiano, finalmente, a vincere il titolo dal 2014, anno di nascita della serie. Congratulazioni al giovane asso della Prema!

 

Gara 1. Minì scatta dalla pole e tiene la testa per tutta la gara. Alle spalle del palermitano, Crawford e Beganovic. Seguono Delli Guanti, Edgar e Bearman. Al secondo giro un incidente fra Bortoleto e Ogaard e l'uscita di Gnos richiedono l'ingresso della safety car. Fino a metà gara le posizioni di testa rimangono invariate, con Beganovic in scia a Minì, così come Crawford. Delli Guanti alle prese con problemi tecnici perde diverse posizioni, mentre quarto e quinto si posizionano Bearman e Fornaroli. Minì approfitta della battaglia fra Beganovic e Crawford e si prende un margine di 2 secondi andando a vincere, rafforzando così la sua posizione di testa in campionato. Alle sue spalle Beganovic, Crawford, Bearman, Fornaroli, Edgar e Montoya.

 

Gara 2. Corsa movimentata sin dal giro di ricognizione, quando il cinese Han Cenyu della VAR esce di pista e la partenza viene ritardata con riduzione del tempo di gara di 2 minuti. Beganovic sfrutta la pole, Minì dietro e poi Bearman. Safety car a causa dell’uscita di pista di Smal, Gnos e Hamda Al Quabaisi. Anche Edgar subisce un danno alla vettura e deve entrare ai box. Montoya ne approfitta e risale in quinta posizione.

Alla ripartenza si forma il trenino con Beganovic, Minì, Bearman, Crawford, Montoya, Duerksen e Fornaroli.

A causa di un errore alle acque minerali, Bearman viene superato da Crawford, Montoya, Duerksen, Fornaroli, Pizzi. Mancano circa 13' alla fine quando entra nuovamente la safety car, dopo che Patterson e Ogaard in un tentativo di sorpasso sono venuti al contatto e costretti al ritiro. Alla ripartenza Pizzi esce di pista e si ritira, e di nuovo entra in azione la safety car. Ennesima ripartenza, dove Delli Guanti sorpassa Bortoleto. La safety car, rientraya nuovamente per una brutta uscita che coinvolge Montoya dopo una toccata con Duerksen, accompagna i piloti al traguardo. Beganovic conquista la vittoria, Minì secondo, poi Crawford, Duerksen, Fornaroli e Bearman.

Gara 3. Minì sfrutta la pole davanti a Beganovic, poi Hauger che si porta terzo davanti a Fornaroli, mentre Pizzi recupera diverse posizioni, fino alla settima, davanti a un Montoya che, grazie allo straordinario lavoro dei meccanici Prema nonostante la disastrosa uscita in gara 2, è nuovamente in pista. Si incomincia subito con la safety car per l'uscita alla Variante Alta del debuttante Shevyrtalov. Ripartenza senza particolari stravolgimenti. Dopo un paio di giri Pizzi passa anche Bortoleto. A 18' dalla fine, alla Villeneuve, Edgar sorpassa Fornaroli. Crawford sfrutta la scia sul rettilineo e passa Beganovic. Mancano 11 minuti, quando Crawford rompe gli indugi supera Minì, che in ottica campionato intelligentemente evita di porsi in posizione di pericolo. Le prime posizioni non cambiano fino al traguardo: vince Crawford, davanti a Minì, Beganovic, Edgar, Pizzi, Fornaroli, Montoya e Bortoleto. Minì conquista così il Campionato e, finalmente, per la prima volta da quando si disputa il Campionato Italiano di F. 4, dal 2014, sul pennone più alto sventola il tricolore.

 

Formula Regional European Championship

Imola non è stata decisiva per l’elezione del campione 2020. Ci si giocherà tutto nell’ultima di campionato il 6 dicembre in quel di Vallelunga, con la partita ormai ristretta ai tre alfieri di Prema Powerteam: Petecof, Leclerc e Rasmussen.

 

Gara 1. Il poleman Oliver Rasmussen è bloccato ai box per problemi al cambio. In partenza, scatta bene Hauger (Van Amersfoort Racing), ma poi si trova chiuso fra Rodriguez (DR Formula) e Leclerc (Prema Powerteam) che passano primo e secondo. Dopo poche curve Jamie Chadwick si tocca con Pesce e va in testacoda alla Variante Alta. I primi tre ne approfittano e allungano su Chovet quarto. Colpo di scena a 8 minuti dalla fine. Leclerc va largo sulla ghiaia alla rivazza e Hauger passa, avvicinandosi a Rodrigues con una serie di giri veloci. Il distacco continua a ridursi, ma negli ultimi metri Rodrigues allunga grazie ad un errore di Hauger che è al limite. Il distacco oramai è incolmabile e l'ultimo giro vede la vittoria del pilota guatemalteco di DR Formula, davanti a Hauger, Leclerc, Chovet, Lappalainen e Pasma. Petecof è solo ottavo e perde la leadership del campionato a favore del monegasco.

Gara 2. Leclerc parte bene e passa al comando davanti a Pasma, Rodrigues e Chovet. Petecof rimonta dalla sesta posizione di partenza e passa Chovet, attaccato anche dal norvegese Hauger che conquista la posizione. Doccia gelata per Arthur Leclerc che deve ritirarsi per via di problemi tecnici alla vettura quando era nettamente al comando. Così passa in testa Patrik Pasma, seguito da Rodriguez e Petecof. Seguono Hauger, Chovet e Lappalainen. Il brasiliano sarà pressato tutta la gara dalla coppia VAR, Hauger e Chovet, ma riuscirà a tenere la terza posizione fino alla fine. Più dietro, Oliver Rasmussen, che in Gara1 non era partito per problemi al cambio, riesce a passare Lappalainen per la sesta posizione. Vince Pasma, che regala alla KIC Motorsport la terza vittoria stagionale, davanti a Rodriguez, Petecof, che con il terzo posto riconquista la leadership di campionato.

Gara 3. Patrik Pasma parte dalla pole e tiene la prima posizione davanti a Leclerc e Rodrigues, Chovet e Petecof. Rodrigues va in testacoda alla Variante Alta e rientra in ultima posizione. Per diversi giri duellano per la quinta posizione fra Lappalainen, Hauger e Rasmussen, quest'ultimo ancora con possibilità matematica per il titolo. A 10 minuti dalla fine ingresso della Safety car, a causa di Henrion che va in ghiaia alle Acque Minerali. Nella successiva ripartenza, Lappalainen commette un errore e viene passato da Hauger, Rasmussen e Pesce. Vince Pasma, davanti a Leclerc, Chovet, Petecof, Hauger, Rasmussen e Pesce. 

Renault Clio Cup Italia

Nella Renault Clio Cup, volata finale a tre, con Massimiliano Danetti (PMA) in discreto vantaggio sugli inseguitori: 14 punti su Giulio Bensi (Faro Racing) e 18 su Cristian Ricciarini (Essecorse).   

Gara 1. Il sabato si impone Ricciarini (Essecorse) che così torna in lizza nella corsa al titolo, staccato di sole tre lunghezze dal leader Massimilano Danetti (PMA). Secondo posto per Aldo Cesare Ponti (Faro Racing), che dopo essere scattato dalla pole è rimasto nel gruppo di testa fino alla bandiera a scacchi. Debutto e subito podio per Paolo Tartabini (Sevenhills Motorsport), che proprio nel finale è riuscito a passare Danetti, imitato anche da Alessandro Tarabini (Oregon Team). Il pilota della PMA Motorsport, autore di una partenza bruciante che lo ha visto balzare al comando, passato successivamente da Ricciarini, è stato protagonista di un bel duello con l’altro contendente alla corona, Giulio Bensi (Faro Racing). All’ultimo giro, però, Danetti e Bensi vengono a contatto, con il secondo che finisce in sabbia. Sesto posto per un altro debuttante della Sevenhills Motorsport, Pierluigi Sturla, mentre settimo è Giacomo Trebbi (Explorer Motorsport).

Gara 2. A fare festa la domenica è, invece, il campione 2017 Gustavo Sandrucci (Melatini Racing), che si è involato alla vittoria sin dal via, seguito da Giacomo Trebbi (Explorer Motorsport) e da Aldo Cesare Ponti (Faro Racing). Con il quarto posto, Giulio Bensi tiene in sospeso il titolo 2020. Infatti, qualora il 27 novembre in appello per il reclamo presentato alla penalizzazione di Monza, dovesse riprendere i punti del primo posto, si aggiudicherebbe il titolo 2020. Al contrario, se venisse confermata la penalizzazione, a titolarsi campione sarebbe Massimiliano Danetti (PMA Motorsport), che ha terminato la gara in testa al campionato, undicesimo in Gara2 per un contatto con Cristian Ricciarini (Essecorse), costretto al ritiro. Paolo Tartabini e Pierluigi Sturla, al debutto sulle Clio della Sevenhills Motorsport, hanno terminato in quinta e sesta posizione davanti al vincitore della classe Esordienti Alessandro Tarabini (Oregon Team).

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